Colin Farrell, la dolorosa scelta: “Affido mio figlio a una struttura specializzata”

“Capisco perfettamente i genitori che vogliono occuparsi da soli dei loro figli. Lo rispetto molto. Ma il mio incubo è questo: se domani avessi un infarto, e Dio non voglia, Kim avesse un incidente d’auto… cosa ne sarebbe di James?”: con queste parole, dette durante un’intervista al magazine Candis, l’attore Colin Farrell, candidato all’Oscar per The Banshees of Inisherin e vincitore di un Golden Globe per la serie The Penguin, ha annunciato l’affidamento del figlio James, affetto da Sindrome di Angelman, a una struttura specializzata di lungodegenza. La star irlandese, 48 anni, ha avuto James, che da poco ha compiuto 21 anni diventando così maggiorenne, dalla ex compagna, la modella Kim Bordenave.

Colin Farrell parla del figlio James: “Ha la sindrome di Angelman, sono orgoglioso di lui ogni giorno”

“Sono orgoglioso di lui ogni giorno”, aveva detto tempo fa, quando vennero diffuse alcune tenere immagini dei due in un servizio esclusivo realizzato per il settimanale People. La sua scelta, ponderata, delicata e naturalmente dolorosa, ha tuttavia attirato le critiche di chi afferma che “abbia abbandonato il figlio disabile”.

Non è esattamente così, come possono testimoniare i genitori di figli colpiti da gravi disabilità. La sindrome di Angelman è infatti una malattia genetica rara i cui sintomi includono gravi ritardi nello sviluppo, difficoltà nel linguaggio, problemi di equilibrio e coordinazione e spesso episodi di convulsioni che necessitano supporti medici mirati.

Farrell non ha mai nascosto l’amore e le difficoltà nel gestire un ragazzo con questi problemi che, oggi, è un giovane uomo: “Continueremo a essere presenti per lui in ogni modo possibile”, ha detto. Lo scorso anno la star aveva fondato una fondazione specifica. La Colin Farrell Foundation è nata pochi mesi prima del raggiungimento della maggiore età di James: “Voglio che il mondo sia gentile con lui”, aveva spiegato Farrell, “e che anche tutti gli altri ragazzi con disabilità possano avere sostegno, istruzione e programmi innovativi. Da anni desideravo fare qualcosa per offrire maggiori opportunità alle famiglie con figli con ‘bisogni speciali’. Hanno il diritto di ricevere il sostegno che meritano, sostanzialmente l’assistenza in tutti gli ambiti della vita”.

I timori dell’attore erano legati al fatto che, in quanto maggiorenne, potesse perdere le tutele ricevute prima in automatico: “Le tutele messe in atto svaniranno e rimarrà un giovane adulto che dovrebbe essere parte integrante della nostra società moderna ma il più delle volte viene lasciato indietro”.

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