Arianna Fontana, assolti Dotti e Cassinelli per il caso delle spinte all’azzurra in allenamento

Non l’ha presa bene, e infatti se n’è andata rapidamente poco dopo la sentenza del tribunale della federghiaccio (Fisg). Ma per gli atleti accusati da Arianna Fontana è arrivata l’assoluzione. L’organo giudicante della federazione non ha ravvisato comportamenti da sanzionare per i due nazionali di short track che la campionessa accusò di spinte deliberate per farla cadere durante gli allenamenti in vista delle Olimpiadi di Pechino, nel centro di Courmayeur.

Arianna Fontana, il ritorno in nazionale e il caso della wild card per il Mondiale. Martedì il tribunale federale sul presunto sabotaggio

La trentatreenne valtellinese, l’italiana più medagliata di sempre nei Giochi Olimpici invernali, era presente all’udienza senza il marito-allenatore Anthony LoBello, alla base di molti dissidi con la federazione per il suo ruolo di coach personale. Quando è stata emessa la sentenza Arianna è andata via rapidamente, senza pronunciarsi sulla sua partecipazione ai Mondiali di Rotterdam dal 15 al 17 marzo in Olanda. Non gareggia dalle Olimpiadi di Pechino, Fontana, che a sorpresa ha annunciato nei giorni scorsi che avrebbe sfruttato una wild card per partecipare ai Mondiali. Una decisione che ha preso in contropiede lo staff tecnico guidata dal canadese Kenan Gouadec e dalla cinese Mengyao “Maggie” Qi.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra dieci giorni, Arianna Fontana potrà fare appello. “Vediamo cosa ci riserva il futuro, io ci credo e spero di vedere migliorare l’impegno da parte di chi è direttamente coinvolto” aveva scritto lei durante gli allenamenti in Nord America, prima di comunicare il suo ritorno. Sicuramente l’assoluzione non è quello che si aspettava.

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