Meloni contro i “professionisti dei disordini”. E attacca il centrosinistra: “Niente lezioni da chi taceva sugli idranti contro i lavoratori”

“L’elmetto? Ce l’ho, ci dormo anche. Ci dormo anche perché si sta vedendo un po’ di tutto”. Giorgia Meloni torna sulla metafora utilizzata in Abruzzo e rilancia un generico allarme contro quelli che definisce i “professionisti del disordine pubblico”. La premier è ospite in tv a Dritto e rovescio, su Rete4. “La vera impunità che c’è in Italia ha fatto sì che ci fossero veri e propri professionisti del disordine pubblico, gente che fa questo di mestiere”, dice tornando sulla vicenda dei manganelli, per la quale esprime solidarietà alle forze dell’ordine per le “campagne denigratorie che ogni tanto vengono fuori”: “Non si può fare di ogni erba un fascio”, dice. E attacca la sinistra: “Eh ma lezioni sullo Stato di diritto dalla sinistra no…”, incalza aggiungendo che “quando si sparava con gli idranti su lavoratori pacificamente seduti a terra ai tempi del Covid siamo stati tutti zitti” e “quando i manganelli volavano alla festa dell’unità andavano bene”.

La campagna della paura: così Meloni indossa l’elmetto a tre mesi dalle Europee

La leader della destra contesta “una natura risentita, un po’ livorosa dei nostri avversari, che – aggiunge – mi fa immaginare che accadrà di tutto da qui alle Europee”. Liquida gli allarmi sul fascismo (“io cerco di dare risposte ai problemi degli italiani, alla Nazione, loro, a sinistra, si preoccupano di quanto successo 70 anni fa”). E dedica un ampio passaggio all’inchiesta sul dossieraggio: “È una questione molto brutta ma molto semplice da spiegare: ci sono alcuni funzionari dello Stato italiano, pagati dai soldi dei cittadini, che accedono a banche date sensibili, che dovrebbero essere usate per combattere la mafia, per passare informazioni sensibili su politici considerati non amici ad alcuni giornali”. Qualcuno, insiste la premier, “ha messo in piedi metodi che si usano nei regimi per gettare fango a chi non sta simpatico” e ora, conclude, “dobbiamo sapere per quali interessi sia stato fatto” e si deve “capire sono i mandanti, conoscerne nome e cognome”.

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