Tutti cantano bianco Natale, quel tintinnio che vale oro
ROMA — Proprio mentre Mariah Carey, l’assoluta incontrastata regina del Natale, festeggia i trent’anni di All I want for Christmas is you, che puntualmente ogni anno, ai primi tintinni di campanellini d’inizio dicembre, schizza al primo posto della classifica americana e macina milioni di stream in tutto il mondo, escono ovunque pezzi dedicati alla più ricca e scintillante delle feste dell’anno. Perfino in Italia, dove fino a poco tempo fa pubblicare pezzi natalizi era ritenuto poco chic, diciamo pure disonorevole, e lo si faceva, se proprio si doveva, in sordina, con rarissime eccezioni tipo Mario Biondi e le sue carole in versione soul jazz.
In America è un’altra cosa, fare canzoni più o meno natalizie non è mai stato motivo di vergogna, tutt’altro, al punto che a scorrere le liste si scopre che quasi non c’è un cantante che prima o poi non abbia inciso classici natalizi o addirittura pezzi autografi dedicati alle feste: rapper, metallari, chiunque, da Ella Fitzgerald a Bruce Springsteen, da Frank Sinatra ai Ramones, da Otis Redding a… Bob Dylan, sì, proprio lui, l’uomo che ha osato dire a quelli del Nobel “sì, grazie, sono molto contento ma quella sera purtroppo ho un impegno”, perfino Dylan ha pubblicato un intero disco di Natale gettando nello scompiglio i cultori abituati al suo spietato integralismo.
Anche gli artisti giovani e trendy non si fanno scrupoli, vedi Sabrina Carpenter. nuova stella del pop americano che ha appena lanciato su Netflix un suo speciale intitolato A nonsense Christmas con ospiti, festoni, battute osé e perfino una presunta storia d’amore con Santa Claus in persona. Ma, come si diceva, anche in Italia si muove qualcosa e tutto fa pensare che il 25 dicembre diventi un nuovo appuntamento di mercato, che si aggiungerebbe a Sanremo e all’estate, ovvero i due momenti in cui si concentrano maggiormente sforzi e attenzioni dei discografici.
Le danze le ha aperte, ad alto livello, Vinicio Capossela che ha proposto con il nuovo disco Sciusten feste n.1965 numerose offerte natalizie e soprattutto una geniale, imperdibile versione in italiano dal forte sapore arboriano, di Jingle bells che diventa Campanelle, più altre chicche come una Bianco Natale (White Christmas) mezza stralunata e a un certo punto urlata con un certo qual senso di angoscia. Vale la pena ricordare che a tutt’oggi, malgrado l’onnipresenza ciclica di Mariah Carey, per non dire di Michael Bublé che si riaffaccia anche lui puntualmente ogni dicembre, l’originale White Christmas di Bing Crosby, benché incisa nel lontano 1942, rimane il singolo “fisico” più venduto di tutti i tempi con i suoi 50 milioni di copie.
A ricordarci in mezzo a tutta questa dolcezza che nel frattempo, intorno a noi, c’è un mondo che fa schifo, ci pensa il nuovo singolo di Elio e le Storie Tese, intitolato Natale in trincea: “23 dicembre, brillano le luci, ma di neve non ce n’è, non scende più perché, c’è il clima tropicale” ci ricordano e poi affondano con feroce sarcasmo “Natale in trincea, per tutti i cittadini dell’Unione Europea, nel bunker di Vladivostok, lo Zar sta cucinando i biscottini di polonio”, ecco, con tanto di finale di spari e mitragliate.
Fortunatamente a restituirci il giusto giulivo clima festoso c’è il nuovo singolo dei Ricchi e Poveri, Il Natale degli angeli, perché lo sappiamo, in questi giorni ci si vuole tutti più bene e “bambini ora tutti a nanna”.
A proposito di bambini, per assicurarsi che anche loro abbiano un Natale danzereccio, Carolina Benvenga ha pubblicato il suo Christmas dance, con un nuovo singolo Natale per sempre, mentre per i più grandicelli Gerry Scotti ripubblica il suo Gerry Christmas con l’aggiunta di Santa tell me. Una cosa è certa, ci si può sbizzarrire a piacimento. Per amanti delle visioni regionali è uscito Natale in Sicilia, un intero album con canti della tradizione in dialetto, tipo Quannu Diu s’avia ‘ncarnari e San Giusippuzzu. Per i cultori del jazz arriva in soccorso il pianista Antonio Faraò anche lui con un disco di improvvisazioni a tema. Dunque anche da noi il mercato musicale delle festività si sta ravvivando. Arriveremo presto alla produzione in serie di tormentoni natalizi? Molto, ma molto probabile.
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