Nonge e 14 minuti da incubo: Allegri sbaglia il cambio e il Napoli ne approfitta

Massimiliano Allegri, nell’anno di ripartenza della Juventus dopo la squalifica, ha dimostrato di avere coraggio nel lanciare i giovani della Next Gen, la seconda squadra bianconera che gioca in Serie C. Dalle prime volte spesso i giovani juventini sono usciti bene (vedi Alcaraz), in altre meno. È il caso di Joseph Nonge: contro il Napoli ha vissuto 14 minuti da incubo, i peggiori della sua giovane carriera.

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Sull’1-1 Allegri ha mandato in campo il centrocampista belga, che compirà 19 anni il 15 maggio, al 76’. Al posto di Fabio Miretti, anni 20. Nonge, desideroso di sventare il pericolo nella propria area, ha rifilato un pestone a Victor Osimhen che è costato il calcio di rigore, assegnato dall’arbitro Mariani dopo la revisione al monitor. Si può dire che proprio il centravanti nigeriano, facendosi parare il rigore da Wojciech Szczesny, l’abbia indirettamente graziato.

Il Napoli ritrova l’autostima, la Juve (pur perdendo) l’identità

La notte di Nonge, da complicata, si è trasformata in una frazione di secondo in terribile: sulla ribattuta è stato tra i calciatori bianconeri che sono rimasti a guardare Giacomo Raspadori entrare in area come un rapace per mettere dentro la rete del 2-1. Allegri ha deciso di toglierlo dal campo al 90’ per Danilo: forse l’ammissione di un ingresso troppo azzardato in una partita così tesa e delicata per la classifica.

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