Morta Joan Plowright, con il marito Laurence Olivier formò la “coppia reale” del teatro britannico
Joan Plowright, una delle più acclamate dive britanniche del palcoscenico e dello schermo e vedova di Sir Laurence Olivier, è morta all’età di 95 anni nella casa di riposo per attori Denville Hall a Northwood, nel distretto di Londra. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla famiglia con un comunicato. “È con grande tristezza che la famiglia di Dame Joan Plowright, Lady Olivier, informa che si è spenta serenamente circondata dalla sua famiglia. Ha avuto una lunga e illustre carriera teatrale, cinematografica e televisiva per sette decenni, fino a quando la cecità l’ha costretta a ritirarsi. Ha trascorso i suoi ultimi 10 anni nel Sussex con visite costanti da parte di amici e familiari, piene di risate e bei ricordi”.
Nel 1961 sposò l’attore e regista inglese Laurence Olivier (1907-1989), che aveva appena rotto il suo matrimonio ventennale con l’attrice Vivien Leigh. La coppia ha avuto tre figli: Richard Kerr (1961), Tamsin Agnes Margaret (1963) e Julie-Kate (1966), anch’essi attori. Nel 1970 Olivier fu insignito del titolo di barone e di conseguenza Plowright divenne “Baronessa Olivier di Brighton nella contea del Sussex”. Il suo titolo formale divenne quello di “Lady Olivier”, anche se l’attrice non lo usò mai nella sua carriera.
Nata a Brigg (North Lincolnshire) il 28 ottobre 1929, dopo aver studiato recitazione all’Old Vic Theatre School, Joan Plowright debuttò in teatro nel 1948, per poi affermarsi nel 1956 con La moglie di campagna di William Wycherley, in cui ebbe la prima parte da protagonista. Nel 1957 lavorò in The entertainer insieme a Olivier, con il quale da allora formò la coppia reale del teatro britannico, pur collezionando anche numerosi successi personali con le interpretazioni di opere di G.B. Shaw, William Shakespeare e di Filumena Marturano di Eduardo De Filippo. È stata tra le maggiori interpreti teatrali della sua generazione, in grado di spaziare dai testi classici a quelli moderni.
Plowright esordì al cinema con piccoli ruoli in Moby Dick, la balena bianca (1956) di John Huston e L’alibi dell’ultima ora (1956) di Joseph Losey, cui fecero seguito rare apparizioni, legate alla sua attività teatrale, tra cui la più importante in Gli sfasati (1960) di Tony Richardson oltre a due film tratti da Anton Cechov Zio Vanja (1963) di Stuart Burge e Tre sorelle (1970) di Olivier, alle quali si aggiunse Equus (1977) di Sidney Lumet.
Solo in seguito, a partire dagli anni Ottanta, l’attrice britannica si è rivelata una caratterista di grande qualità anche per il cinema, grazie alle sue doti drammatiche ma anche a un accentuato gusto per l’umorismo e la caricatura. Nel 1988 Plowright è stata tra i protagonisti di Giochi nell’acqua di Peter Greenaway, nel frattempo anche Hollywood si era accorta di lei, e nel 1990interpreta il ruolo della mamma ebrea in Avalon di Barry Levinson e quella iugoslava in Ti amerò… fino ad ammazzarti di Lawrence Kasdan.
Dopo la morte di Olivier (avvenuta nel 1989), l’attrice ha diradato le apparizioni teatrali e intensificato quelle cinematografiche e televisive. Oltre a cimentarsi in ruoli comici, in Dennis la minaccia (1993) di Nick Castle, in Last action hero – L’ultimo grande eroe (1993) di John McTiernan – in cui è un’insegnante che tenta di interessare i suoi allievi a Shakespeare mostrando loro una sequenza di Amleto (1948) di Laurence Olivier – e in Un ciclone in casa (2003) di Adam Shankman, Joan Plowright è stata interprete di film in costume a partire da Un incantevole aprile (1991) di Mike Newell, che le valse la nomination agli Oscar come migliore attrice non protagonista.
Plowright ha, quindi, recitato in La lettera scarlatta (1994) di Roland Joffé, Surviving Picasso (1996) di James Ivory, ed è stata diretta da Franco Zeffirelli in Jane Eyre (1995), Un tè con Mussolini (1999) e Callas forever (2002). Nel 2001 ha pubblicato l’autobiografia dal titolo And that’s not all.
Plowright si sposò la prima volta nel 1953 con l’attore Roger Gage, da cui divorziò nel 1961. Nello stesso anno sposò Laurence Olivier, che aveva appena rotto il suo matrimonio ventennale con l’attrice Vivien Leigh. La coppia ha avuto tre figli: Richard Kerr (1961), Tamsin Agnes Margaret (1963) e Julie-Kate (1966), anch’essi attori. Il suo titolo formale divenne quello di “Lady Olivier”, anche se l’attrice non lo usò mai nella sua carriera.
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