Guerra Israele – Libano, le notizie di oggi. Il Washington Post: “L’attacco israeliano all’Iran avverrà prima delle elezioni Usa”. Riappare a Teheran il capo delle Forze Quds

Il comandante supremo delle forze Quds iraniane, Esmail Qaani, è ricomparso a Teheran ai funerali dell’alto comandante delle Guardie Rivoluzionarie, Abbas Nilforoushan, ucciso insieme al leader di Hezbollah Hassan Nasrallah. L’assenza di Qaani da eventi pubblici nelle ultime due settimane aveva sollevato speculazioni sulla sua morte o sul suo arresto da parte delle forze di sicurezza iraniane per sospetta cooperazione con Israele

La guerra in Medio Oriente, cosa c’è da sapere?

Dossier – Sentieri di guerra

Gallant: “Negoziati bloccati, minimo coinvolgimento degli Usa”

Sale a 21 il bilancio delle vittime dell’attacco israeliano nel villaggio cristiano in Libano

Netanyahu: la risposta all’Iran? Decideremo in base all’interesse nazionale di Israele

Il Washington Post: l’attacco israeliano all’Iran avverrà prima delle elezioni Usa

Il comandante supremo delle forze Quds iraniane Qaani al funerale del comandante Nilforoushan

Attacchi israeliani su Gaza, almeno 13 morti

Sale a 21 morti il bilancio dell’attacco nel nord del Libano

La Casa Bianca ha protestato con Israele per l’attacco all’ospedale di Gaza

Ucciso l’aggressore che ha sparato a due persone nel sud di Israele

È stato ucciso l’uomo che ha sparato, ferendo due persone, nel sud di Israele vicino ad Ashdod. Lo scrive il sito di Haaretz. Il servizio di emergenza Magen David Adom ha spiegato che la sparatoria è avvenuta in due diverse zone, la prima vicino all’incrocio di Yavne e la seconda vicino all’incrocio di Nir Galim

Gallant: “Negoziati bloccati, minimo coinvolgimento degli Usa”

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, incontrando le famiglie degli ostaggi tenuti a Gaza, ha detto che i negoziati sono bloccati e che Hamas sta inasprendo la sua posizione. Lo riporta Haaretz. Secondo Gallant, Hamas sta probabilmente aspettando gli sviluppi negli scontri con l’Iran e Hezbollah e al momento non vuole andare avanti nei negoziati perché, ha detto, “non ha nulla da perdere”. Il ministro ha detto che la comunicazione con Hamas e Sinwar è lenta e che il gruppo insiste sulla proposta fatta dal presidente Usa Biden di inizio luglio. Secondo Gallant, non c’è quasi nessun coinvolgimento americano nei negoziati

Gaza: “Almeno 40 palestinesi uccisi nei nuovi raid dell’esercito israeliano”

Almeno 40 palestinesi sono morti nella notte in nuovi bombardamenti effettuati dall’esercito israeliano contro diversi settori della Striscia di Gaza. Le autorità palestinesi hanno riferito che sette persone sono state uccise, tra cui diversi minorenni, in un attacco nel quartiere di Al Fakhari a Khan Younis, nel sud dell’enclave palestinese, mentre altre sei sono state uccise e otto sono rimaste ferite nel centro di Gaza. Otto persone sono morte in diversi attacchi contro due case situate nel campo profughi di Al Nuseirat, mentre due persone sono morte a Gaza City, dove una decina di persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie dopo un bombardamento contro una zona residenziale a sud della città. A queste vittime si aggiungono una decina di morti ancora a Khan Yunis e altri tre in un attacco contro una moschea ad Al Zeitun, nel sud-est della Striscia. Infine, gli ultimi attacchi contro il campo di Jabalia hanno provocato quattro morti e diversi feriti

Video / La tv iraniana mostra Esmail Qaani, il leader delle operazioni dei Pasdaran all’estero scomparso da settimane

La tv iraniana mostra Esmail Qaani, leader delle operazioni dei Pasdaran all’estero, scomparso da settimane

Media: “Oggi previsto il discorso del numero due di Hezbollah”

Il numero 2 di Hezbollah, Naïm Kassem, dovrebbe parlare oggi, nel tardo pomeriggio. Lo riportano i media libanesi, tra cui la testata l’Orient Le Jour. Non è stata ancora precisata l’ora del discorso

Sale a 21 il bilancio delle vittime dell’attacco israeliano nel villaggio cristiano in Libano

Il bilancio delle vittime dell’attacco aereo israeliano di ieri contro un villaggio nella regione a maggioranza cristiana di Aitou, nel Libano settentrionale, è salito a 21, con otto feriti. Lo ha reso il ministero della Sanità di Beirut. Secondo la Croce Rossa libanese, l’attacco di ieri ha distrutto un intero edificio che ospitava persone che vi si erano rifugiate a causa dei bombardamenti israeliani nel Libano meridionale

Netanyahu: la risposta all’Iran? Decideremo in base all’interesse nazionale di Israele

“Stiamo ascoltando le opinioni dell’Amministrazione Usa, ma prenderemo le nostre decisioni ultime sulla base dell’interesse nazionale di Israele”. Ha riposto così l’ufficio del premier israeliano a domande dei giornalisti, come riporta il giornale israeliano Haaretz dopo le rivelazioni del Washington Post. Secondo il Post, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha assicurato al presidente americano Joe Biden che non attaccherà siti nucleari o impianti petroliferi iraniani nella risposta che Israele ha promesso all’attacco missilistico di Teheran del primo ottobre.

Il Washington Post: l’attacco israeliano all’Iran avverrà prima delle elezioni Usa

L’attacco israeliano all’Iran dovrebbe essere lanciato prima delle elezioni del 5 novembre negli Stati Uniti. Lo ha detto un funzionario a conoscenza della questione al Washington Post. “Sarà una di una serie di risposte”, ha detto la fonte, sottolineando che una mancanza di azione potrebbe essere interpretata dall’Iran come un segno di debolezza di Israele e dei suoi alleati.

Il comandante supremo delle forze Quds iraniane Qaani al funerale del comandante Nilforoushan

Il comandante supremo delle forze Quds iraniane, Esmail Qaani, partecipa questa mattina a Teheran ai funerali dell’alto comandante delle Guardie Rivoluzionarie, Abbas Nilforoushan, ucciso in un attacco israeliano a Beirut il 27 settembre insieme al leader di Hezbollah Hassan Nasrallah: lo riporta l’Irna. L’assenza di Qaani da eventi pubblici nelle ultime due settimane aveva sollevato speculazioni sulla sua morte o sul suo arresto da parte delle forze di sicurezza iraniane per sospetta cooperazione con Israele, affermazioni che sono state negate dalle autorità iraniane.

Filmato Tv iraniana mostrerebbe comandante Qaani in vita

La prima prova tangibile dell’esistenza del capo della Forza Quds dei Guardiani della Rivoluzione iraniana, il generale Esmail Qaani, potrebbe arrivare da un filmato della Tv di stato iraniana. Secondo le riprese diffuse, lo si vede mentre partecipa a una cerimonia commemorativa nella città irachena di Karbala per un comandante di alto rango delle Guardie rivoluzionarie, il generale Abbas Nilforoushan, ucciso in un attacco aereo israeliano insieme al capo di Hezbollah Hassan Nasrallah, il 27 settembre.
Negli ultimi giorni si sono diffuse voci e resoconti contrastanti sulla sorte di Qaani dopo la sua scomparsa dalla scena pubblica. Alcuni, tra cui i media israeliani, hanno riferito che potrebbe essere stato ucciso in un attacco israeliano in Libano contro il funzionario di spicco di Hezbollah, Hashem Safieddine.
Altre affermazioni suggerivano invece che potrebbe aver avuto un infarto o che sarebbe stato interrogato dall’Iran in quanto sospettato di essere una spia.
In effetti, il 67enne Qaani non è più apparso in pubblico da giorni e non è stato nemmeno visto durante la preghiera del venerdì guidata dal leader supremo dell’Iran, Ali Khamenei, lo scorso 4 ottobre. Tre giorni dopo è arrivato il primo commento ufficiale dal vice coordinatore della Forza Quds, Iraj Masjedi, secondo cui Qaani è “sano e salvo” e svolge normalmente il suo lavoro. “Molti ci chiedono cosa è successo al generale di brigata Qaani? E’ sano e salvo e sta facendo il suo lavoro”, ha detto il vice coordinatore della Forza Quds, in una dichiarazione riportata dai media iraniani. “Alcuni dicono di rilasciare una dichiarazione. Una dichiarazione per cosa? Non è necessario farlo”, ha aggiunto Masjedi.
Qaani era stato nominato comandante in capo della Forza Quds nel 2020, in seguito all’assassinio del suo predecessore, il generale Qasem Soleimani, in Iraq da parte degli Stati Uniti.

Attacchi israeliani su Gaza, almeno 13 morti

Diversi attacchi israeliani notturni sulla Striscia di Gaza hanno causato almeno 13 morti e diversi feriti.
Secondo l’agenzia palestinese Wafa, un attentato nel campo di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, ha colpito una casa dove sono morte quattro persone. L’attacco è avvenuto nei pressi della moschea Al Hindi, in una zona chiamata Al Faluga.
I canali televisivi Al Manar e Al Mayadeen hanno riportato contemporaneamente la morte di nove persone in un bombardamento israeliano nella città di Bani Suheila, a est di Khan Yunis. Al Mayadeen ha anche fatto riferimento a un bombardamento su un isolato residenziale vicino a una moschea a Tal al-Hawa, a sud-ovest di Gaza, dove diverse persone sarebbero rimaste sotto le macerie.

Media: risposta Israele a Iran basata anche su voto Usa

La risposta di Israele all’attacco missilistico dell’Iran terrà conto degli interessi israeliani, ma sarà anche calibrata in funzione del voto negli Usa. A riferirlo è una fonte non meglio precisata dell’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, citata dal quotidiano Times of Israel. In altre parole, saranno “gli interessi israeliani che determineranno la risposta all’Iran”, ma anche il voto degli Stati Uniti “è un fattore” di cui terrà conto una decisione di Netanyahu nei sui suoi piani di rappresaglia contro l’Iran.
La dichiarazione è stata diffusa in risposta a un rapporto del Washington Post secondo cui Netanyahu ha detto al presidente degli Stati Uniti Joe Biden che Israele non avrebbe attaccato i siti petroliferi o nucleari iraniani. Secondo un funzionario anonimo citato dal quotidiano, i piani di Israele sono stati calibrati per evitare di avere un impatto sulle prossime elezioni statunitensi. “Ascoltiamo i pensieri del governo americano, ma prenderemo le nostre decisioni finali in base alle esigenze di sicurezza nazionale di Israele”, afferma ancora la dichiarazione dell’ufficio del premier Netanyahu.

Bloccano Borsa New York, arrestati 200 attivisti ebrei

Momenti di tensione fuori dalla Borsa di New York dove 500 attivisti ebrei e gruppi alleati hanno organizzato un sit-in per chiedere la fine del sostegno degli Stati Uniti alla guerra di Israele contro Hamas a Gaza. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel, citando fonti di agenzia americana. In tutto, secondo fonti di polizia locale.
206 dimostranti sono stati arrestati, di cui buona parte sono membri di gruppi di attivisti come Jewish Voice for Peace.
“(Centinaia) di ebrei e amici stanno chiudendo la Borsa di New York per chiedere agli Stati Uniti di smettere di armare Israele e di trarre profitto dal genocidio”, afferma Jewish Voice for Peace su X. “Lasciate vivere Gaza” e “smettete di finanziare il genocidio” sono stati gli slogan scanditi dai manifestanti che hanno scelto come luogo di protesta l’iconico edificio della borsa vicino a Wall Street, a Manhattan.
Nessuno di loro è entrato nella borsa, ma decine hanno attraversato una recinzione di sicurezza della polizia installata fuori dall’edificio principale in Broad Street.
Alcuni dei presenti hanno intonato slogan contro gli attacchi israeliani in Libano per contrastare i militanti di Hezbollah, sostenuti dall’Iran. Sul posto era anche presente un numero molto più esiguo di contro-manifestanti pro-Israele che portavano bandiere israeliane.

Msf, donne e bambini fra feriti in attacco a ospedale Gaza

Dopo l’attacco israeliano che questa mattina ha colpito il complesso ospedaliero di Al Aqsa, supportato da Medici Senza Frontiere (MSF), i team di MSF hanno curato 40 feriti, tra cui donne e bambini. In totale ci sono stati 65 feriti e 5 morti ed è la settima volta che il complesso ospedaliero viene colpito dal marzo 2024, tre delle quali nell’ultimo mese. “Sono scene di devastazione. Le tende hanno preso fuoco mentre la gente dormiva. L’ospedale ha curato 40 pazienti, tra cui 10 bambini e 8 donne, molti dei quali con gravi ustioni. Altri 25 pazienti feriti sono stati trasferiti perché qui non c’è modo di curarli” dichiara Eliza Sabatini, infermiera di Msf. “Gestire incidenti di massa come questi uno dietro l’altro sarebbe molto difficile per qualsiasi ospedale ben attrezzato. A Gaza, dove continuiamo a subire pesanti restrizioni sulle forniture mediche, è semplicemente impossibile fornire cure adeguate ai pazienti”, aggiunge.

Sale a 21 morti il bilancio dell’attacco nel nord del Libano

E’ salito a 21 morti il bilancio delle vittime dell’attacco aereo israeliano nel nord del Libano. A darne notizia è stato il ministero della Sanità libanese. Altre otto persone sono rimaste ferite, ha dichiarato il ministero. L’attacco israeliano ha colpito una casa nella zona di Aito, dove si erano rifugiati gli sfollati del sud del Libano, ha dichiarato una fonte della sicurezza libanese. È la prima volta che quest’area viene colpita da Israele.

La Casa Bianca ha protestato con Israele per l’attacco all’ospedale di Gaza

La Casa Bianca ha dichiarato di aver protestato con Israele per l’attacco dell’Idf di ieri sera a un complesso ospedaliero nel centro di Gaza. “Le immagini e i video di quelli che sembrano essere sfollati bruciati vivi a seguito di un attacco aereo israeliano sono profondamente inquietanti e abbiamo espresso chiaramente le nostre preoccupazioni al governo israeliano”, ha dichiarato al Times of Israel un portavoce della Casa Bianca. “Israele ha la responsabilità di fare di più per evitare vittime civili – e quello che è successo qui è orribile, anche se Hamas stava operando vicino all’ospedale nel tentativo di usare i civili come scudi umani”.

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