Acquisto della prima casa, più facile mantenere le agevolazioni in caso di rivendita: le novità
Diventa più facile mantenere le agevolazioni prima casa da ora in poi quando si decide di vendere l’appartamento che si possiede e acquistare un altro da destinare ad abitazione principale. Grazie alla legge di Bilancio, infatti, da ora in poi ci saranno due anni di tempo per trovare un nuovo acquirente, e non più solo 12 mesi come previsto fino alla fine del 2024. Diritto anche al credito d’imposta per il nuovo acquisto. Confermati i requisiti per aver diritto alle agevolazioni, che si possono ottenere già al momento del compromesso quando si compra dal costruttore.
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Imposte di acquisto e agevolazione
L’agevolazione prima casa è riconosciuta esclusivamente sulle case non di lusso, escluse quindi le categorie catastali A/1, A/8, e A/9. L’agevolazione consiste nella riduzione al 2 per cento, dal 9 ordinario, dell’imposta di registro per chi acquista da un privato. Se si compra da un’impresa, invece, l’Iva è ridotta al 4% rispetto al 10% che si paga sugli altri immobili o quando non si hanno i requisiti. Le stesse agevolazioni sono previste per le pertinenze una per ciascuna categoria catastale C2 (cantine e soffitte), C/6 (box), (C/7) posti auto scoperti. Comprando dal costruttore si ha diritto a pagare l’Iva ridotta anche sugli acconti, rilasciando al momento del compromesso, che deve essere fatto obbligatoriamente di fronte al notaio, la dichiarazione sul possesso dei requisiti per ottenere le agevolazioni. Queste sono riconosciute, infatti, solo a patto di non possedere altre case nello stesso Comune in via esclusiva, o in comunione con il coniuge, oppure altri immobili già acquistati con le stesse agevolazioni.
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L’impegno a rivendere entro due anni
Se invece si possiede già una casa acquistata con le agevolazioni è possibile avere lo sconto sulle imposte anche per il nuovo acquisto ma solo se si vende l’appartamento comprato in precedenza con lo sconto sulle imposte. Anche in questo caso occorre fare una specifica dichiarazione al notaio, vale a dire l’impegno a vendere il vecchio appartamento entro il termine massimo previsto dalla legge. Per non perdere l’agevolazione fino al 31 dicembre 2024 la vendita doveva essere fatta entro dodici mesi. Ora invece il termine è raddoppiato. Il comma 116 dell’articolo 1 della legge di Bilancio, infatti, ha portato da uno a due anni la scadenza ultima per effettuare la vendita.
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Credito d’imposta se ci si trasferisce nell’immobile
Quando si vende la prima casa per comprare un altro appartamento non ci sono imposte sulla plusvalenza se vende ad un prezzo più alto, anche se si vende prima di cinque anni dall’acquisto, a patto che l’immobile sia stato utilizzato come prima casa per il periodo più lungo trascorso tra l’acquisto e la vendita. Inoltre se il nuovo immobile è destinato effettivamente a prima casa, ossia se ci si andrà ad abitare, si avrà diritto arche ad un credito d’imposta pari alle tasse pagate al momento del primo atto di acquisto, credito che si potrà utilizzare per scontare le tasse al nuovo rogito oppure per pagare l’Irpef anche in più anni, sempre a fronte della dichiarazione al rogito dell’impegno a trasferirsi nella nuova prima casa. Anche al secondo acquisto, poi, si ha diritto anche alla detrazione sulla commissione pagata all’agenzia, su un importo massimo di spesa ammesso all’agevolazione pari a 1.000 euro.
A questo proposito ora non è più necessario dichiarare al rogito l’importo pagato all’agenzia ma è sufficiente indicare il numero di fatture e le modalità di pagamento.
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