John Turturro: “La vita è come una serie tv, c’è sempre un po’ di commedia nella tragedia”

ROMA – John Turturro e Christopher Walken si conoscono da quarant’anni, da quando erano giovani attori a New York a fare la gavetta, così sono diventati amici e oggi, rispettivamente a 67 e 82 anni, sono amanti nella finzione della serialità. La storia d’amore tra Irving (Turturro) e Burt (Walken) è uno degli elementi più teneri e riusciti di Scissione, la serie firmata da Dan Erickson e Ben Stiller, che torna dal 17 gennaio per una seconda stagione su Apple tv+ accompagnata da recensioni molto positive.

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La serie, con un tono retrofuturistico, racconta un mondo dove è possibile deliberatamente scindere la vita lavorativa da quella personale: nel momento in cui si entra in ufficio tutto quello che afferisce alla dimensione privata (famiglia, amici, sentimenti) scompare dalla testa del lavoratore per lasciare spazio unicamente al mestiere e alle dinamiche relazionali con i colleghi. Questo accade alle Lumun Industries dove un gruppo di impiegati, un quartetto formato da Irving con Mark Scout (Adam Scott), Dylan George (Zach Cherry) e Helly Riggs (Britt Lower), ha intuito che c’è qualcosa di molto sinistro dietro all’azienda dove lavorano e ha messo in piedi un piano per svelare il mistero che questa pratica nasconde.

“Scissione”, la serie di Ben Stiller sul lavoro torna con una seconda stagione

“Sono io che ho suggerito a Ben di prendere Christopher per questo ruolo e lui ne è stato entusiasta – ci ha spiegato John Turturro – ci siamo divertiti un mondo, è stato come tornare sui banchi di scuola. Ci conosciamo da così tanto tempo che è stato veramente facile mostrare il mio amore per lui, davvero, nella realtà. Non ho dovuto recitarlo o inventarlo perché fa parte della mia vita. Chris è come un suonatore di jazz, non sai mai cosa farà dopo, devi essere pronto a seguirlo dove andrà. Oltre che amico, sono un grandissimo fan del suo talento. È un attore straordinario, inimitabile e sensibile. Ma anche molto molto umile. È stato un privilegio fare coppia con lui”.

La potenza della serie, oltre a un’ottima scrittura e al talento dei suoi attori (da non dimenticare anche Patricia Arquette nei panni di un’inquietante manager dell’azienda), risiede anche nel tema che abbraccia la quotidianità degli spettatori. “Questa estate stavo facendo una passeggiata nel mio quartiere, un tipo mi si è avvicinato e mi ha detto: ‘Salve non vorrei disturbarla, ma devo assolutamente dirle che sono un grande fan di Scissione: quella serie mi ha rovinato la vita’ – ha raccontato Zach Cherry – Penso che quello che mi voleva dire è che lo ha portato a riflettere sulle connessioni tra la sua vita privata e il suo lavoro, cosa che devo ammettere ho fatto anche io: recitare in questa serie ha fatto riflettere anche me sul modo in cui mi relaziono al mio mestiere”.

“Sono convinto che una buona parte del senso dello show sia proprio dovuto alle reazioni che gli spettatori hanno rispetto a questa storia e come influenza il loro modo di vedere la propria vita e il proprio lavoro – ha riflettuto Turturro – Ci ha molto sorpreso e colpito dopo la prima stagione capire come questa storia avesse toccato tante persone”. “Inoltre – ha detto Britt Lower che nella serie ha il ruolo più complesso e ambiguo – anche se non abbiamo mai lavorato in un ufficio chiunque di noi ha avuto una relazione con un superiore, fosse anche la maestra all’asilo di infanzia e in questo si può riconoscere”.

Il tono è di umorismo nero, una bella sfida per gli interpreti trovare un equilibrio perché la serie non è solo commedia e non è solo dramma. “Mi rivolgo sempre a Zach per cercare di essere divertente, ma anche profonda allo stesso tempo” ha spiegato Britt Lower. “È divertente che tu dica questo – le ha risposto Zach Cherry – perché la mia sensazione è che nel lavoro di gruppo viene fuori il modo per calibrare il tono”. “Per me – ha concluso Turturro – le dinamiche tra i personaggi sono la principale fonte di divertimento, le persone dimenticano che l’umorismo non si può veramente recitare, ma si può giocare una sorta di partita a tennis con il proprio partner ottenendo così una situazione divertente. Ben (Stiller, ndr) ha un grandissimo senso dell’umorismo, ma nel caso della nostra serie è senza dubbio un umorismo dark. Io credo che la realtà abbia sempre due facce, c’è commedia nella tragedia e viceversa, e così è la vita. La conoscete la massima di Mel Brooks? “La commedia è quando tu cadi in una fogna a cielo aperto e muori. La tragedia è quando mi viene un brufolo”. Oddio mi sa che ho citato erroneamente un genio della commedia, scusa Mel…”. La citazione corretta è “La tragedia è quando io mi taglio un dito”, ma il senso rimane lo stesso.

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