FdI, il congresso romano dopo il voto in Abruzzo. Si annuncia la conta tra Rampelli e Meloni
Si simula voglia di unità, ma c’è un concreto rischio di una conta nel partito romano di Giorgia Meloni che il 23 e il 24 marzo prossimo celebrerà al Palazzo dei congressi dell’Eur il congresso dove sarà eletto il segretario provinciale di Fratelli d’Italia. L’annuncio è arrivato ieri, senza troppi clamori, sul sito del partito.
Il termine per la presentazione delle candidature è il 16 marzo. Poco più di due settimane dunque per trovare una sintesi. In mezzo le elezioni in Abruzzo. Per forza di cose, un eventuale secondo flop dopo la Sardegna avrebbe l’effetto di ridisegnare i rapporti di forza anche a Roma.
Marco Marsilio, presidente “transumante”, è romanissimo, governa a Pescara ma vive nella capitale. La prossima settimana molti esponenti romani di FdI saranno con lui negli ultimi giorni della campagna elettorale. Marsilio è nato politicamente a Colle Oppio, corrente dei Gabbiani, quella in cui Meloni e Fabio Rampelli ancora ‘si davano la mano’. Ora i due sono avversari. “Dispiace anche a me che i rapporti (di Rampelli, ndr) con Giorgia non siano più quelli di un tempo”, ha detto a Repubblica il candidato del centrodestra.
Nel frattempo il vicepresidente della Camera Rampelli sfodera ottimismo e auspica di arrivare a una “soluzione unitaria”. Ossia di un nome condiviso con i meloniani. Ma l’appuntamento dell’Eur arriva dopo le fibrillazioni che per mesi hanno attraversato la federazione romana di FdI.
Tensioni culminate nel gennaio dello scorso anno con il commissariamento del rampelliano Massimo Milani. L’esponente dei Gabbiani a poche settimane dal voto regionale nel Lazio fu sollevato dall’incarico di coordinatore romano: al suo posto fu nominato Giovanni Donzelli, responsabile nazionale dell’Organizzazione del partito di Meloni. Il risultato fu una crisi degli iscritti in città nonostante l’incarico ad Arianna Meloni come responsabile segreteria; deadline del tesseramento spostate in extremis; rumors di una candidatura di peso dello stesso Rampelli.
Ora il clima è piuttosto raffreddato, ma le tensioni restano. Così Rampelli chiede unità ma comunque su una rosa di nomi suoi, che Meloni e Francesco Lollobrigida difficilmente accetteranno. Anzi difficilmente recederanno da Marco Perissa, primo presidente di Gioventù nazionale – il movimento giovanile del partito – considerato molto vicino al ministro dell’Agricoltura.
Così per provare a trovare la quadra, Rampelli si dovrebbe vedere con Arianna Meloni, prima del 9 marzo. Alla vigilia del voto in Abruzzo.
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