Guerra Israele – Hamas, le notizie di oggi: Mar Rosso, operazione Usa e Gb contro gli Houti. I miliziani: “Intensificheremo gli attacchi”
L’Egitto smentisce che vi sia alcun accordo con Israele sulla riapertura del valico di Rafah. Lo ha detto una fonte di alto livello smentendo le notizie riportate dai media israeliani.
“Non è vero che c’è un accordo tra Egitto e Israele per riaprire il valico di Rafah. L’Egitto mantiene la sua posizione, senza il ritiro totale di Israele dal valico di Rafah non sarà possibile riaprirlo agli aiuti umanitari”.
Dossier – Sentieri di guerra
Houthi, dopo raid Usa-Gb intensificheremo attacchi
Partito Gantz potrebbe lasciare governo entro 8 giugno
Israele, ‘Idf opera nella parte centrale di Rafah’
Israele, morti altri 2 soldati; bilancio caduti sale a 293
Raid su campo profughi: almeno 12 morti
Fonti Egitto, Israele respinge aiuti a Kerem Shalom
Israele avrebbe respinto i camion con gli aiuti per Gaza inviati dall’Egitto al valico di Kerem Shalom in seguito alla ripresa di scontri armati tra Israele e Hamas nell’area e vicino a Rafah sul lato palestinese. Lo riferiscono all’ANSA fonti egiziane della sicurezza, della Mezzaluna rossa e testimoni oculari. Gli addetti del terminal di Rafah sul lato egiziano hanno confermato il ritorno di decine di camion di aiuti umanitari ai magazzini logistici del terminal di Rafah sul lato egiziano.
Israele a Haniyeh, ‘nessuna tregua senza rilascio degli ostaggi’
on ci sarà nessuna tregua a Gaza senza il rilascio degli ostaggi. Lo ha detto al sito Ynet un membro della delegazione che tratta il tema, definendo le richieste della fazione islamica “deludenti”. Anche oggi il leader di Hamas Ismail Haniyeh ha chiesto, come condizioni vincolanti per riprendere le trattative, la fine della guerra e i ritiro dell’Idf da Gaza.
Michel, Israele fa di tutto per ostacolare autorità dei palestinesi
“Il governo israeliano sta facendo di tutto per complicare la possibilità che i palestinesi abbiano più autorità, credibilità e legittimità. Le finanze bloccate da Israele non permettono all’Autorità Palestinese di fornire i servizi necessari alla popolazione palestinese. Dobbiamo cercare di convincerli a tornare alla soluzione dei due Stati”. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in un’intervista rilasciata a El Paìs. Michel ha poi avvertito Israele che la violazione del diritto internazionale potrebbe avere “conseguenze” sull’accordo di associazione che regola le relazioni dell’Ue con lo Stato ebraico.
Houthi, dopo raid Usa-Gb intensificheremo attacchi
I ribelli Houthi dello Yemen intensificheranno gli attacchi alle navi in risposta ai raid notturni di Stati Uniti e Gran Bretagna in cui sono morte almeno 14 persone. “L’aggressione americano-britannica non ci impedirà di continuare le nostre operazioni militari a sostegno della Palestina”, ha detto il funzionario Huthi Mohammed Al-Bukhaiti su X, aggiungendo che i ribelli risponderanno a “un’escalation con un’escalation”.
Partito Gantz potrebbe lasciare governo entro 8 giugno
Il partito israeliano di Unità Nazionale del ministro della Guerra, Benny Gantz, potrebbe lasciare il governo di Benjamin Netanyahu prima dell’8 giugno.
Lo riferisce l’emittente israeliana Kan rilanciata dai media israeliani. Ieri, secondo i funzionari del partito, la parlamentare di Unità Nazionale, Pnina Tamano-Shata, aveva presentato un disegno di legge per sciogliere la 25esima Knesset come parte del piano di Gantz di tenere elezioni anticipate entro ottobre.
A metà maggio Gantz aveva presentato un ultimatum al governo Netanyahu, dicendo che se le sue richieste non fossero state soddisfatte entro l’8 giugno, si sarebbe ritirato dal governo di unità formatosi dopo il 7 ottobre.
Familiari ostaggi, governo ha deciso sacrificare nostri cari
I familiari del forum degli ostaggi rapiti da Hamas ha accusato il governo di aver deciso intenzionalmente di “sacrificare i loro cari”. Un commento che arriva dopo l’ìncontro con il consigliere per la sicurezza nazionale israeliano Tzachi Hanegbi. “I prigionieri, e l’intero Stato di Israele, sono stati presi in ostaggio da coloro che preferiscono gli interessi politici ai propri doveri nazionali”, hanno affermato in una nota.
Consigliere Netanyahu, no a stop guerra in cambio ostaggi
Il governo israeliano ” non accetterà di fermare la guerra in cambio del ritorno di tutti gli ostaggi”. E’ quanto avrebbe affermato il consigliere per la sicurezza nazionale israeliano Tzachi Hanegbi nel corso di un incontro con i familiari dei rapiti. Lo riporta Channel 12. “Dobbiamo continuare a lottare affinché non ci sia il 7 ottobre anche nel 2027”, avrebbe affermato ancora Hanegbi.
Israele, ‘Idf opera nella parte centrale di Rafah’
L’Idf, per la prima volta, ha detto che sta operando nella parte centrale di Rafah, nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui in quell’area sono stati “localizzati lanciatori di razzi di Hamas, imbocchi di tunnel del terrore e armi” e “smantellato un deposito di armi di Hamas”.
Nella zona di Rafah inoltre – secondo la stessa fonte – sono state localizzate “numerose armi”. Oltre a Rafah l’Idf ha detto che sta continuando ad operare a Jabalya nel nord della Striscia.
Israele, morti altri 2 soldati; bilancio caduti sale a 293
Due soldati israeliani sono stati uccisi nella Striscia di Gaza. Lo riportano i media israeliani. Si tratta del sergente maggiore Adar Gavriel, 24 anni, morto nel nel nord della Striscia di Gaza e del sergente Yehonatan Elias, 20 anni, di Gerusalemme, caduto a sud della Striscia. Secondo l’IDF, ad oggi, 293 soldati israeliani sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra.
Idf, operazione mirata nel centro di Rafah
L’Idf ha confermato per la prima volta di aver effettuato un’operazione nel centro di Rafah contro obiettivi “precisi” di Hamas e “basata su informazioni di intelligence”.
Le truppe delle brigate Commando e Givati, che operano nel centro di Rafah – spiega l’Idf – hanno localizzato lanciarazzi, pozzi di tunnel e depositi di armi usate da Hamas. In altre zone di Rafah, compresa la parte orientale della città e lungo il cosiddetto Corridoio Filadelfia che corre lungo il confine tra Gaza e l’Egitto, l’IDF afferma che altre forze della 162a Divisione hanno localizzato razzi a lungo raggio e ulteriori armi ed equipaggiamento militare. Sempre nella zona di Rafah, l’esercito afferma che un membro della forza d’élite Nukhba di Hamas è stato ucciso in un attacco di droni.
Raid su campo profughi: almeno 12 morti
Sono almeno dodici le persone che hanno perso la vita in seguito al raid aereo condotto nella notte dalle forze israeliane contro il campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza. Lo rende noto l’agenzia di stampa Wafa spiegando che tra le vittime si contano anche due bambini e tre donne.
Medioriente: Idf: “Due soldati morti a Gaza, bilancio sale a 294”
Due soldati isreliani sono morti durante i combattimenti ieri a Gaza, si tratta di Adar Gavriel, 24 anni, di Yonatan Elias, 20 anni. Lo annuncia l’Idf, secondo quanto riporta il Times of Israel, aggiungendo che la loro morte fa salire a 294 il bilancio dell’offensiva di terra israeliana contro Hamas.
Consigliere Israele: “No stop a guerra per riavere ostaggi”
Il governo israeliano non intende mettere fine alla guerra contro Hamas a Gaza per riavere indietro tutti gli ostaggi ancora tenuti prigionieri nella Striscia. Lo ha riferito il consigliere per la sicurezza nazionale israeliano Tzachi Hanegbi ai familiari dei rapiti. Lo ha riferito l’emittente Channel 12, ripresa da Haaretz.
“Questo governo non prenderà la decisione di fermare la guerra per la restituzione di tutti gli ostaggi. Dobbiamo continuare a combattere, affinchè non ci sia un 7 ottobre nell’ottobre 2027”, ha affermato. Tra Hanegbi e alcuni familiari è scoppiato poi un alterco: nel mirino, la gestione della situazione da parte dell’esecutivo e in particolare del premier Benjamin Netanyahu.
Mar Rosso: Gb, operazione congiunta con Usa in Yemen
Le forze britanniche hanno partecipato a un’operazione congiunta con le forze statunitensi in Yemen, contro le strutture militari degli Houthi, “per indebolire la loro capacità di persistere negli attacchi contro la navigazione internazionale nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden”. Lo comunica il ministero della Difesa britannico. “È stata fatta la massima attenzione nella pianificazione degli attacchi, per ridurre al minimo qualsiasi rischio per i civili o le infrastrutture non militari”, si legge nella nota.
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