Ascoltiamo la scienza

Meno di un mese fa l’Italia ha terminato le risorse che poteva sfruttare per tutto il 2025. Il 6 maggio è stato il nostro Overshoot Day, quel giorno dell’anno – secondo un calcolo del Global Footprint Network – nel quale ogni Paese finisce la “quota di natura” che dovrebbe consumare per essere sostenibile. In altre parole, all’Italia servono più di 2,5 pianeti per la sua economia e lo stile di vita dei suoi cittadini. Il problema è che ogni anno l’Overshoot Day anticipa il suo arrivo, la prova che consumiamo sempre di più e/o che ci sono meno risorse: nel 2024 è stato il 19 maggio, mentre nel 2000 fu addirittura il 25 settembre. I numeri hanno questa potenza straordinaria. Riescono a rappresentare – meglio di tante immagini – lo stato delle cose e i loro mutamenti. E soprattutto, se opportunamente correlati, possono spiegare i nessi di causa-effetto tra le nostre azioni e la risposta dell’ambiente circostante.

G&B Festival 2025, dal 5 al 7 giugno a Milano: il programma

Per questo abbiamo scelto il Numero come tema del prossimo Festival di Green&Blue che si svolgerà a Milano dal 5 al 7 giugno: nelle pagine più avanti trovate il programma e gli oltre 100 relatori provenienti da tutto il mondo. Usare il numero come elemento d’unione tra tutti gli interventi, le conferenze, gli show, gli exhibit, i workshop, le mostre ha un altro significato. E cioè mettere la scienza (e le sue evidenze) al centro delle discussioni. Se le politiche ambientali non godono di grande popolarità lo si deve a due fattori. Da una parte il costo di alcune decisioni scaricato sui cittadini. Ma soprattutto le eccessive polarizzazioni e disinformazione sparse nel dibattito pubblico a fini di consenso.

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È dalla fine dello scorso millennio – dalla clonazione della pecora Dolly in poi – che la scienza è diventata un’arena di confronto politico, spesso senza che i contendenti abbiano gli strumenti o la buona fede per partecipare al dibattito. È così anche oggi quando per esempio si parla di nucleare, di carne coltivata, di mobilità elettrica, di migranti climatici, di overtourism, di specie in via di estinzione, di modelli di sviluppo economico, di transizione – o meglio: trasformazione – energetica e dell’evoluzione delle città (i luoghi che, pur occupando appena il 3% della superficie della Terra, sono responsabili del 75% delle emissioni di CO2 e nei quali vivranno entro il 2050 oltre 2,5 miliardi di abitanti). Tutti temi che ritroverete al Festival di Green&Blue. Numeri come l’Overshoot Day ci dicono che non c’è più tempo. Ma, tra le righe, ci lanciano anche un messaggio importante. Di responsabilità individuale e collettiva: il futuro è ancora tutto da scrivere e i cittadini con le loro azioni (dai consumi ai comportamenti, fino al voto) possono determinare come sarà il pianeta che ci ospita.

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