L’appuntamento, un’opera viva e curiosa dall’autrice di Dio è donna e si chiama Petrunya. Online su MYmovies
Può una satira tinta di rosa pastello sul mondo dello speed dating contemporaneo essere al tempo stesso una dolorosa esplorazione del trauma della guerra in Bosnia e delle divisioni tra le culture slave? Certo che sì, e ironicamente il film che ne risulta viene dalla Macedonia del Nord.
Lo realizza Teona Strugar Mitevska, che immagina un evento per single alla ricerca d’amore nella Sarajevo contemporanea e lo trasforma in un processo di terapia esistenziale che parla di passato, di ferite e della possibilità di riconciliarsi con se stessi e con l’altro.
L’appuntamento, ora in streaming su MYmovies ONE, ha per protagonista Asja, donna sulla quarantina che si reca – non senza una certa apprensione – in un hotel cittadino per prendere parte nel rituale collettivo del dating organizzato con alcuni coetanei.
Il partner che le viene assegnato, in un dettagliato processo di conoscenza reciproca fatto di domande un po’ sciocche eppure ormai così familiari, è il tale Zoran, un po’ enigmatico ma tutto sommato promettente.
Tra una domanda e l’altra (colore preferito? stagione?) Zoran rivela però un lato più sinistro, per lo scompenso della povera Asja. Che ci sia forse qualcosa d’altro sotto? Un legame tra i due perfetti sconosciuti che affonda le sue radici in un tempo lontano?
È così che il delicato rituale della scoperta di una possibile anima gemella si trasforma invece in uno scavare nei ricordi, che per chi è cresciuto nella Bosnia di una trentina d’anni fa non possono certo essere piacevoli.
MYmovies ONE, il grande cinema d’autore in streaming. Ovunque, quando vuoi.
Il film nasce, se non proprio da una storia vera, quantomeno nella suggestione del verosimile, con la sceneggiatrice Elma Tataragic che ha raccontato di aver avuto un incontro del genere diversi anni fa, seppur in un contesto decisamente diverso da quello che è stato poi costruito per la storia.
Qui entra in gioco la regista, che negli ultimi anni ha ottenuto un certo successo nel raccontare temi di rilevanza sociale con uno stile che ammicca al pop e che sa intercettare la curiosità di un pubblico anche internazionale.
La ricetta era la medesima, del resto, in Dio è donna e si chiama Petrunya, risalente al 2019 e che dal festival di Berlino si era fatto strada fino a vincere il LUX Prize. Parlava di femminismo e di questioni della donna ancorandole in modo provocatorio al folklore locale del suo paese, facendo emergere in modo naturale tutte le assurdità del tradizionalismo più pigro.
Con L’appuntamento la vediamo replicare quello stesso istinto per lo humor e per il pastiche come detonatore emotivo e sociale, mescolando i toni e i registri in modo che non sembri assurdo parlare del trauma ancora aperto della guerra nella cornice volutamente esagerata di una manifestazione per cercare l’amore della vita.
Presentata a Venezia nella sezione Orizzonti, è un’opera viva e curiosa, da vedere perché diversa dagli stilemi più classici del cinema balcanico.
A partire dall’architettura dell’hotel per arrivare agli intrecci tra passato e presente, è anche un omaggio alla città stessa di Sarajevo, tradizionalmente luogo di miscugli e di incroci artistici, poi oggetto di uno storico assedio durato anni, e che oggi – anche lei – rende le tante cicatrici parte del suo fascino.
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