Menopausa precoce, sintomi ed età. Il caso di Naike Rivelli
La menopausa è un passaggio importante nella vita di una donna, ma quando avviene presto, a 43 anni come ha spiegato Naike Rivelli, la maggiore dei figli di Ornella Muti, parlando della propria esperienza Ospite a La volta buona con Caterina Balivo, può essere traumatica. Rivelli ha definito la propria “menopausa precoce”, ma di fatto non lo è. Forse prematura, ma dal punto di vista medico non precoce. Vediamo perché.
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Cos’è la menopausa precoce
Quando parliamo di menopausa precoce ci riferiamo ad una condizione fisica della donna che coincide con la perdita dell’attività ovarica (e la conseguente scomparsa dei cicli mestruali), condizione che si verifica prima dei 40 anni. Cosa che può verificarsi spontaneamente o in maniera indotta, per intervento chirurgico di ovariectomia bilaterale o per soppressione ovarica farmacologica o radioterapica. Un fenomeno che riguarda circa l’1-3% delle donne italiane in età riproduttiva.
Quali sono le cause
Le cause che portano alla menopausa precoce possono essere diverse. Cause anomalie genetiche: anomalie cromosomiche, anche dei cromosomi sessuali, come la sindrome di Turner, disturbi che conferiscono un cromosoma Y (normalmente presente solo negli uomini) e la sindrome dell’X fragile. Ma può essere provocata anche una malattia autoimmune: l’organismo produce anticorpi anomali che attaccano i tessuti dell’organismo, fra cui le ovaie. O ancora, può trattarsi di disturbi metabolici come carenze enzimatiche; infezioni virali: un esempio è la parotite; chemioterapia o radioterapia per il cancro; asportazione chirurgica delle ovaie o dell’utero; tossine (tabacco). Se la causa è un disturbo che conferisce il cromosoma Y, aumenta il rischio di tumore ovarico.
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I sintomi
Quali sono i sintomi della menopausa precoce? A dire il vero non sempre compaiono, perché alcune donne possono essere, appunto, asintomatiche, ad eccezione del fatto che le mestruazioni diventano più leggere o irregolari o si interrompono (amenorrea). Altre donne presentano infertilità, o gli stessi sintomi associati alla menopausa normale (che si verifica intorno ai 51 anni), come vampate di calore, sudorazione notturna e sbalzi di umore.
In alcuni casi, invece, i sintomi possono essere evidenti. Ad esempio, se la causa è la sindrome di Turner, si possono presentare anomalie fisiche o cognitive. Inoltre, se la menopausa precoce è provocata da un processo autoimmune, le donne possono presentare anche altre malattie autoimmuni, come tiroide, vitiligine, miastenia gravis e morbo di Addison (insufficienza surrenale). Va detto che il morbo di Addison è potenzialmente letale.
Infine, la mancanza di estrogeni può comportare la riduzione della densità ossea (osteoporosi) e l’assottigliamento e la secchezza dell’epitelio vaginale (atrofia vaginale). Oltre al fatto che può aumentare il rischio depressione, ansia, morbo di Parkinson, demenza e coronaropatia.
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La diagnosi
Un’altra questione da chiarire è come si arrivi alla diagnosi di menopausa precoce. Si sospetta, appunto, quando le donne di età inferiore a 40 anni presentano sintomi della menopausa: pochi cicli mestruali o del tutto assenti oppure non riescono ad avere una gravidanza. In questo caso si esegue un test di gravidanza per assicurarsi che non sia la gravidanza il motivo dell’interruzione del ciclo mestruale. Si misurano quindi i livelli di estrogeni e di ormone follicolo-stimolante (che stimola le ovaie a produrre estrogeni e progesterone). E queste misurazioni possono dover essere ripetute ogni settimana per alcune settimane per confermare la diagnosi di menopausa precoce.
Inoltre possono essere necessari anche altri esami che aiutino i medici a identificare la causa della menopausa precoce o i disturbi associati e pertanto valutare i rischi per la salute della donna e i trattamenti raccomandati. Ad esempio, se il medico sospetta che una donna abbia anche la tiroide (malattia autoimmune), misura i livelli degli ormoni tiroidei nel sangue. Si ricorre poi a una consulenza e a test genetici se le donne presentano disabilità cognitiva, tremori o perdita di equilibrio (atassia) o hanno una familiare stretta con menopausa precoce o se hanno meno di 35 anni. Infine, può essere eseguito un esame del sangue per l’ormone antimulleriano (prodotto dalle ovaie) per valutare il funzionamento delle ovaie e stimare le probabilità che una donna possa concepire dopo il trattamento con farmaci per la fertilità, oltre a rendersi necessaria la misurazione della densità ossea per verificare la presenza di osteoporosi.
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Cure e consigli
La prevenzione dei sintomi della menopausa precoce avviene con terapie farmacologiche, fitoterapiche e omeopatiche. Ad esempio, una donna a cui è stata diagnosticata può essere indirizzata verso una terapia ormonale sostitutiva, per far fronte ai rischi legati al deficit ormonale anticipato, come la fragilità delle ossa e i problemi cardiovascolari. Ma ogni terapia deve essere personalizzata, in base alle condizioni e ai bisogni di ogni donna. E tenendo conto del fatto che oggi le soluzione a disposizione sono diverse.
Oltre a questo, è bene tener presente alcuni consigli da adottare sotto controllo medico che riguardano lo stile di vita, consigli che possono essere d’aiuto per alleviare i sintomi. Sono questi: utilizzare rimedi naturali a base di fitoestrogeni e fitoprogestinici, come ad esempio soia, passiflora, salvia, semi di lino, trifoglio rosso; per prevenire l’osteoporosi assumere integratori alimentari a base di vitamina D e calcio; per alleviare l’ansia e la stanchezza assumere del magnesio; prendere acidi grassi a base di Omega3 contro i trigliceridi.
E ancora, in caso di menopausa precoce, è importante seguire una dieta equilibrata evitando il consumo di cibi ad alto contenuto di acidi grassi saturi privilegiando il consumo di frutta e verdura, eliminare il consumo di alcool e il fumo, nonché svolgere attività fisica regolare.
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