Occhi, il farmaco è nella lente a contatto

In futuro potrebbe essere molto più facile, meno fastidioso ed efficiente somministrare farmaci per via oculare. Un team dell’Università di Waterloo ha infatti sviluppato un particolare idrogel che può essere stampato in 3D su lenti a contatto, e che è in grado di assorbire farmaci e rilasciare la dose nel tempo, finché si lascia il dispositivo in posizione. La ricerca è pubblicata sulla rivista Acs Applied Bio Materials.

C’è un cerotto per la somministrazione di farmaci

Un nuovo materiale

Quello creato dai ricercatori canadesi è un gel a base di silicone che attrae e trattiene con facilità l’acqua. A differenza di altri gel già esistenti (che richiedono lunghi tempi di indurimento, hanno bassa viscosità e sono idrofobici), può essere stampato in 3D sopra una lente a contatto e polimerizza grazie alla luce Uv, con buone caratteristiche di flessibilità e resistenza. Nei test in cui è stato sottoposto a sollecitazioni meccaniche, come allungamento e compressione, infatti, ha mantenuto la sua forma.

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Rilascio continuo di farmaci

Appurate le caratteristiche basilari di resistenza e flessibilità, gli scienziati ne hanno testato la capacità di trattenere e rilasciare farmaci, in particolare l’amoxicillina, un antibiotico spesso utilizzato per il trattamento di disturbi oculari. La struttura macroporosa dell’idrogel si è prestata in modo particolarmente efficiente allo scopo nei test di laboratorio, regolando il rilascio del farmaco nel tempo. Simili proprietà – sostengono i ricercatori – costituiscono un vantaggio per la somministrazione di farmaci oculari, specialmente se deve essere ripetuta più volte al giorno.

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Stabilità nel tempo

Un altro requisito perché il gel su lente a rilascio di farmaci possa diventare un dispositivo per diverse applicazioni mediche è che il gel stesso e il farmaco abbinato si mantengano stabili nel tempo.

Anche in questo caso le speranze dei suoi sviluppatori non sono state deluse: persino dopo un mese di stoccaggio l’amoxicillina ha presentato solo cambiamenti trascurabili. Visti i risultati positivi, il team ha da poco depositato il brevetto, con l’intenzione di continuare a studiare per ampliare l’uso di queste speciali lenti a contatto per il trattamento di malattie oculari.

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