Orlando, l’ardente carteggio amoroso infuoca l’opera firmata da Andrea De Rosa

L’eterna passione per Virginia Woolf non contagia solo i lettori e, dopo essere approdato al teatro Astra di Torino, dove sta avendo un bel successo, Orlando conclude la sua prima nazionale conlo spettacolo du stasera.

E’ un raffinato, pungente spettacolo del regista Andrea De Rosa, non l’accademica operazione di “letteratura detta a teatro”, ma un montaggio, realizzato con autentica sensibilità woolfiana da Fabrizio Sinisi, che intreccia la biografia e la produzione creativa della scrittrice inglese: le lettere di ardente amore che scrisse a Vita Sackville-West raccolte nel celebre carteggio Scrivi sempre a mezzanotte (Donzelli) e le pagine di Orlando, nella nuova traduzione curata da Nadia Fusini per Neri Pozza, il più audacemente ambizioso romanzo di Virginia Woolf che non si lascia riassumere in una storia, ma è un mosaico visionario di vicende di un giovane maschio che ha 16 anni nel 1586, è adulto nel 1603 quando fa scandalo a corte come amante della principessa Romanovi? e nel 18esimo secolo a Costantinopoli è una bellissima donna.

Nello spettacolo, questo materiale è un flusso di coscienza molto proustiano (autore che Woolf leggeva in francese), che l’attrice Anna Della Rosa, premio Duse 2024, sostiene con autorità: la voce microfonata per rendere l’eloquenza veemente, e una intensa fisicità che trova spazio nella bella scena di Giuseppe Stellato, la “radura coronata dalla quercia solitaria” del romanzo.

Non era scontato attraversare con sensibilità woolfiana i temi della filosofia di Woolf: il valore “interiore” del tempo, il femminismo, l’idea straniante di ‘identità’, oltre le differenze di genere, l’amore e l’eros dove è lo “spessore sottile di una lama a separare la malinconia dalla gioia”, e il sentimento della morte che nel ‘41 divenne reale quando la scrittrice si lasciò annegare nell’acqua. Qui, quel momento in cui si spalanca “il baratro della fine e il grande vuoto che risucchia alberi e uomini e città e tutto ciò che accade tra noi”, sono centinaia di fogli dei suoi scritti che sommergono il corpo di Virginia-Anna Della Rosa, in una immagine che è autentica poesia del teatro. Da vedere.

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