Bonus nido 2025 in ritardo: non si possono presentare le domande per il contributo fino a 3mila euro

ROMA – Non si possono ancora presentare le domande per richiedere il bonus asilo nido. Lo scorso anno era già uscita la circolare dell’Inps con le indicazioni per la riapertura dei termini per consentire ai genitori di fare richiesta per accedere al sostegno per coprire una parte dei costi delle rette di asili pubblici e privati. Un aiuto importante perché, in alcuni casi, può arrivare a 3 mila euro all’anno. Un ritardo che nasconde problemi o solo una tempistica più lunga? Dall’Inps rassicurano: non ci saranno intoppi. Entro fine marzo sarà pubblicata la circolare per il 2025 e sarà riaperta la piattaforma dedicata sul portale dell’Istituto nazionale di previdenza sociale per presentare la domanda.

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Se entro fine mese si riaprirà l’iter, le famiglie che caricheranno le prime spese sostenute a gennaio e febbraio potranno ricevere la liquidazione già tra fine aprile e inizio maggio. Il bonus è dedicato alle famiglie con figli di età inferiore ai 3 anni che frequentano l’asilo in strutture pubbliche o private. Da un contributo per sostenere le spese della retta o quelle per l’assistenza domiciliare, nel caso in cui il bambino sia affetto da malattie croniche.

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Il contributo varia a seconda dell’Isee familiare. E’ necessario quindi aggiornare l’Isee, a meno che non si rientri nel contributo minimo. Il tetto massimo è infatti di 3mila euro, per un importo di undici mensilità a 270,70 euro, è riconosciuto a chi ha un Isee inferiore a 25mila euro. Oltre i 25 mila euro e fino ai 40 mila euro di Isee il contributo è di 2.500 euro (227,20 euro al mese per 11 mensilità). Se la famiglia ha un Isee supeiore ai 40 mila o in caso di non presentazione dell’IIsee, il tetto è di 1.500 euro, contributo minimo che diviso per 11 mensilità fa 136,30 euro al mese. Fondi che vengono versati direttamente sul conto corrente bancario indicato quando si compila la domanda dell’Inps. C’è tempo per presentare la domanda fino al 31 dicembre e per caricare i giustificativi di spesa, sulla base dei quali vengono erogate le singole mensilità, fino a luglio 2026.

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