Il “falso” Alzheimer degli over 65, ecco quanto costa la malattia che si camuffa da demenza

Sovente la confondono con Alzheimer o Parkinson. Perché è una patologia poco conosciuta, spesso scambiata per demenza senile. L’idrocefalo normoteso – di questo si tratta – colpisce generalmente gli over-65, e si stima che in Italia i casi ‘nascosti’, o non riconosciuti, si possano contare tra 114.900 a 611.400, solo con riferimento al 2024. Proprio perché si tratta di una patologia che viene frequentemente confusa con altre, i pazienti vengono curati con farmaci che spesso si rivelano inutili. Farmaci, anzi, che finiscono per peggiorarne lo stato di salute. Ma il problema è anche il peso economico che queste diagnosi errate comportano: secondo gli esperti riconoscere e trattare questa malattia nel modo giusto permetterebbe un risparmio, in un anno, da 6,7 a 35,8 miliardi di euro.

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Di cosa si tratta

Ma cos’è l’Idrocefalo normoteso? Lo spiega Gianpaolo Petrella, neurochirurgo e direttore scientifico dell’Associazione Neuro Vita: “Si manifesta con una triade di sintomi: demenza, incontinenza urinaria e difficoltà a deambulare o ‘piedi pesanti’, che spesso portano appunto alle diagnosi errate di Alzheimer o Parkinson. Ma, a differenza di queste patologie neurodegenerative, può essere trattato efficacemente se riconosciuto tempestivamente, offrendo ai pazienti la possibilità di recuperare una vita normale – dice Petrella -. Purtroppo, solo il 20-25% dei casi è correttamente riconosciuto. Dunque è fondamentale puntare su una maggiore formazione e sensibilizzazione a partire dai medici”.

C’è uno stretto legame tra la malattia e l’aumento delle cavità dell’encefalo con un accumulo eccessivo di liquor che ‘schiaccia’ il cervello. Se si hanno sintomi, attraverso la tac o la risonanza magnetica, la si può riconoscere e trattare chirurgicamente posizionando un tubicino nel cranio che regolarizza e drena il liquor in eccesso.

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Il peso economico delle diagnosi errate

Conseguenza delle diagnosi errate della malattia è il peso economico che ne deriva. Dunque, trattandola correttamente i risparmi possibili sarebbero notevoli: “Nell’arco di un decennio, 2024-2033, i casi stimabili in Italia variano da 134mila a 707mila – spiegano gli esperti di statistica sanitaria -. Se riconosciuti e curati determinerebbero un risparmio per il Ssn da 93,6 a 464 miliardi di euro”. E sottolineano che se il costo annuale per un paziente di Alzheimer o Parkinson è di circa 50-70mila euro, quello legato ad un malato con idrocefalo normoteso sottoposto alla chirurgia è di circa 13mila euro.

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“Malattia sottodiagnosticata”

Eppure, ha evidenziato il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, “questa malattia continua ad essere sottodiagnosticata in ambito clinico”. Aggiungendo che “richiede dunque la massima attenzione, per le sue ripercussioni sanitarie e sociali”. “Bisogna farla uscire dall’ombra – ha sottolineato il questore della Camera, Paolo Trancassini -. A tal fine promuoveremo anche una campagna di sensibilizzazione tra i deputati”.

Su questo tema è intervenuto anche il conduttore televisivo Flavio Insinna, che ha annunciato una serata di beneficenza a Roma il 26 maggio prossimo, con l’obiettivo di raccogliere fondi a favore dell’Associazione Neuro Vita, che si occupa di sostenere la conoscenza e la formazione proprio sull’Idrocefalo normoteso.

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