La festa della Polizia a Castel Volturno nella palestra della Tam Tam Basket
“Sento il dovere di impegnarmi e impegnare la Polizia di Stato di Caserta per cercare di assicurare alle nuove generazioni un futuro diverso e spero migliore”. Le parole del questore di Caserta, Andrea Grassi, pronunciate in occasione del 173° anniversario della Polizia di Stato, risuonano nella palestra di Castel Volturno dove si allena la Tam Tam Basketball, l’associazione sportiva dilettantistica fondata nel 2016 nella città domiziana dal campione del basket Max Antonelli e altri soci.
E’ qui che il questore ha scelto di far svolgere questo evento, in un luogo dove si promuove l’inclusione sociale attraverso lo sport, offrendo ai ragazzi nati in Italia da genitori migranti, l’opportunità di praticare attività sportive gratuitamente.
“Ho scelto Castel Volturno per questa ricorrenza perché proprio qui, nell’agosto del 2023, pochi giorni dopo il mio insediamento, ho avuto il mio battesimo di Questore della provincia di Caserta con la visita del Ministro dell’interno e del Capo della Polizia; il loro non fu solo un simbolico gesto, per me e per questo territorio, ma fu piuttosto il convinto e concreto guardare questo luogo come prospettiva di cambiamento, come azione e reazione politico-istituzionale, segno e indicazione di attenzione verso i bisogni di un territorio difficile”.
La palestra è piena. Ci sono il prefetto Lucia Volpe, i vertici deli tribunali di Napoli Nord e Santa Maria C.V. i vertici militari, il vescovo di Caserta e Capua, Pietro Lagnese, sindaci e amministratori, i ragazzi delle scuole di Castel Volturno, tanta gente comune e, ovviamente, il padrone di casa, Max Antonelli, con i suoi ragazzi.
Pochi ma significati i dati forniti dal Questore di Caserta Andrea Grassi. “Dall’aprile scorso ad oggi si registra un leggero calo degli indici di delittuosità”, spiega, fornendo poi i dati relativi all’alto numero di ricercati catturati dalla Squadra Mobile di Caserta, “che è tra le prime in Italia in questo ambito, con 51 ricercati arrestati, tra cui otto latitanti, due dei quali inseriti nell’elenco dei più pericolosi d’Italia”, e soprattutto ai provvedimenti di ammonimento emessi per episodi di stalking e violenze sessuali, che nel 2024 sono stati 133 rispetto ai 50 del 2023, conseguenza di “un aumento sensibile delle denunce e anche delle fiducia verso la Polizia – osserva Grass – Più del doppio anche i Daspo emessi, passati dai 29 del 2023 ai 65 dell’anno appena trascorso”.
“Ecco perché – dice il questore – bisogna agire sul recupero dei valori fondanti, imprescindibili. Serve guardare e conoscere i modelli di riferimento che qui come in altri territori del casertano sono presenti ed esistono”.
E ne cita qualcuno di questi modelli: “Guardiamo l’esempio offerto dalle quotidiana azione dell’arcivescovo di Caserta, Pietro Lagnese, il centro Fernandes, la Caritas, che sono modelli di accoglienza e di integrazione. Guardiamo l’esempio di Emergency, presidio permanente di cura per i più fragili.”
L’evento ha visto la partecipazione di alcuni di questi esempi positivi, “gli eroi silenziosi”, come li ha definiti il questore. Prima fra tutti “Stè”, nome d’arte di Stephani Ojemba, nata in Nigeria nel 1996 ma trasferitasi dopo pochi mesi con la madre in Italia, a Castel Volturno, spopola sui social e sogna Sanremo con canzoni cantate in napoletano e vive sempre nel comune casertano, al Villaggio Coppola.
“Grazie per avermi invitato qui, la musica abbatte tutte le barriere e mi sta facendo sognare e girare tutta l’Italia, ma il mio cuore è sempre a Castel Volturno, qui ci sono tanti talenti, scrittori e musicisti, che spero abbiano le stesse opportunità che sto avendo io”.
E poi la testimonianza di Mamadou Kouassi, che ha ispirato il film “io capitano” di Matteo Garrone. Mamadou Kouassi, già noto al grande pubblico, oggi Vicepresidente del “Movimento migranti e rifugiati” di Caserta, ha raccontato il drammatico viaggio durato oltre tre anni dalla Costa d’Avorio all’Italia, auspicando che “i tanti migranti che vivono qui da anni e i tanti figli di migranti nati qui e ormai italiani di fatto, possano avere presto la cittadinanza”, spiegando che “l’Italia è ormai cambiata, è multiculturale, e questo cambiamento non si può fermare”, e ringraziando la Questura e la Polizia per “la vicinanza e la sensibilità mostrate”; Mamadou ha poi annunciato una manifestazione a Caserta per il 24 maggio “in cui chiederemo più diritti e stabilità”.
C’è stato anche lo spazio per mandare un messaggio ai bulli attraverso, un attore, Luigi Smimmo dell’associazione culturale “Ali della mente”, che ha interpretato il monologo “o’ guapp ‘e cartone”.
A chiudere la mattinata di festa l’orchestra dell’Istituto comprensivo Villaggio Coppola, che è stata intitolata a Giovambattista Cutolo, “Giogiò”, Commovente il messaggio scritto dalla madre di Giogiò, Daniela De Stefano, e letto durante la cerimonia: “Quando mi è stato detto che volevano dedicare un’orchestra a mio figlio in un luogo di frontiera come Castel Volturno, sono stata molto felice, e sono subito accorsa. Ho visto ragazzi piccoli con gli strumenti in mano e tanta passione. Giogiò farà di tutto per voi, e lo sta già facendo. Spero di vedervi un giorno in grandi teatri italiani e stranieri”. Tra gli strumenti anche il corno francese che Giogiò suonava, e che è stato regalato all’orchestra dalla Regione. A suonarlo il piccolo Kevin, che sul palco, emozionato, dice di voler “ricordare a tutti l’amore che Giogiò aveva per questo strumento”. E’ proprio l’orchestra dei piccoli a chiudere con l’inno nazionale.
Condividi questo contenuto: