Cuore, al via maxi studio per la prevenzione. Ecco chi può partecipare

Diciassette Irccs, una trentina di aziende sanitarie da nord a sud, per un investimento totale di 20 milioni di euro, e la partecipazione di 30 mila cittadini. Sono questi i numeri e gli obiettivi di CVriskIT, l’iniziativa tutta italiana della Rete Cardiologica Irccs, dedicato a studiare un nuovo modello di valutazione del rischio cardiovascolare. Un progetto di prevenzione e al tempo stesso di ricerca, che entra oggi nella sua fase operativa, come hanno annunciato i suoi ideatori.

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Un progetto per la prevenzione

La domanda cui cercherà di rispondere lo studio, finanziato dal Ministero della salute, è se le informazioni raccolte da alcuni test ed esami – quali il rischio ereditario (misurato con il polygenic risk scores), la presenza e la quantità di calcio coronarico e l’analisi dell’arteria carotidea – sono utili per stimare il rischio di patologie cardiovascolari. Si tratta infatti, spiegano gli ideatori dello studio, di cosiddetti modificatori del rischio cardiovascolare, che possono influenzare la possibilità di avere un infarto o un ictus.

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“Due le aspirazioni principali dello studio: costruire una rete di prevenzione solida ed efficace, capace di anticipare il rischio cardiovascolare, e promuovere interventi mirati di prevenzione – ha spiegato Ambra Cerri, Chief Project Manager di CVrisk-IT e Direttore Operativo Ricerca di Irccs Policlinico San Donato di Milano – L’obiettivo a lungo termine è che la prevenzione cardiovascolare divenga una normale pratica al pari di quella oncologica”.

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Chi può partecipare

Lo studio recluterà 30 mila cittadini senza malattie cardiovascolari e diabete di età compresa tra i 40 e gli 80 anni. Il reclutamento è già avviato e l’invito a partecipare è stato rilanciato oggi dalla Rete Cardiologica Irccs e dal testimonial dell’iniziativa, il nuotatore Filippo Magnini, che ha ricordato l’importanza della prevenzione sia nello sport che nella vita di tutti i giorni. Il progetto CVriskIT segue un modello a hub&spoke, ha proseguito Cerri, così da favorire una partecipazione diffusa, afferendo anche a centri più piccoli. Qui la lista degli Irccs che vi prendono parte (alcuni dei quali sono strutture di eccellenza per la Cardiologia) e qui le informazioni su come aderire.

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MyCardioSpace

“È stato definito il protocollo di studio, già approvato da alcuni Comitati Etici Territoriali dei Centri coinvolti ed è stata sviluppata una piattaforma informatica avanzata per la raccolta dei dati, con un’interfaccia dedicata ai partecipanti, MyCardioSpace, progettata per semplificare l’utilizzo dei dati a fini scientifici, mettendo al centro il cittadino”, spiega ancora Cerri. Nel corso dello studio, la raccolta di dati clinici e campioni biologici contribuirà alla creazione di una biobanca diffusa, che potrà sostenere la ricerca cardiovascolare anche per nuovi studi.

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