Solo per una notte, online su MYmovies un avvolgente e sensuale ritratto che racconta il piacere femminile
Festival di Cannes, 2023. Il film di apertura dell’ACID è un esordio al lungometraggio che ha come protagonista una splendida Jeanne Balibar: si tratta di Solo per una notte del regista svizzero Maxime Rappaz.
La storia al centro della narrazione è quella di Claudine, una donna sensuale e affascinante che al martedì prende treno e funivia per recarsi in un albergo di montagna, situato vicino alla diga della Grande Dixence – la più alta d’Europa.
Stivali con il tacco, vestito bianco, rossetto rosso e foulard, Claudine ha un obiettivo preciso: trascorrere una notte con un uomo sconosciuto, pronto a ripartire il giorno seguente o, al massimo, quello dopo ancora.

La strategia di seduzione della protagonista è un rituale meticoloso e consolidato: una sigaretta insieme, qualche informazione sulla città di provenienza del compagno di serata e poi diritti verso la camera da letto, senza troppi indugi.
Claudine, infatti, è una donna di poche parole e, quando si esprime, lo fa in un modo del tutto suo, utilizzando un linguaggio enigmatico che pare far capolino da un passato lontano.
Caratteristica peculiare dell’opera prima di Maxime Rappaz è proprio il racconto di una vicenda che, seppur collocata in un tempo e in un luogo determinati – l’anno è il 1997 e l’ambientazione è quella del Canton Vallese della Svizzera – sembra provenire da un’epoca sfumata, lenta e silenziosa.
La fotografia glaciale di Benoît Dervaux e le inquadrature fisse frontali di Rappaz rievocano infatti un senso di contemplazione capace di annullare qualsiasi coordinata spazio-temporale.
Claudine incarna inoltre, nei diversi momenti che caratterizzano la sua vita, differenti aspetti della femminilità, complementari e contraddittori, unici e universali.
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Divisa tra l’amore per il figlio e un ardente desiderio di piacere e libertà, è un personaggio complesso e sfuggente, che non si lascia intrappolare in alcun ruolo ben definito.
A interpretarla troviamo una magnetica e camaleontica Jeanne Balibar; al suo fianco sul set Thomas Sarbacher ? nel ruolo dell’ingegnere idroelettrico Michael – e Pierre-Antoine Dubey nei panni del giovane Baptiste, fan sfegatato di Lady Diana e Johnny Logan.
Impegnate alla scrittura insieme a Rappaz, le autrici Marion Vernoux e Florence Seyvos danno vita a una sceneggiatura che prende avvio quasi come un thriller – presentando al pubblico una protagonista intrigante e misteriosa di cui svelare progressivamente i segreti – per poi sfiorare il genere del melò.
Menzione speciale allo Zurich Film festival, Solo per una notte è infatti il prodotto perfetto per chi ha voglia di una storia d’amore intima e drammatica, oppure per chi desidera immergersi in un avvolgente ritratto femminile.
Anche gli appassionati di moda avranno pane per i loro denti. Impossibile, infatti, non citare gli elegantissimi abiti indossati da Balibar, espressione della poliedrica personalità di Claudine – sarta professionista.
I costumi sono firmati da Claudine Tychon, e forse non è un caso che costumista e protagonista condividano lo stesso nome.
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