Franceschini all’opposizione: “Disertiamo la commissione Covid, questa destra stolta crea un precedente assurdo”

“Disertiamo”, propone Dario Franceschini. Pd e Cinque stelle ci stanno pensando. Non indicare nessun loro parlamentare per la commissione d’inchiesta sul Covid creata dalla destra, non sedersi neanche a discutere. Se davvero lo facessero, i lavori farebbero fatica a prendere il via. Ma soprattutto, si accalora l’ex ministro del governo Conte, i protagonisti del governo giallorosso non si presterebbero a partecipare al processo politico sul loro operato: “L’esito è già scritto, l’inchiesta se la facciano da soli”.

Il no a un “tribunale politico”

La commissione d’inchiesta sul Covid è stata istituita con legge. Tra le polemiche. Perché è chiamata a giudicare quanto fatto dai governi che hanno gestito l’emergenza, ma non quello delle Regioni che hanno la competenza sulla sanità. E perché è titolata a valutare (“Ma in nome di che?”, si chiede l’ex ministro della Salute Roberto Speranza) l’efficacia dei vaccini. La legge istitutiva non è ancora pubblicata in Gazzetta ufficiale, poi i gruppi parlamentari dovranno indicare i loro componenti. C’è ancora tempo per decidere, dunque. Ma se il Pd scegliesse di non consegnare al presidente della Camera i nomi dei tre deputati che gli spettano in commissione, rallenterebbe l’iter. Lorenzo Fontana avrebbe il potere di scegliere d’ufficio tre parlamentari, ma i tre potrebbero rinunciare. E avanti così. Certo, la destra ha la maggioranza. Ma se l’iniziativa fosse sposata dal M5S e dagli altri partiti di opposizione, Avs, +Europa, Azione (solo Italia viva ha votato a favore della commissione d’inchiesta con FdI, Lega e FI), l’effetto sarebbe dirompente. “Decideranno i nostri capigruppo ma personalmente sono d’accordo, questa è una delle strade. Vogliono creare un tribunale politico, con il vergognoso atteggiamento di tracotanza con cui governano”, dice Mariolina Castellone, cinquestelle vicepresidente del Senato.

“Governano comportandosi da opposizione”

Franceschini, dunque. Parla a Napoli alla presentazione del libro “Perché guariremo”, che Speranza ha scritto sull’esperienza da ministro durante la pandemia. “Governano comportandosi da partiti di opposizione. Con che faccia tosta – è un fiume in piena il senatore Pd, ex ministro della Cultura – propongono una commissione d’inchiesta sul Covid? È una delle iniziative più brutte della storia della Repubblica: una commissione d’inchiesta, naturalmente governata dai numeri della maggioranza, per giudicare l’operato del governo precedente. Sono talmente stolti che non capiscono che precedente stanno creando. Tu vuoi mettere sotto processo il governo precedente, di colore diverso, e fai una commissione per processarlo. È come se il prossimo governo – perché finirà il governo Meloni, speriamo il prima possibile – volesse mettere sotto processo la politica economica, le politiche del lavoro e della sanità del governo Meloni. Un precedente assurdo”.

Di qui l’appello: “Io non ho incarichi particolari – sottolinea Franceschini – la mia è una proposta che faccio a tutti i partiti dell’opposizione: non andiamoci in quella commissione, disertiamola, lasciamo che se la facciano e se la raccontino da soli. È una commissione totalmente priva di credibilità e dall’esito già scritto”.

Le europee e la costruzione di un’alleanza

La commissione Covid è l’emblema, concordano Franceschini e Speranza, di un atteggiamento generale del governo: “Dobbiamo dire che c’è un limite oltre il quale non si va – dice il deputato dem, ex ministro della Salute – La stessa musica, gli stessi toni che hanno usato contro di noi quando hanno istituito la commissione Covid, li ho sentiti in alcuni commenti alle parole pronunciate dal presidente Mattarella sui pestaggi di Pisa”. “Cercano di coprire i fallimenti del loro governo – dichiara Franceschini – con reazioni scomposte come quelle alle sacrosante parole di Mattarella. Ma vedrete che alle Europee la somma aritmetica dei voti ai partiti di opposizione sarà superiore di quelli ai partiti di governo. Un passo alla volta stiamo costruendo l’alleanza, non c’è fretta. Abbiamo il dovere di sconfiggere le destre: sbagliare due volte non sarebbe perdonabile”.

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