Marazia (Banca Widiba): “Per crescere puntiamo sulle persone e sulla tecnologia”

I risultati 2023 di Banca Widiba sono quelli che si suole definire lusinghieri e a commentarli per Affari & Finanza è Marco Marazia che della banca del Gruppo Mps è il direttore generale. “La nostra priorità è la crescita della quota di mercato, dei volumi e della rete. Per raggiungere questo obiettivo puntiamo su due asset importanti: persone e tecnologia. La squadra di Banca Widiba ha superato le 800 persone e nella rete, lo scorso anno, abbiamo avuto 49 nuovi ingressi, per un totale di 566 consulenti; il secondo è la piattaforma tecnologica che sviluppiamo internamente e che è al servizio del cliente, del consulente e dell’utente interno, oltre ad alimentare l’ecosistema dei dati. La loro combinazione virtuosa definisce il nostro moderno modello di Banca e la soddisfazione dei clienti, che misuriamo quotidianamente e che ha raggiunto un rating di 4,85 stelle su 5 nella valutazione di quasi 1,5 milioni di giudizi. Ci sono poi i risultati economici, un Cet1 al 38%, il cost income al 42% e il Roe del 30%. Sono risultati eccellenti, di cui siamo orgogliosi, ma che sono la conseguenza di tutto questo e del nostro posizionamento”.

La crescita del 2023 per voi come per tutta l’industria è stata trainata dal risparmio amministrato. Come si riportano i clienti sul gestito?

“Noi abbiamo un modello di consulenza che guarda alla pianificazione degli investimenti nel loro complesso, per cui un nostro cliente può accedere a strumenti sia di risparmio amministrato sia di risparmio gestito, anche con gradualità. Uno degli strumenti più innovativi che abbiamo messo a disposizione della rete lo scorso anno è la consulenza programmata: un cliente che acquista in questo periodo un Btp o un’obbligazione può decidere, con modalità simili a un Pac, la graduale trasformazione del suo investimento in risparmio gestito. Abbiamo poi introdotto il programma Team CF che consente la gestione dei clienti in modalità collaborativa tra i nostri consulenti, un approccio di squadra che dà la possibilità anche di facilitare il passaggio generazionale tra i professionisti e di gestire un cliente con il supporto di un collega esperto di una specifica materia. Ciò consente di fornire un servizio aggiuntivo, nel nostro caso completamente digitale e facilmente accessibile, che non considero una soluzione del momento, ma un indirizzo strategico della nostra industria su cui come banca stiamo puntando molto. Questo approccio è infatti particolarmente apprezzato dai clienti di fascia alta per cui è fondamentale l’assistenza da parte di un team di professionisti con competenze complementari e specifiche. Due elementi strutturali della nostra offerta, la completa digitalizzazione di tutti i servizi e l’architettura aperta, consentono poi ai nostri consulenti di proporre sempre il meglio per i loro clienti e di minimizzare il tempo dedicato alla parte amministrativa”.

Ha citato la crescita del numero di consulenti e il problema generazionale. Chi sono i nuovi entrati?

“Un terzo circa dei nuovi consulenti è costituito da professionisti di nuova generazione; il modello di gestione in team ci consente di procedere con gradualità e con i tempi che il consulente finanziario ritiene più giusti, ampliando la rete e permettendo una formazione di eccellenza dei giovani professionisti. Una delle soddisfazioni maggiori per noi è infatti l’avvicinarsi alla professione e alla banca di giovani professionisti, che scelgono di seguire la stessa professione dei genitori che li avviano con orgoglio nella nostra banca. l nostro modello, unito a un crescente posizionamento su clienti di fascia alta, ci consente poi di essere sempre più attrattivi per consulenti di grande esperienza, divisi equamente tra professionisti provenienti dal mondo bancario, che decidono di intraprendere un proprio percorso professionale e imprenditoriale, e consulenti senior con forti competenze. provenienti dall’interno dell’industria”.

Per concludere, come vede questo 2024?

“Credo che il 2024 possa essere un anno di riequilibrio. Negli ultimi anni siamo passati da una crisi economico-sanitaria, che ha determinato anche un grande accumulo di liquidità, a una forte ripresa nel 2021, con conseguente aumento dell’inflazione, seguita poi da un crollo dei mercati nel 2022 per arrivare infine a un 2023 di poderosi aumenti dei tassi e del risparmio amministrato. Mentre due anni fa avevamo azionario e obbligazionario entrambi con segno negativo, oggi siamo forse all’estremo opposto, con mercati azionari sui massimi e mercati obbligazionari che hanno ritorni in termini di rendimento cedolare ma, prospetticamente, con l’abbassamento dei tassi, anche in conto capitale. Il 2024 potrebbe essere un anno di riequilibrio in cui tornare a un giusto mix: il tutto però sempre con prudenza e gradualità, guardando sempre ai propri bisogni e obiettivi e senza farsi trasportare dal fenomeno del momento. Per questo, affidarsi a un consulente finanziario, è sempre il miglior consiglio”.

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