Kendrick Lamar contro Drake: adesso il rap si sfida sull’anello di Tupac
L’anello di Tupac Shakur riaccende la faida tra Kendrick Lamar e Drake. Durante un concerto a Los Angeles mercoledì scorso, Lamar ha aggiunto una frase inedita al brano anti-Drake Euphoria: “Dammelo indietro e ti mostrerò un po’ di rispetto”. L’evento ha scosso il mondo dell’hip hop, soprattutto perché si celebrava la fine della schiavitù negli Stati Uniti e sul palco c’erano Dr. Dre, YG, Tyler, the Creator, Schoolboy Q e Steve Lacy, oltre a star della NBA e gang rivali.
Lamar accusa Drake, canadese e figlio di una madre bianca, di essere un impostore nel rap. Il riferimento all’anello di Shakur, figura iconica dell’hip hop con oltre 75 milioni di dischi venduti, ha amplificato il messaggio. L’anello, uno dei monili più iconici del genere, fu acquistato da Drake per 1,1 milioni di dollari all’asta di Sotheby’s la scorsa estate, triplicando la stima iniziale. Disegnato da Shakur poco prima della sua morte, il gioiello celebrava la sua società di media Euphanasia e il fidanzamento con Kidada Jones, figlia di Quincy Jones.
L’anello in oro 14 carati, con una corona tempestata di diamanti e rubini, era ispirato ai re medievali e inciso con “Pac & Dada 1996”. Tupac lo indossava agli MTV Awards 1996, la sua ultima apparizione pubblica prima di essere ucciso in una sparatoria tra rapper rivali a Las Vegas. L’acquisto dell’anello da parte di Drake ha fatto infuriare Lamar, che si considera l’erede musicale di Shakur. “Che Drake abbia pagato per queste credenziali non è andato giù a molti”, ha spiegato Vikki Tobak, autrice di un saggio del 2022 sull’argomento, al New York Times. Drake non ha comprato solo l’anello di Tupac, ma anche gioielli disegnati da Pharrell Williams.
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Tobak aveva cercato di esporre l’anello di Tupac e i gioielli di Williams nella mostra “Ice Cold” al Museo di Storia Naturale di New York per celebrare i 50 anni dell’hip hop. “Sarebbe stato importante renderli accessibili alle comunità in cui è nata quella musica”, ha commentato, criticando Drake per aver privatizzato pezzi che sarebbero dovuti restare di pubblico dominio.
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