Impact Now, in 500 a Roma per la impact economy

ROMA – Una maratona di otto ore di interventi, con oltre 500 iscritti che si sono alternati tra mattina e pomeriggio nella sala del The Dome Campus dell’Università Luiss di Roma. Cinquanta relatori a rispondere a “Impact Now. Un altro capitalismo è possibile”, la chiamata di Giovanna Melandri e della sua Human Foundation (che celebra 10 anni di attività) alla rete internazionale e nazionale della finanza ed economia ad impatto, per costruire alleanze pubblico-private e disegnare progetti, azioni concrete, iniziative comuni per raggiungere obiettivi sociali e ambientali. I lavori sono stati aperti da un lungo discorso di Melandri: “Il destino delle democrazie è collegato a doppio filo all’autoriforma del capitalismo: proponiamo la impact revolution come rivoluzione gentile. Un altro capitalismo è possibile e passa da nuova finanza e nuova impresa”, ha detto la presidente di Human Foundation, nelle vesti ritrovate di economista a tempo pieno dopo gli anni in politica, da Ministra e da presidente del Maxxi.

Il boom dell’impact investing

Melandri ha ricordato i dati dei flussi impact: “In 10 anni l’impact investing è passato da circa 50 miliardi a oltre 2,3 trilioni di dollari a livello globale, con la finanza ESG a 41 milioni. In Italia stimiamo la finanza impact in oltre 9 miliardi”. E ha lanciato alcune proposte al Governo per sostenere la sfida della crescita del settore social green: “Oggi chiediamo al Governo che le risorse del Piano Mattei per l’Africa e altre ancora siano impiegate attraverso investimenti e programmi a impatto in linea con gli Obiettivi di sostenibilità dell’Onu. E chiediamo fiscalità agevolata: i fondi impact non posso essere tassati come quelli edge, di natura speculativa, perché oltre all’utile generano utilità sociale e quindi ritorno sulle comunità e aiutano il Welfare a reggere e a crescere”.

Una transazione energetica senza dipendenze

Sono seguite le parole di Paolo Gentiloni, che ha rilanciato a Impact Now la sfida del green deal come piano di rilancio industriale, ambientale e sociale insieme, con un monito a pochi mesi dalle elezioni europee anche sul tema della dipendenza energetica: “Il green deal deve mantenere la sua ambizione a lungo termine. Nella transizione energetica, dobbiamo tenere insieme il pilastro industriale e quello sociale, cercando di ridurre le dipendenze che abbiamo senza creare nuove dipendenze da altri Paesi”.

Gli interventi da Cohen a Padoan

A Roma per l’evento in Luiss anche Ronald Cohen, presidente del Global Steering Group for Impact Investment (GSG), la cabina di regia mondiale della impact economy. “Bisogna coinvolgere i privati nel cambiamento ambientale e sociale. Ci battiamo per questo, con un movimento che coinvolte 70 Paesi nel mondo”, ha ricordato Cohen, con in sala 15 delegati internazionali, tra cui Brigitte Mohn, del Cda di Bertelsman Stiftung e Jean Bernal Aranda di Caixa Bank. Dopo una mattinata densa, con gli interventi anche della presidente del B7 2024, Emma Marcegaglia, che ha ricordato la grande occasione dei mesi di presidenza del G7 per spingere su investimenti ed economia verde e sociale, e dell’economista Lucrezia Reichlin, insieme a due protagonisti del mondo impact italiano come Pier Carlo Padoan (presidente UniCredit) e Luca Filippone (presidente Reale Group), il pomeriggio ha coinvolto l’attore pubblico e la politica, per ricordare l’importanza delle istituzioni nello schema triangolare dell’impact investing, alleanza strategica tra attore pubblico, investitori e imprese. Al The Dome le voci dei sindaci di Roma (Roberto Gualtieri), di Napoli (Gaetano Manfredi) e di Novara (Alessandro Canelli), isnieme all’AD di Invitalia, Bernardo Mattarella, ma anche di due donne protagoniste di economia e finanza come Katia Da Ros (vice presidente di Confindustria) e Claudia Parzani (presidente di Borsa Italiana). Non sono mancati momenti ispirazionali, con gli speech di Paolo Giordano, Stefano Mancuso, Vittorio Lingiardi. Ma anche affondi sul mondo del Terzo Settore e dell’impresa sociale (con Stefano Zamagni, Enrico Giovannini, Stefano Granata, Rossella Muroni) e anche però una panoramica sui fondi impact italiani (Tages, Azimut, Coima, tra gli altri), degli investitori (AdEPP), del mondo della consulenza e della revisione (e delle sue prospettive su ambiente e sostenibilità, con le relazioni di Franco Amelio di Deloitte e Lorenzo Radice di Fs Italiane). Finale dedicato a impact economy e intelligenza artificiale, con un confronto a due voci tra Sebastiano Maffettone e Paolo Benanti, moderato dal direttore di Repubblica, Maurizio Molinari. In sala, ancora con Cohen e Melandri, ad ascoltare anche la segretaria del partito democratico Elly Schlein.

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