Tajani: “Spese per la difesa al 2% del Pil: presto l’annuncio della premier”
“Le spese per la difesa. Sì, noi siamo pronti ad arrivare al 2% (del Pil), presto ci sarà l’annuncio ufficiale da parte del presidente del Consiglio.Questo è un segno della volontà italiana di rafforzare il pilastro europeo della Nato”: così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ai microfoni di Agorà, su Rai Tre.
“Io sono favorevole alla difesa europea come obiettivo finale da raggiungere e questo è un segnale… che l’Italia intende spendere di più per garantire la sicurezza e per essere protagonista all’interno del pilastro europeo della Nato”, ha aggiunto Tajani.
“Questa è una scelta politica che noi abbiamo fatto. È una risposta che diamo alle sollecitazioni americane, giuste peraltro: quando gli Stati Uniti dicono ‘non possiamo essere noi da soli a garantire la sicurezza dell’Europa’, hanno ragione”, ha proseguito Tajani, in collegamento da Osaka, in Giappone, per l’Expo dove ha inaugurato il padiglione Italia.
“L’Europa deve fare di più, questo è giusto: fare di più e fare meglio. Anche coordinare meglio le spese, coordinare l’operatività, lavorare in maniera diversa a livello industriale. Insomma, ci sono molte cose da fare. Anche spendere di più, noi rispettiamo per adesso la richiesta della Nato del 2%, sappiamo bene che presto verrà chiesto un altro sforzo a tutti gli europei – ha concluso -. Vedremo quali saranno le richieste del segretario generale (della Nato, ndr) Rutte, ma intanto noi diciamo che siamo pronti e stiamo già rispettando la regola del 2% per essere parte della Nato”.
“Meloni in Usa per zero dazi”
“Credo che la situazione” sui dazi “stia lentamente migliorando, il commissario Sefcovic è adesso a Washington per trattare con gli americani, ci sono 90 giorni di tempo. Il viaggio della Meloni non è un viaggio per giocare una partita italiana, è un viaggio certamente per rafforzare i rapporti con gli americani, ma è un viaggio finalizzato anche a spingere il governo americano ad arrivare a dazi zero, e l’obiettivo potrebbe essere quello di creare un grande mercato euro-americano di libero scambio”, così Tajani.
“Draghi? Non servono inviati speciali”
“Per parlare con gli Stati Uniti non abbiamo bisogno di inviati speciali, c’è il presidente del Consiglio, c’è il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, non abbiamo bisogno di inviati speciali per surrogare il lavoro del presidente del Consiglio”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, alla trasmissione Agorà, in onda su Rai 3. Così Tajani boccia la proposta di Matteo Renzi di Draghi mediatore con Trump.
“Siamo tutti quanti grandi e vaccinati, ma sono anche boutade, un po’ provocatorie di chi non ha altro da dire, perché essendo in difficoltà, non raggiungendo percentuali che permettono di avere rappresentanza parlamentare, cercano di avere un po’ di visibilità”, ha aggiunto il vicepremier.
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