Muoiono 3 milioni di lavoratori ogni anno nel mondo: +5% rispetto al 2015

Sono quasi 3 milioni le persone che ogni anno, nel mondo, muoiono a causa di incidenti o malattie legate al lavoro. Un numero impressionante che emerge dalle stime pubblicate dall’Ilo (l’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite sui temi del lavoro e della politica sociale) e presentate nel report “A Call for Safer and Healthier Working Environments”. Il dato, in aumento di oltre il 5% rispetto al 2015, sottolinea l’importanza delle sfide persistenti nel garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori a livello globale.

La maggior parte dei decessi (2,6 milioni) è stata causata da malattie correlate al lavoro, con le malattie del sistema circolatorio, i tumori maligni e le malattie respiratorie che figurano tra le prime cause. Gli incidenti sul lavoro rappresentano ulteriori 330 mila morti. La zona con la più alta percentuale di decessi è la regione dell’Asia e del Pacifico (63% del totale globale). I settori più a rischio sono l’agricoltura, l’edilizia, la silvicoltura, la pesca e l’industria manifatturiera.

La situazione in Italia non è affatto migliore. Nel 2023 si sono registrati 1.041 incidenti mortali (fonte Inail), una media di quasi tre decessi al giorno. L’analisi territoriale mostra incrementi al Sud e nelle Isole.

“In questi giorni abbiamo seguito tutti la tragica vicenda del cantiere Esselunga a Firenze”, spiega Claudio Honegger, amministratore unico di Richmond Italia (richmonditalia.it). “Le notizie del telegiornale ci ricordano il carattere endemico della questione sicurezza. Non sono solo Stato e Governo a doversi far carico della questione, dovrebbe esserci una compliance da parte di tutti i soggetti coinvolti, e quindi tutti noi, nel verificare che poi le norme vengano effettivamente applicate”.

Tra il 3 e il 5 marzo si terrà a Rimini il Richmond HSE, forum per il networking e lo scambio di idee nel settore dell’Health, Safety, and Environment. L’obiettivo dell’evento organizzato da Richmond Italia è proprio quello di creare un focus specifico su una tematica attuale come la sicurezza dei lavoratori. HSE e Safety Manager, figure fondamentali all’interno delle aziende per raggiungere l’auspicato obiettivo di “quota zero” rispetto agli incidenti mortali, saranno protagonisti di sessioni, confronti, scambi di idee. Potranno conoscere nuovi colleghi e selezionare le offerte di fornitori specializzati nell’area della protezione dalle minacce per la salute e la sicurezza della popolazione e dell’ambiente.

“Come organizzatori, abbiamo un punto di vista privilegiato, e in questi anni ci siamo fatti un’idea precisa”, conclude Honegger. “La vera sfida di chi si occupa di salute e sicurezza oggi è una sfida educativa. Si tratta di far capire alle persone che indossare i dispositivi di protezione individuale e adottare comportamenti sicuri può davvero salvare la vita. Facile a dirsi, meno facile a farsi. E poi c’è il tema dell’educazione alla legalità. I nostri eventi si configurano come occasioni per confrontarsi su queste sfide e sostenersi reciprocamente nella costruzione di una cultura della sicurezza condivisa”.

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