Guerra in Medio Oriente, le news di oggi. Katz: “Nasrallah assassino di bambini, agisce per conto Iran”. Soldati arrestati, Gallant: “Si indaghi su Ben Gvir per l’assalto alle basi”. L’esercito di Israele si ritira da Khan Younis

Israele ha consegnato ai mediatori la proposta “aggiornata” per un possibile cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. A Roma il vertice Mossad-Cia e Qatar- Egitto. Il razzo lanciato dal Libano verso la cittadina druso-israeliana di Majdal Shams, è andato “oltre i limiti” e rischia di far precipitare il conflitto con gli Hezbollah in una guerra “aperta e totale”. Netanyahu : “La risposta a Hezbollah sarà dura”

Dossier – Sentieri di guerra

Israele: l’esercito si ritira da Khan Younis

L’esercito israeliano ha comunicato che la 98a divisione delle Idf si è ritirata da Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, dopo poco più di una settimana. L’Ide afferma che durante l’operazione i militari hanno ucciso oltre 150 terroristi, demolito tunnel e altri siti utilizzati da Hamas e recuperato i corpi di cinque ostaggi. Lo riporta il Times of Israel. Dopo il ritiro i palestinesi sfollati sono tornati a piedi nelle aree distrutte dall’operazione militare

Austin: “Lo scontro Israele-Hezbollah non è inevitabile”

“Non credo che uno scontro tra Israele e Hezbollah sia inevitabile”: così il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin, a Manila con il segretario di Stato Blinken. Washington, ha aggiunto, “vorrebbe vedere le cose risolte in modo diplomatico”.

Idf: ucciso membro Hezbollah in raid in sud Libano nella notte

L’esercito israeliano (Idf) ha riferito di avere effettuato nella notte una serie di attacchi nel sud del Libano e che in queti è stato ucciso un operativo di Hezbollah nell’area di Beit Lif. L’Idf ha fatto sapere che per i raid sono stati usati droni, jet da combattimento e artiglieria in 7 aree oltre il confine. Negli attacchi, sempre secondo l’Idf, sono anche stati distrutti un deposito di armi, infrastrutture, basi militari e lanciatori utilizzati da Hezbollah.

Gallant: “Si indaghi su azioni di Ben Gvir in assalto a basi Idf”

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha chiesto al premier Benyamin Netanyahu di indagare se il ministro della Sicurezza nazionale e leader dell’ultradestra Itamar Ben Gvir abbia ordinato alla polizia di non bloccare i rivoltosi nelle basi delle forze di difesa (Idf) di Sde Teiman e Beit Lid, dove sono stati arrestati e poi trasferiti nove soldati per presunti abusi sessuali ai danni di un detenuto di Hamas. Lo riportano i media israeliani. Gallant ha inviato una lettera al primo ministro: “Vi invito ad agire con mano pesante contro i membri della coalizione che hanno preso parte ai disordini e ad ordinare un’indagine per verificare se il ministro della Sicurezza nazionale abbia impedito o ritardato la risposta della polizia ai violenti incidenti a cui hanno preso parte membri del suo partito”, scrive Gallant nella missiva che è stata resa pubblica.
Gallant afferma che gli eventi di ieri nelle due basi sono un “danno grave alla sicurezza del paese e all’autorità del governo che esiste grazie all’Idf”. (ANSA).

Gran Bretagna esorta cittadini a lasciare il Libano

Il governo britannico ha invitato i suoi cittadini a lasciare il Libano e a non recarsi nel Paese a causa delle crescenti tensioni in Medio Oriente. Lo ha affermato il ministro degli Affari Esteri, David Lammy. Si tratta di una situazione molto instabile, motivo per cui il personale del Ministero degli Esteri lavora 24 ore su 24 per contribuire a “garantire la sicurezza dei cittadini” del Regno Unito, ha indicato il capo della diplomazia britannica su X. Il ministero ha avvertito nei suoi avvisi di viaggio che la crisi nella regione potrebbe aggravarsi. “E’ necessario disporre di un piano di emergenza personale che non dipenda dal governo del Regno Unito. Ciò potrebbe includere la possibilità di partire rapidamente”, si legge.

Katz: ‘Nasrallah un assassino di bambini, agisce per conto Iran’

“Nasrallah è un assassino di bambini che agisce per conto dell’Iran per diffondere il terrore nella regione. Dobbiamo fermarli ora, prima che sia troppo tardi”. Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, riferendosi al leader di Hezbollah.

Idf: Nove soldati israeliani arrestati per abusi su un detenuto palestinese

Nove soldati sospettati di abusi su un detenuto palestinese sono stati arrestati dagli ufficiali della polizia militare presso il centro di detenzione di Sde Teiman, una base militare israeliana situata nel deserto del Negev. Lo rende noto l’Idf, aggiungendo che i militari sono stati portati via per essere interrogati. Secondo una fonte della sicurezza, il detenuto è stato portato in ospedale con gravi ferite ad una parte intima del corpo, ferite che lo hanno lasciato senza la capacità di camminare. Il giornale Haaretz scrive che ci sarebbe stato uno scontro tra il personale della polizia militare e alcuni dei soldati, che si erano rifiutati di seguire gli agenti e si erano barricati nella struttura. Secondo quanto riferito, alcuni soldati hanno spruzzato spray al peperoncino sul personale militare giunto nel centro di detenzione per arrestare i sospetti.

Un altro soldato ha detto: “La polizia militare è venuta ad arrestarci perché siamo responsabili dei terroristi della Nukhba (la forza militare d’elite di Hamas). Ogni israeliano dovrebbe scendere in strada per noi, non sono pronto per questa vergogna, per il fatto che mi stanno arrestando. Ho dato la mia vita per il mio paese”. Secondo le testimonianze ottenute da Haaretz, membri dell’unità a cui appartengono i soldati arrestati sono stati coinvolti in diversi incidenti violenti negli ultimi mesi. Un soldato che ha prestato servizio a Sde Teiman ha detto che l’unità ha usato violenza nei confronti dei detenuti, dicendo che “in un’occasione hanno detto a tutti di sdraiarsi sul pavimento e hanno immediatamente lanciato una granata stordente al centro della cella, poi li hanno presi violentemente a calci”. Altri testimoni hanno riferito al quotidiano israeliano che i soldati occasionalmente prendevano da parte i detenuti e “li maltrattavano, picchiandoli con mazze” e rompendo denti e costole

Autorità Gaza dichiarano epidemia poliomielite nella Striscia

Il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato un’epidemia di poliomielite nell’enclave assediata e bombardata. In una dichiarazione su Telegram, ha sottolineato che la situazione “rappresenta una minaccia per la salute dei residenti di Gaza e dei Paesi limitrofi” e l’ha definita una “battuta d’arresto” per il programma globale di eradicazione della polio, incolpando l’offensiva militare israeliana della situazione. Lo riporta Al Jazeera. Il ministero ha chiesto un “intervento immediato per porre fine all’aggressione e trovare soluzioni radicali” ai problemi di mancanza di acqua potabile e di igiene personale, di reti fognarie danneggiate e di rimozione di tonnellate di spazzatura e rifiuti solidi.

Gb invita connazionali a lasciare il Libano

Il Regno Unito ha invitato i cittadini britannici a non recarsi in Libano e a lasciare il Paese dei Cedri alla luce della fortissima tensione tra Israele ed Hezbollah dopo che sabato scorso un razzo ha centrato un campo da calcio in un villaggio druso nelle Alture del Golan, uccidendo 12 tra bambini e adolescenti. Lo Stato ebraico ha promesso una risposta severa e le diplomazie sono al lavoro per scongiurare una guerra su vasta scala.

Ufficio di Netanyahu: “È Hamas ad impedire accordo su Gaza”

Ad impedire l’accordo per Gaza è “la leadership di Hamas. Israele non ha modificato né aggiunto alcuna condizione nello schema”. Lo ha detto l’ufficio del premier in risposta alla denuncia di Hamas che ha accusato Benyamin Netanyahu di ritardare l’intesa. “Al contrario, fino a questo momento Hamas è stata quella che ha chiesto 29 modifiche e non ha risposto allo schema originale”.
“Israele mantiene i suoi principi secondo lo schema originale: massimizzare il numero di rapiti vivi, controllare l’asse Filadelfia e impedire il passaggio di terroristi e dell’Idf nel nord di Gaza”.

Katz chiede alla Nato espulsione della Turchia

Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha chiesto l’espulsione della Turchia dalla Nato. “Alla luce delle minacce del presidente turco Erdogan di invadere Israele e della sua pericolosa retorica, il ministro degli Esteri Israel Katz ha incaricato i diplomatici di impegnarsi urgentemente con tutti i membri della Nato, chiedendo la condanna della Turchia e la sua espulsione dall’alleanza regionale”, ha affermato il ministero degli Esteri.

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