Regionali, tutti in Abruzzo: da Meloni a Schlein, la calata dei leader per gli ultimi giorni decisivi
E ora di corsa in Abruzzo: in vista del voto di domenica prossima, 10 marzo, da destra a sinistra i leader si precipitano all’ombra del Gran Sasso per tirare la volata finale ai propri candidati. Perché la partita abruzzese è quanto mai aperta, e il risultato potrebbe avere conseguenze politiche ben più profonde di quello in Sardegna. Lo sa bene la premier – di nuovo in Italia oggi dopo la missione negli States e in Canada – che domani sarà a Pescara per il comizio a sostegno di Marco Marsilio, e con lei sul palco saliranno anche Matteo Salvini e Antonio Tajani. Per Meloni è essenziale difendere il governatore uscente, un suo fedelissimo e amico di vecchia data, che a sorpresa rischia la sconfitta contro lo sfidante del campo largo di centrosinistra, Luciano D’Amico. La parola d’ordine è evitare una nuova batosta, dopo quella sarda, e dimostrare che la debacle sull’isola è stata solo un caso isolato. Uno degli ultimi sondaggi pubblicati prima dello stop obbligatorio, quello di Winpoll, registra un sostanziale testa a testa tra il candidato di centrosinistra, al 49,4% e il presidente uscente di Fratelli d’Italia, dato al 50,6%.
Il leader leghista era già ieri in regione, nel Teramano, ad annunciare – guarda caso – il completamento di una nuova infrastruttura: “Lo svincolo autostradale dell’A24 a Montorio al Vomano si farà e sarà inaugurato entro la fine dell’inverno prossimo”, ha detto Salvini, dicendosi anche convinto “che domenica prossima il centrodestra vincerà largamente e la Lega sarà in doppia cifra”.
Proprio sulle infrastrutture, e in particolare sul raddoppio della ferrovia Roma- Pescara, Elly Schlein ha attaccato l’esecutivo: “Ricordate Achille Lauro quando regalava ai suoi elettori una scarpa sinistra e prometteva di dare la scarpa destra solo dopo il voto? – ha scritto ieri la segretaria del Pd sui suoi canali social – Il Governo Meloni prima taglia le risorse per la Roma-Pescara dal Pnrr, poi a pochi giorni dal voto magicamente dicono di averle ritrovate da fondi Fsc, sottraendoli però ad altri progetti per l’Abruzzo”. Il 6 e il 7 marzo la leader dem sarà di nuovo in Abruzzo – dove ormai è una habitué – per la campagna a sostegno di Luciano D’Amico. Con lei ci sarà Pierluigi Bersani, la stessa accoppiata fortunata dell’ultimo tour elettorale in Sardegna.
Da giorni è molto attivo sul territorio anche Giuseppe Conte, che già la settimana scorsa è stato in tour varie zone dell’Abruzzo, dall’Aquila a Chieti, da Teramo alla Marsica. Il presidente dei Cinque Stelle, oggi di nuovo in giro in Regione, intervistato da Abruzzoweb ha parlato di “una rimonta in corso che si percepisce, forte” e di “un Abruzzo che soffre e che viene da cinque anni di malgoverno da parte della giunta Marsilio. Sanità allo sbando, carenze infrastrutturali, scelte disastrose contro ambiente e paesaggio”.
Anche Carlo Calenda oggi è all’Aquila “per parlare di sanità e di scuola”. Il leader di Azione, in un’intervista a Sky Tg24, si è rivolto agli elettori, tornando sulla polemica della Roma-Pescara: “Provate a non votare chi vi leva una ferrovia e ve la rimette a seconda del ciclo elettorale come ha fatto Meloni. Perché quella roba lì non è seria. Se voi andate a comparare il curriculum vitae di D’Amico, quello che ha fatto, con quello di Marsilio non c’è storia. E D’Amico non è un pericoloso maoista, è un liberale progressista”. L’8 marzo volerà in Regione per la chiusura della campagna elettorale del centrosinistra anche Alessandra Todde, la neoeletta governatrice della Sardegna, dove a oltre una settimana dal voto lo scrutinio non è ancora terminato. Intervistata a Mezz’Ora in Più su Rai3, la neopresidente si è detta “felice di poterlo fare”, invitando a “usare ogni leva possibile per mandare a casa, almeno regionalmente, questa destra”.
Condividi questo contenuto: