Vino, l’allarme di Pan Europe: Allarmante impennata di TFA nelle bottiglie Ue
La rete per la salvaguardia dell’ambiente Pesticide Action Network (Pan Europe) ha pubblicato un rapporto, dal titolo ‘Messaggio dalla bottiglia, il rapido aumento della contaminazione da Tfa in tutta l’Ue, da cui emerge “un drammatico aumento” dei livelli di Tfa (acido trifluoroacetico), una sostanza chimica eterna nell’ambiente.
Lo studio sui vini di 10 Paesi europei (tra i quali cui non c’è l’Italia)
La rete ha spiegato di aver analizzato 10 vini vecchi e 39 vini recenti provenienti da 10 Paesi europei. “Il Tfa è stato rilevato in tutti i vini recenti, con una concentrazione mediana di 110 microgrammi per litro e livelli di picco fino a 320. Questo valore è circa 100 volte superiore ai livelli medi, già elevati, precedentemente misurati nelle acque superficiali e potabili. In netto contrasto, i Tfa non sono stati rilevati nei vini vecchi raccolti prima del 1988. Un forte aumento dei livelli di contaminazione è stato osservato dal 2010”, ha spiegato Pan Europe in una nota stampa.
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Il TFA anche nei vini ‘bio’
“Analisi parallele dei pesticidi hanno mostrato residui fino a 8 pesticidi e metaboliti di pesticidi nel 94% dei vini prodotti convenzionalmente. In totale, 18 pesticidi erano rilevabili in tutte le bottiglie, inclusi due fungicidi Pfas, fluopyram e fluopicolide. In particolare, quattro dei cinque vini biologici analizzati erano privi di residui di pesticidi rilevabili, ma tutti contenevano TfA. Ciononostante, i vini nella metà superiore dell’intervallo di concentrazione di TFA (media: 176 microgrammi/litro) hanno mostrato, in media, un carico di pesticidi doppio rispetto a quelli nella metà inferiore (media: 58)”, ha osservato.
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“Vietare i pesticidi Pfas”
Helmut Burtscher-Schaden, chimico ambientale della Global 2000 e promotore dello studio, ha descritto i risultati come “allarmanti sotto due aspetti”. Il primo è l’elevata concentrazione rilevata, che indica un massiccio bioaccumulo di Tfa nelle piante. “È probabile che con la dieta ingeriamo una quantità di Tfa significativamente superiore a quella ipotizzata in precedenza”, ha commentato. Il secondo è “il forte aumento” della contaminazione dal 2010. “È necessario agire con urgenza per fermare ulteriori emissioni di Tfa nell’ambiente”, ha osservato. Per Pan Europe, la conferma del forte aumento dei livelli di Tfa deriva anche da un confronto con i dati ufficiali dell’Ue raccolti dal Laboratorio di Riferimento dell’UE Cvua di Stoccarda. “Lo studio del 2017, condotto per conto della Commissione europea, rimane ad oggi l’unica indagine ufficiale sui Tfa negli alimenti. All’epoca, 27 vini europei mostravano una concentrazione mediana di 50 microgrammi/l, con un valore massimo di 120. Al contrario, la nuova indagine del 2025 riporta una concentrazione mediana di 110, con livelli massimi di 320 “, ha sottolineato ancora Pan Europe. Per Salomé Roynel, Policy Officer di Pan Europe, “i risultati sono un chiaro campanello d’allarme per l’Ue” e “le sostanze che rilasciano Tfa nell’ambiente devono essere eliminate dal mercato senza indugio”. Per farlo, si “deve iniziare con un divieto immediato di tutti i pesticidi Pfas – una fonte diretta e facilmente prevenibile di inquinamento da Tfa – insieme al divieto dei gas fluorurati”. In questo contesto, “a metà maggio gli Stati membri dell’Ue sono invitati a votare sulla proposta della Commissione di vietare il flutolanil, un pesticida Pfas che emette Tfa. Ci auguriamo che comprendano che questo è un momento decisivo per il futuro della nostra acqua, del nostro cibo e, in ultima analisi, della nostra salute, e che votino a favore del suo divieto”, ha concluso.
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