Cresce l’allarme per l’antibiotico resistenza: in un anno 35.000 morti in Europa
Non serve per il raffreddore o ai primi segnali di febbre. Eppure appena ci sentiamo male, soprattutto se troviamo una confezione in casa, non esitiamo a prendere gli antibiotici. Un problema che alla lunga rende questi farmaci completamente inutili. Perché vanno assunti solo se c’è un’infezione causata da un batterio. È il medico che deve valutare caso per caso la causa dell’infezione. Parliamo di antibiotico resistenza, un problema che in pochi anni è diventato un’emergenza perché mette a rischio molte vite. E sarà uno dei temi affrontati al Congresso Nazionale di AMCLI ETS-Associazione Microbiologi Clinici Italiani, che si inaugura oggi, 8 marzo, a Rimini.
La resistenza agli antibiotici è una minaccia più che mai concreta per la salute di milioni di persone: si verifica quando un microrganismo (batterio, virus o fungo) diventa resistente al farmaco utilizzato per combatterlo. Secondo l’Ecdc, causa ogni anno 35.000 decessi in Europa, circa 10.000 in Italia. E le cose potrebbero peggiorare. Infezioni oggi curabili presto potrebbero non esserlo più; interventi chirurgici di routine potrebbero diventare ad alto rischio; i medici potrebbero trovarsi a corto di opzioni per la cura di molte malattie infettive, anche banali.
Antibioticoresistenza: ecco le nuove armi contro i superbatteri
“Per contrastare questa emergenza è necessario modificare i comportamenti a rischio e favorire l’uso consapevole degli antibiotici e degli altri antimicrobici. La regola fondamentale è non assumere mai un antibiotico senza la prescrizione del medico e di rispettarne tutte le indicazioni su durata della terapia e orari di assunzione”, spiega il professor Pierangelo Clerici, presidente AMCLI e direttore del Dipartimento di Medicina di laboratorio e biotecnologie diagnostiche dell’Asst Ovest Milanese
Professore perché i pazienti assumono troppi antibiotici? E perché l’Italia è fanalino di coda?
“C’è una sovra prescrizione di antibiotici da parte dei medici, spesso per richieste insistenti ed eccessive dei pazienti, e anche un uso inappropriato di questi farmaci. In Italia se ne prescrivono troppi, anche quando non sono necessari. Per questo dobbiamo insegnare a tutti un uso consapevole di questi farmaci. Le faccio un esempio, un paziente che vede salire la febbre, anche senza aver parlato con il medico curante, prende una confezione di antibiotici che ha in casa. Non possiamo dire se qualche volta qualcuno riesce anche a convincere il farmacista a dare questi farmaci senza ricetta”.
L’antibioticoresistenza è un’emergenza negli ospedali e nelle Rsa.
“Negli ospedali e nelle Rsa circolano microorganismi molto resistenti agli antibiotici e questo può coinvolgere molti pazienti, soprattutto gli anziani e i più fragili. Accade anche se vengono utilizzate norme igieniche rigide. Per questo motivo nelle strutture sanitarie è determinante il costante monitoraggio dei microrganismi isolati da pazienti e l’individuazione delle resistenze agli antibiotici. È il lavoro dei microbiologi”.
Antibiotico-resistenza: lo strano caso del virus che ‘uccide’ i batteri in 24 ore
C’è anche un problema ambientale legato all’antibiotico resistenza, che rende l’uomo ancora più fragile
“Utilizziamo troppo gli antibiotici anche a livello veterinario, negli allevamenti di animali. Quando mangiamo quella carne assumiamo antibiotici e generiamo resistenza- Diventiamo quindi più fragili. Ci sono molti studi scientifici in materia che hanno evidenziato il problema analizzando le acque reflue. Tutti questi antibiotici vengono diffuse nell’ambiente che ci circonda”.
Come contrastare questa situazione?
“Come AMCLI abbiamo avviato una campagna di sensibilizzazione con Cittadinanzattiva, Federchimica Assobiotec e Diasorin, per offrire al cittadino e al paziente uno spazio di formazione, discussione, identificazione delle soluzioni per far crescere la consapevolezza su diagnostica e prevenzione. Vogliamo promuovere l’utilità dello screening su temi di antibiotico-resistenza, infezioni materno-fetali e tubercolosi. Lavoriamo molto con i medici di base”.
Quali sono i costi di questo fenomeno in Europa?
“In Europa la multi resistenza costa 2 miliardi di euro. A questo si aggiunge il costo delle giornate di lavoro perdute e di giornate di ricovero in ospedale: parliamo di 12 miliardi di euro”.
Quali sono le politich sanitarie in Italia per contrastare l’antibiotico resistenza?
“Per far fronte all’emergenza, dal 2020 è stato avviato un piano nazionale per il contrasto dell’antibiotico resistenza, il PNCAR, che prevede uno sforzo di coordinamento nazionale, obiettivi specifici e e azioni programmate, attraverso una sinergia tra i livelli nazionale, regionale e locale. Questo piano è stato rinnovato anche fino al 2025”.
Resistenza agli antibiotici? La soluzione esiste
Condividi questo contenuto: