Auto, ritirati 53 licenziamenti a Melfi. L’indotto scommette sul piano Stellantis
TORINO – Licenziamenti ritirati per i 53 lavoratori della Fdm, azienda della logistica dello stabilimento Stellantis di Melfi, e rinnovo della cassa integrazione per gli stessi lavoratori per altri 12 mesi. L’accordo è stato definito alla Regione Basilicata e si basa sulla possibilità che, viste le nuove produzioni che il gruppo italo-francese, a Melfi ci possano essere una serie di nuove lavorazioni date all’estero. Gli addetti della Fdm si occupavano di sequenziare i componenti delle vetture che venivano assemblate sulle linee dello stabilimento, attività che poi è stata internalizzata dentro la fabbrica.
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“Per questo già un anno fa erano stati messi in cassa integrazione – spiega Marco Lomio, segretario della Uilm della Basilicata – l’azienda nel frattempo aveva anche avviato i licenziamenti, ma di fronte agli annunci di Stellantis sui nuovi modelli, si è deciso d’intesa con la Regione di scommettere sul futuro e la Fdm ha deciso di ritirare i licenziamenti e dare un altro anno di cassa integrazione. Si è preso tempo”. All’incontro hanno partecipato il direttore generale del Dipartimento, rappresentanti aziendali, di Confindustria, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic-Confsal e delle Rsu.
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A Melfi beneficerà del lancio di nuovi modelli: dal 2025 sarà prodotta la nuova Ds n. 8, la nuova Jeep Compass, la nuova Lancia Gamma e la nuova Ds7, tutte elettriche. Di questi, tre modelli – Jeep, Gamma e Ds7 – saranno anche ibridi, il che triplica la previsione dei volumi prodotti secondo il capo Europa di Stellantis, Jean-Philippe Imparato che a metà dicembre ha presentato il piano Italia al ministero delle Imprese e del Made in Italy.
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L’assessore regionale Francesco Cupparo evidenzia che “è un ulteriore e significativo passo avanti in difesa del comparto logistica a San Nicola di Melfi”. La Regione Basilicata annuncia nuove iniziative per sostenere l’indotto auto. “Stiamo lavorando a un Avviso”, dice Cupparo, “con uno stanziamento iniziale di 10 milioni di euro, che potrebbe consentire alle imprese dell’indotto di adeguarsi al meglio alle sfide connesse alla ripresa delle produzioni dello stabilimento Stellantis. Sfide che attengono ai cambiamenti annunciati da Stellantis per la produzione dei nuovi modelli di auto elettriche e ibride tra il 2025 e il 2026”.
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