Autostrade, scattano gli aumenti: +1,8% su metà della rete nazionale
Aumenti limitati sulle autostrade da oggi. I tradizionali ritocchi alle tariffe che scattano dal primo dell’anno interesserà poco meno del 50% della rete nazionale: quella gestita dal principale concessionario Autostrade per l’Italia (Aspi) che si adeguerà all’inflazione con un +1,8%.
Sul restante 50% invece non ci sarà alcun aumento. Lo comunica il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit). La nota del Mit spiega : “A partire dal 1° gennaio 2025, le tariffe sulle autostrade italiane rimarranno invariate per tutte le 22 società concessionarie autostradali coinvolte nell’aggiornamento dei Piani economico-finanziari (Pef). La decisione, presa dal Mit in collaborazione con il ministero dell’Economia (Mef), si allinea all’orientamento dell’Autorità di regolazione dei trasporti. Per quanto riguarda la rete gestita dalla società Autostrade per l’Italia, che comprende circa 2.800 chilometri di autostrade , è stato previsto un adeguamento tariffario dell’1,8%, corrispondente al tasso di inflazione programmato per il 2025, come stabilito dalla legge n. 193 del 16 dicembre 2024. Su richiesta del Mit, Autostrade per l’Italia ha confermato che gli sconti generalizzati per gli utenti saranno mantenuti. La sospensione di tali sconti avrebbe infatti comportato un aumento complessivo delle tariffe pari a circa il 3%.
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Le eccezioni
Ci sono altre tratte che avranno delle modifiche: per la società concessionaria Salerno-Pompei-Napoli, è stato riconosciuto un incremento tariffario dell’1,677% dal ministero dei trasporti. Mentre la concessionaria Alto Adriatico (gestisce la A4 Venezia – Trieste, la A23 Palmanova – Udine, la A28 Portogruaro – Conegliano, una parte delle Tangenziale di Mestre e la A34 Villesse – Gorizia) aveva nei giorni scorsi comunicato al ministero con una lettera la volontà di rinunciare per il 2025 all’adeguamento all’inflazione tenedo invariate le tariffe
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