Storie di Storia / 80. Lockerbie, Volo Pan Am 103
LA STORIA
Il più grave attentato terroristico in Europa
L’INCUBO DI LOCKERBIE
Di Gianluca Ansalone (Analista strategico, docente di Geopolitica al Campus Biomedico di Roma – Università di Roma Tor Vergata)
Entro il prossimo mese di maggio si aprirà negli Stati Uniti il processo a carico di Abu Mohammed Masud.
Si tratta dell’ultimo dei superstiti della cellula libica accusata di aver ideato e condotto il più grave attentato terroristico in Europa e tra i più clamorosi nella storia del trasporto civile, che cambierà per sempre le regole della sicurezza aerea.
È il 21 dicembre 1988. Il volo Pan Am 103, un quadrimotore Boeing 747 mastodontico per la tecnologia dell’epoca, è da poco atterrato a Londra dopo un volo transoceanico. Arriva da San Francisco e quello stesso giorno ripartirà dal Regno Unito con destinazione New York. A bordo salgono 243 passeggeri. Con loro 16 membri dell’equipaggio.
Il volo Pan Am 103 si posiziona al terminal 3 dell’aeroporto di Heathrow alle 12.10 di quel 21 dicembre. Meno di un’ora dopo, al suo fianco, parcheggia un Boeing 727 proveniente da Francoforte. La vicinanza non è casuale: la maggior parte dei passeggeri di quel volo ha come destinazione finale la Grande Mela e i loro bagagli dovranno essere trasferiti nel più breve tempo possibile sul secondo aereo.
Le operazioni di imbarco richiedono il tempo necessario. Ci sono altri viaggiatori da attendere da diverse destinazioni. Soltanto alle 18.04 vengono terminate le procedure e vengono chiusi i portelloni. Il volo è pronto alle operazioni di rullaggio. Le condizioni meteorologiche sono buone, a parte la proverbiale pioggia leggera su Londra. Il volo Pan Am si avvia verso la pista di decollo, la numero 27.
Alle 18.56 è già in quota, a quasi 10.000 metri di altezza. I piloti chiedono alla torre di controllo l’autorizzazione a virare verso la rotta atlantica. Il traffico aereo autorizza via radio alle 19.02. Ma senza ricevere alcuna risposta.
In quegli istanti la scatola nera a bordo memorizza una traccia anomala, del tutto simile a quella di un’esplosione. Quando, contemporaneamente, gli abitanti di una piccola cittadina scozzese, poco al di là del confine con l’Inghilterra, denunciano alle autorità di polizia di aver visto una “palla di fuoco” in cielo. Si capisce che qualcosa di irreparabile è successo. Poco dopo le 19.03 il servizio geologico di Sua Maestà registra una scossa di terremoto pari a 1.6 della Scala Richter. È l’effetto della caduta al suolo di ciò che rimane del volo Pan Am 103. I suoi detriti cadono ovunque in un raggio di 3 km. Una delle ali lascia nel terreno un cratere lungo 47 metri.
È proprio quell’ala a causare i danni maggiori anche a terra, esplodendo sulle case e uccidendo 11 persone. Altri edifici crollano nelle settimane successive per effetto dell’esplosione e dei roghi che i vigili del fuoco impiegheranno ore per spegnere. Ovviamente, nessuno dei passeggeri e dei membri dell’equipaggio sopravvivrà.
Le indagini successive stabiliscono che a causare l’esplosione è stata una bomba nascosta all’interno di una valigetta Samsonite caricata in stiva. La 24 ore conteneva un registratore a cassette marca Toshiba modificato al proprio interno per ospitare il letale esplosivo Semtex collegato a un timer. Il bagaglio, assieme ad altre 35 valigie, viene caricato sul Pan Am 103 proprio dal volo proveniente da Francoforte, senza alcun controllo ai raggi x.
Sembra impossibile oggi, eppure le regole dell’epoca non prevedevano l’obbligo di un controllo incrociato tra passeggeri e bagagli. Oggi, se non sei a bordo la tua valigia viene automaticamente eliminata dalla stiva. Non così nel 1988.
Poco più di un mese prima, il 18 novembre, l’Autorità federale per il trasporto aereo americana, la FAA, dirama una comunicazione urgente a tutte le compagnie aeree americane, inclusa la Pan Am. Su quel documento si riporta la notizia del ritrovamento di un registratore di cassette modificato con dell’esplosivo sequestrato nell’auto di un militante del fronte popolare di liberazione della Palestina, uno dei gruppi terroristici più temibili dell’epoca. L’Autorità suggerisce di prestare attenzione alla scansione ai raggi x e di verificare la corrispondenza tra i bagagli e i rispettivi proprietari.
Un’allerta fatale ed evidentemente ignorata. Non solo. Il 5 dicembre dello stesso anno, pochi giorni prima della tragedia, qualcuno telefona in modo anonimo all’ambasciata americana a Helsinki ed avverte che entro natale i miliziani dell’organizzazione guidata dal palestinese Abu Nidal cercheranno di introdurre una bomba su un volo americano, nella tratta tra Francoforte e New York. Un avvertimento piuttosto dettagliato, diramato dopo i consueti controlli di intelligence il 13 dicembre a tutte le ambasciate.
Serviranno mesi prima che l’inchiesta cominci a dare i suoi frutti. Si cerca innanzitutto di ricostruire il percorso a ritroso di quel bagaglio. Accanto ai frammenti della valigia carbonizzata viene ritrovato un pezzo di stoffa di un abito maschile. L’etichetta riporta parte del marchio “Yorkie”. Gli investigatori risalgono alla Yorkie Clothing, azienda tessile che produceva abiti in Irlanda e a Malta. Un grossista maltese, Tony Gauci, confermò di lì a poco la presenza per qualche giorno di un uomo dai tratti e dall’accento arabo, che aveva comprato una serie di vestiti senza troppa attenzione per gli abbinamenti. Dovevano servire evidentemente a riempire la valigetta e a nascondere il registratore.
La 24 ore era in effetti stata imbarcata a Malta mentre il timer era prodotto da una società svizzera, la Meister & Bollier, che vendeva esclusivamente all’esercito di un paese africano: la Libia.
Le autorità inglesi e americane sono perfino in grado di diffondere l’identikit dei primi due ricercati: si tratta di Abdelbaset al-Megrahi e Lamin Fhimah, entrambi cittadini libici, entrambi protetti da Muhammar Gheddafi.
La Libia nega qualsiasi responsabilità nell’attentato e si rifiuta di consegnare i suoi due cittadini. Siamo ancora in piena guerra fredda, anche se di lì a poco il muro di Berlino crollerà.
Il terrorismo palestinese fa molta paura e alcuni regimi nordafricani sono un’autentica spina nel fianco dell’Occidente.
Soltanto nel 1999, in un mondo completamente cambiato e sotto la pressione di sanzioni internazionali, Gheddafi accetterà di consegnare i due sospetti.
Il processo, sotto la giurisdizione della Scozia, si svolgerà in Olanda, con una prima udienza nel maggio del 2000.
Nel 2001 al – Megrahi viene condannato all’ergastolo mentre Fhimah sarà assolto per insufficienza di prove. L’accusa porta in aula le prove di un collegamento stretto tra al-Meghrahi e una società libica di copertura utilizzata per acquistare il timer dalla svizzera.
Nel 2003, di fronte a prove schiaccianti, il leader libico Muhammar Gheddafi riconosce ufficialmente la responsabilità nell’attentato, risarcendo le famiglie delle vittime con 2,7 miliardi di dollari. Nega però qualsiasi coinvolgimento diretto del governo, puntando il dito contro gli 007 deviati. Al Meghrahi farà ritorno in patria da malato terminale per un cancro. Morirà in Libia nel 2012.
Le indagini sulla strage di Lockerbie non si sono mai fermate. Nel dicembre 2020 il dipartimento di giustizia americano accusa un terzo cittadini libico, Abu Agila Masud, di aver costruito la bomba dell’attentato. L’uomo, appartenente ai servizi segreti, viene segnalato a Malta nell’inverno del 1988, con una valigia del tutto simile alla 24 ore Samsonite poi ritrovata a pezzi nei campi di Lockerbie.
La mattina del 21 dicembre 1988 Masud consegna la valigia a Fhimah, che la colloca sul nastro trasportatore dell’aeroporto della Valletta. Destinazione Francoforte.
Nessuno di loro salirà su quel volo ma la missione era terminata. Tre mesi dopo l’attentato, Masud e Fhimah incontreranno a Tripoli il leader Gheddafi, che li ringrazierà per il dovere compiuto contro gli americani.
Lo scorso dicembre una sezione del Boeing 747 della Pan Am, rinvenuta 36 anni prima a Lockerbie, è stata trasportata negli Stati Uniti via nave. Sarà la prova che l’accusa utilizzerà nel processo contro Masud che si aprirà a Washington questo mese.
LE VITTIME
Persone vere come me e te
A cura della Pan Am 103 Lockerbie Legacy Foundation*
Nessuno muore se non viene dimenticato. Le 270 vittime dell’attentato al volo Pan American 103 provenivano da diversi ceti sociali e da 21 Paesi. Avevano un’età compresa tra i 2 mesi e gli 82 anni, e più della metà aveva meno di 30 anni. A bordo c’erano 190 americani. Undici residenti di Lockerbie morirono sul terreno.
Lockerbie è stato il Ground Zero della più grande scena del crimine nella storia del Regno Unito, con una superficie di 845 miglia quadrate. Da eroi, con una buona azione alla volta, i residenti di Lockerbie hanno trasformato silenziosamente il loro villaggio nella “città che ha dato al mondo una lezione di umanità”, in mezzo a distruzioni massicce e perdite personali.
Lockerbie, in Scozia, è una pittoresca cittadina di pastorizia ricca di cultura, storia e tradizione scozzese, con radici che risalgono addirittura ai Vichinghi e ai Romani. Situata al confine con l’Inghilterra, nella regione di Dumfries e Galloway, questa incantevole località funge da accogliente porta d’accesso alla Scozia dall’Inghilterra e da città di pastorizia per le fattorie circostanti. Sebbene Lockerbie si trovi a circa 75 miglia dalle vivaci strade di Glasgow, ospita solo poche migliaia di persone. Le pecore vagano liberamente per i pascoli e l’imponente architettura vittoriana in arenaria rossa estratta localmente delimita le strade. Questa comunità affiatata non avrebbe mai potuto immaginare l’orrore che avrebbe squarciato la notte e il tessuto stesso della vita di Lockerbie. Allo stesso modo, il resto del mondo non avrebbe mai potuto comprendere l’effusione di compassione e la dedizione mostrata dai residenti di Lockerbie quando hanno iniziato l’orribile compito di scavare tra i resti piegati e in fiamme del Pan Am 103.
Questo attacco terroristico uccise 243 passeggeri e 16 membri dell’equipaggio in volo e 11 residenti di Lockerbie a terra, rappresentando un vero e proprio spaccato di umanità. La loro età variava da 2 mesi a 82 anni. Le vittime provenivano da 21 nazioni, tra cui 190 cittadini statunitensi e 43 britannici, e coprivano un ampio spettro di etnie, settori socioeconomici e tradizioni religiose.
L’attentato rimane l’attacco terroristico più letale nella storia del Regno Unito e contro gli Stati Uniti fino agli attacchi dell’11 settembre 2001.
Erano da poco passate le 19:00 del 21 dicembre 1988, pochi giorni prima di Natale, quando il Pan Am 103 esplose nei cieli sopra Lockerbie. I rottami dell’aereo e i passeggeri piovvero sulla città, sui suoi edifici e sul paesaggio circostante. Questo vortice di carburante bruciato, metallo frastagliato e distruzione si estende per 845 miglia quadrate
Il cono di ogiva dell’aereo, che conteneva la cabina di pilotaggio e la cabina di prima classe, si è schiantato in un campo vicino alla chiesa di Tundergarth, tre miglia a est di Lockerbie, dove è diventato una delle immagini più iconiche delle conseguenze. La sezione posteriore della fusoliera cadde nella zona di Rosebank. La fusoliera centrale e le ali cariche di carburante attraversarono il quartiere di Sherwood Crescent, provocando un’esplosione che scagliò in aria 1.500 tonnellate di detriti e lasciò un cratere lungo 150 piedi. Lo schianto ha fatto saltare i tetti delle case vicine e ha mandato in frantumi porte e finestre.
L’impatto è stato così intenso da registrare un evento sismico di magnitudo 1,6 sulla scala Richter. Gli incendi sono divampati in un’area lunga più di un miglio e larga mezzo miglio. Ventuno case sono state distrutte. Tra i rottami del violento attacco c’erano i corpi di 270 vittime: 11 residenti di Lockerbie e 259 passeggeri e membri dell’equipaggio. In un attimo, Lockerbie era diventata una zona disastrata. Agenti di polizia, vigili del fuoco, squadre di soccorso e semplici cittadini si sono precipitati sul luogo dell’incidente, iniziando l’oscuro e scoraggiante compito di cercare i sopravvissuti e recuperare i resti. Nei giorni successivi, gli abitanti di Lockerbie, giovani e meno giovani, trovarono i loro modi per aiutare.
L’attacco terroristico del 21 dicembre 1988 ha cambiato profondamente la vita di decine di migliaia di persone in tutto il mondo, tra cui americani, scozzesi, sopravvissuti, soccorritori e familiari delle vittime in decine di Paesi. Da questa tragedia sono emerse storie di perdita, sacrificio, speranza, resilienza, generosità e sostegno. Stiamo lavorando per creare un archivio di queste storie straordinarie, raccontate in prima persona, che informeranno e ispireranno le generazioni future.
Il 21 dicembre 1988 ha poco significato per la maggior parte delle persone. Sono passati più di tre decenni da quando i terroristi hanno fatto saltare in aria il volo Pan Am 103 sopra Lockerbie, in Scozia. Ancora oggi, la storia dell’attacco rimane incompleta e, per molti versi, imprecisa. La Fondazione si impegna a raccontare la storia completa dell’atrocità e a correggere le idee sbagliate che la circondano. Costruendo un archivio completo, speriamo di aumentare la consapevolezza di questo evento cruciale, che ha portato gli Stati Uniti nell’era del terrorismo globale moderno, e di migliorare la sicurezza aerea, la protezione e la gestione delle crisi in caso di disastro. L’Archivio digitale, con collezioni curate, è uno dei modi per raggiungere questo obiettivo. Migliaia di documenti primari e testimonianze personali di eventi vivono in database e scatole assortite in tutto il mondo. Per rendere questo materiale più accessibile, stiamo creando un archivio digitale centralizzato di risorse condivise. Stiamo analizzando i materiali disponibili, creando partnership per facilitare la condivisione delle informazioni e avviando uno sforzo di digitalizzazione su larga scala. Il prodotto finale sarà un archivio digitale estremamente facile da usare, accessibile e completo.
(*) La Pan Am 103 Lockerbie Legacy Foundation vuole essere la principale istituzione statunitense senza scopo di lucro dedicata a chiarire e documentare l’attacco terroristico del 21 dicembre 1988 contro l’America. Ci impegniamo ad esplorare l’evento e il suo impatto e ad esaminarne la rilevanza per la società contemporanea. Onoriamo le 270 vittime con il nostro Memoriale vivente. Con la Legacy Story Library diamo testimonianza e voce alle migliaia di persone la cui vita è cambiata per sempre. Educhiamo con cronologie storiche e un archivio di fonti primarie. Mettiamo in contatto i sopravvissuti e la comunità globale del Pan Am 103 Lockerbie. Se non portiamo alla luce, non conserviamo e non impariamo le difficili lezioni dell’attacco terroristico contro l’America che ha avuto come obiettivo il volo Pan American 103 su Lockerbie, in Scozia, la storia potrebbe continuare a ripetersi, come è successo l’11 settembre 2001, e l’umanità rimarrà altrettanto vulnerabile al terrorismo. Tuttavia, il peggio dell’umanità può far emergere il meglio dell’umanità. Condividere le storie che sono emerse dopo l’attentato ci aiuta a capire, a guarire e a realizzare cambiamenti duraturi. Il bene resiste.
SEGNALAZIONI
Libro: L’attentato di Lockerbie: La ricerca di giustizia di un padre, di Jim Swire e Peter Biddulph, Birlinn, luglio 2021
La serie: Lockerbie. Diretta da Otto Bathurst (4 episodi) e Jim Loach (1 episodio). Con Colin Firth, Catherine McCormack, Sam Troughton, Ardalan Esmaili. Regno Unito, 2024.
Un viaggio di trent’anni alla ricerca di verità e giustizia per le vittime di uno dei peggiori attacchi terroristici della storia. Con il Premio Oscar®, BAFTA, Golden Globe e SAG Award Colin Firth. Ora disponibile in esclusiva su Sky.
La ricostruzione: Gianluca Di Feo ricostruisce la vicenda Lockerbie su repubblica.it: Muri di gomma e segreti di Stato dietro la strage del Pan Am.
Memoriale vivente: Il Memoriale vivente è un sito dinamico interattivo che onora le 270 vittime con una pagina di galleria di immagini a colori. Ogni vittima ha una pagina biografica multimediale. Invitiamo i nostri cari a caricare tributi, messaggi, foto, audio, video e altri ricordi.
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