Terna: a novembre consumi stazionari rispetto al 2023
Nel mese di novembre il fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 25,1 miliardi di kWh, valore stazionario rispetto a novembre 2023 (+0,2%). Tale risultato è stato raggiunto con un giorno lavorativo in meno (20 invece di 21) e una temperatura media mensile di 0,8°C inferiore a quella di novembre dello scorso anno. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 33,9% della domanda elettrica (era 40,8% a novembre 2023). Lo riportano i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale guidata da Giuseppina Di Foggia.
Il dato della domanda elettrica, prosegue la nota, destagionalizzato e corretto dagli effetti contrapposti di calendario e temperatura, porta ad una variazione positiva: +1,3% rispetto a novembre 2023. A livello territoriale, la variazione tendenziale di novembre è risultata ovunque pressoché stazionaria: al Nord +0,1%, al Centro +0,7% e al Sud e Isole -0,1%. Nei primi undici mesi dell’anno, il fabbisogno nazionale è in crescita del 2,1% rispetto al corrispondente periodo del 2023 (+1,4% il valore rettificato).
L’indice Imcei (Indice mensile dei consumi elettrici industriali) elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette ‘energivore’, ha fatto registrare una diminuzione del 5,8% rispetto a novembre 2023. Con dati destagionalizzati e corretti dall’effetto calendario, la variazione si porta a -5,1%. In particolare, positivi i comparti del cemento, calce e gesso, ceramiche e vetrarie, alimentari e meccanica. In flessione chimica, metalli non ferrosi, cartaria, siderurgia e mezzi da trasporto. In termini congiunturali, la variazione della richiesta elettrica destagionalizzata e corretta dagli effetti di calendario e temperatura è di +0,2%. In leggera flessione la variazione congiunturale dell’indice Imcei (-1%).
L’indice Imser (Indice mensile dei servizi), che Terna pubblica sulla base dei dati dei consumi elettrici mensili forniti da alcuni gestori di rete di distribuzione (E-Distribuzione, Unareti, A-Reti, Edyna e Deval), ha fatto registrare, nel mese di settembre 2024, una variazione negativa dell’1,7% rispetto a settembre 2023. Resta comunque positiva la variazione dei primi nove mesi (+4,2%). In particolare, pressoché tutti i comparti hanno registrato variazioni negative ad eccezione di attività professionali, scientifiche e tecniche, amministrazione pubblica e difesa.
Tornando al bilancio mensile di Terna, lo scorso mese la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’84,9% dalla produzione nazionale e per la quota restante (15,1%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Il valore del saldo estero mensile risulta pari a 3,8 TWh, il 16,6% in meno rispetto a novembre 2023. A livello progressivo, da gennaio a novembre 2024, l’import netto è stazionario (-0,2%) rispetto ai primi undici mesi del 2023.
Guardando la produzione nazionale, da gennaio a novembre di quest’anno le fonti rinnovabili hanno coperto il 42% del fabbisogno, rispetto al 37,3% dei primi undici mesi del 2023. In aumento la produzione della fonte termica (+23,2%) e fotovoltaica (+30,6%); continua tuttavia ad essere in riduzione la quota di produzione a carbone, -55,8% rispetto allo stesso mese del 2023. In diminuzione la fonte idrica (-25,9%), eolica (-40,8%) e geotermica (-2,9%). L’incremento della produzione del fotovoltaico è dovuto al contributo positivo sia dell’aumento di capacità in esercizio (+353 GWh) che del maggiore irraggiamento (+117 GWh).
Nel 2024 la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 6.714 MW (di cui 6.108 MW di fotovoltaico). Tale valore è superiore di 1.658 MW (+33%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Al 30 novembre in Italia si registrano 75,8 GW di potenza installata da fonti rinnovabili, di cui, nel dettaglio, 36,4 GW di solare e 12,9 GW di eolico. Tra gennaio 2021 e novembre 2024 sono stati istallati complessivamente 16.934 MW di capacità rinnovabile, superando così di 826 MW il traguardo di fine anno delineato dal Burden Sharing.
Da gennaio a novembre 2024, la potenza nominale degli accumuli in esercizio è aumentata di 1.882 MW. Al 30 novembre 2024 si registrano in Italia circa 720.000 installazioni che corrispondono a circa 12.186 MWh di capacità e 5.331 MW di potenza nominale, di cui 927 MW utility scale contrattualizzati tramite il capacity market. Nel dettaglio, da inizio anno la potenza nominale dei sistemi di accumulo in alta e altissima tensione è aumentata di 679 MW.
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