Parte l’operazione Poste. Lo Stato può scendere al 35%, azioni anche ai dipendenti
ROMA – La cassaforte degli italiani è pronta ad aprirsi. A svelare i primi dettagli della combinazione scelta dal governo per la nuova tranche della privatizzazione di Poste è il Dpcm trasmesso ieri da Palazzo Chigi alla Camera, per l’acquisizione dei pareri delle commissioni Trasporti e Bilancio. Un solo articolo per fissare innanzitutto il perimetro: a essere ceduta sarà una quota della partecipazione del ministero dell’Economia, che oggi possiede il 29,26% delle azioni della società che gestisce oltre 300 miliardi di risparmio nazionale.
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