Ferrari, i risultati corrono e il Cavallino rivede al rialzo gli obiettivi 2024

ROMA – Il settore dell’auto mostra problemi, quello del lusso è in affanno. La Ferrari, invece, sembra godere di buona salute visto i conti della prima parte del 2024 e gli obiettivi, tutti rivisti al rialzo, che si è data per fine anno. La Casa del Cavallino ha chiuso il secondo trimestre 2024 con ricavi netti pari 1,7 miliardi, in crescita del 16,2% rispetto all’anno precedente. Consegne totali pari a 3.484 unità, in aumento del 2,7% rispetto al secondo trimestre 2023. L’utile netto del trimestre è pari a 413 milioni, in aumento del 24% rispetto all’anno precedente. L’ebit adjusted del trimestre è pari a 511 milioni, in crescita del 17% rispetto all’anno precedente, con un margine dell’ebit adjusted pari al 29,9%. L’ebitda adjusted è di 669 milioni, in aumento del 13,7% rispetto all’anno precedente, con un margine dell’ebitda adjusted pari al 39,1%. La generazione di free cash flow industriale è pari a 121 milioni di euro.

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Elementi che inducono il gruppo che ha come primo azionista Exor, che controlla anche Repubblica, a rivedere al rialzo le stime 2024 con ricavi oltre i 6,5 miliardi di euro (oltre 6,4 miliardi la precedente stima). I nuovi obiettivi sono di un ebit uguale o superiore a 1,82 miliardi (era 1,77 miliardi) con margine uguale o superiore al 27,5% (era 27%), utile per azione diluito uguale o superiore a 7,90 (a fronte di 7,50 euro), ebitda pari o sopra 2,50 miliardi (era 2,45 miliardi) con margine confermato al 38% e free cash flow industriale superiore a 950 milioni di euro (era 900 milioni). “Siamo lieti di annunciare risultati finanziari eccellenti nel secondo trimestre del 2024, che dimostrano ancora una volta una solida esecuzione e crescita continua. I nostri ricavi netti e la redditività sono aumentati a doppia cifra grazie al mix di prodotti più elevato e all’accresciuta domanda per personalizzazioni, che ci ha portato ad alzare la guidance per il 2024”, sottolinea Benedetto Vigna, amministratore delegato di Ferrari. Numeri che hanno accelerato il titolo in Borsa, che è arrivato a guadagnare fin oltre il 5%, per poi chiudere con un +2,5%.

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Le consegne nel trimestre sono state trainate dalla Ferrari Purosangue, dalla Roma Spider e dalla 296 GTS. Sono inoltre iniziate le prime consegne della SF90 XX Stradale, mentre sono diminuite le consegne della Roma e della 812 Competizione, vicine alla fine del ciclo vita, e la SF90 Stradale e la 812 GTS sono giunte a fine produzione. “Il nostro portafoglio ordini si è evoluto come previsto e arriva al 2026, sostenuto dai nuovi modelli 12Cilindri e 12Cilindri Spider”, dice Vigna. L’unico Paese dove le prenotazioni non sono andate forti è la Cina, ma era previsto, causa tassazione alta. “La Cna non peserà mai più del 10% del nostro portafoglio”, spiega l’ad di Ferrari. D’altronde la Ferrari punta sulla qualità e non sulla quantità. E lo ribadisce Vigna tornando a parlare dell’e-building, il nuovo polo di produzione realizzato all’interno del complesso di Maranello: “Non lo abbiamo costruito con l’obiettivo di far crescere i volumi. La nostra filosofia rimane la stessa: qualità dei ricavi rispetto alla quantità. Il 21 giugno dice Vigna abbiamo completato l’ossatura dell’e-building e installato le attrezzature. Ora siamo concentrati sul test dei processi e sulle linee per avviare la produzione di modelli ibridi e con motore a combustione interna dall’inizio del 2025″.

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Vigna ribadisce che in Formula 1, e non solo, Ferrari “lotta sempre per le prime posizioni”, ricorda la vittoria alla 24 Ore di Le Mans, e la strategia della neutralità tecnologica che guida la transizione del Cavallino: “Non c’è un’unica soluzione. Per noi la neutralità tecnologica è una priorità. Per questo, e per offrire opzioni di scelta ai clienti, continuiamo ad investire su tutte e tre le alimentazioni: termico, ibrido ed elettrico”.

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