Taser, cos’è e quali sono i pericoli per la salute
Si torna a parlare di Taser dopo che un uomo di circa 30 anni è morto in seguito a un malore per un arresto cardiocircolatorio avvenuto all’interno della questura di Pescara. Sarebbe stato colpito con un taser dalla polizia in seguito a un alterco e resistenza a un pubblico ufficiale. Le indagini chiariranno la situazione e, secondo una nota della procura, non è emersa una correlazione accertata tra l’utilizzo del taser e l’evento cardiaco.
Cos’è il taser
La pistola elettrica è fonte di una polemica che, periodicamente, registra pareri contrastanti. Non è innocua e, in determinate circostanze, può provocare lesioni. Per questo il personale delle forze dell’ordine riceve una formazione specifica per utilizzarla. Come funziona? È dotata di una memory-card che registra data, ora e numero di colpi. Spara, contemporaneamente, due dardi, collegati tramite fili elettrici che producono una scarica ad alta tensione: 50.000 volt ma a bassa intensità (6 milliampere), rilasciata in brevissimi impulsi ravvicinati (5 microsecondi l’uno, a un ritmo di 20 impulsi al secondo) per una durata massima di 5 secondi.
L’obbiettivo è immobilizzare il soggetto e lo si ottiene con entrambe le freccette che colpiscono il bersaglio a una distanza “consigliata” tra 2 e 7 metri. Tutto ciò determina una contrazione involontaria dei muscoli. Gli impulsi elettrici a loro volta, raggiungono i muscoli, provocando brevi contrazioni che generano un lieve aumento della creatina-chinasi e dell’acido lattico senza provocare la lesione del tessuto muscolare (ndr.la rabdomiolisi).
Il Taser non è innocuo, può essere pericoloso e addirittura mortale
Gli effetti sulla salute
Da tempo Maurizio Santomauro, già cardiologo del Policlinico Federico II e presidente del Giec (Gruppo intervento emergenze cardiologiche), invita alla cautela quando si parla dell’uso di questo device elettronico. Il timore, come ha ricordato in più occasioni, è che la scarica elettrica possa involontariamente causare un’aritmia, talvolta, pur se raramente, mortale. Per Santomauro, sarebbe però necessario puntare sulla prevenzione e non parlare di taser solo quando avvengono gli incidenti mortali. “Da quando è partita la sperimentazione il nostro Paese ha già registrato 4 casi mortali. E negli Usa, dove è utilizzato da tempo sono molti di più”.
Il taser dovrebbe limitare i danni fisici all’uomo ma, in determinate condizioni, la situazione può complicarsi. Accade, ad esempio, che possa comportare pericoli per gli individui in condizioni di salute più a rischio. Quando la persona è sotto effetto di sostanze oppure soffre di aritmie potrebbero verificarsi problemi.
Secondo Santomauro, a volte, potrebbero esserci rischi anche per persone senza patologie particolari, anche se generalmente chi è in buone condizioni di salute corre meno pericoli.
Anche se ricerche scientifiche su individui sani non hanno evidenziato danni cardiaci, ricerche su animali e casi clinici suggeriscono che l’esposizione al taser può indurre aritmie ventricolari, fibrillazione e persino arresto cardiaco, specialmente quando gli elettrodi sono posizionati vicino al torace.
Pistola taser, danni anche letali. Servono linee guida e indicazioni per i medici di pronto soccorso
“Non è ancora chiaro il collegamento fra uso del taser e decesso del paziente di Pescara. Fra l’altro la morte non è avvenuta immediatamente, ma in un secondo momento” spiega Ciro Indolfi, presidente della Federazione Italiana di Cardiologia. Esistono comunque dei casi nei quali va fatta particolare attenzione: “Il rischio può verificarsi quando l’uso di questa pistola elettrica è rivolto su una persona con preesistenti patologie e a quel punto possono verificarsi aritmie cardiache. L’altro problema – aggiunge Indolfi – è che la scarica fa perdere il controllo dei muscoli e la caduta comporta la possibilità di lesioni”. C’è poi la questione dell’uso di farmaci particolari o sostanze. “A volte l’individuo può trovarsi in uno stato di agitazione psicomotoria o per l’uso di sostanze stupefacenti o farmaci e.a quel punto, il taser può avere un effetto sul cuore. Ma ricordo che per questo caso specifico, per avere una risposta definitiva è necessario aspettare i risultati dell’autopsia”.
Secondo Santomauro, gli anti-psicotici per esempio possono provocare una sindrome iatrogena e predisponendo il cuore a rischio di arresto cardiaco da fibrillazione ventricolare in caso di utilizzo di taser. Una situazione simile si verificherebbe in caso di uso di stabilizzatori dell’umore.
La ricerca
Uno studio condotto da Drexel University e Arizona State University ha messo in evidenza che le scariche del taser possono compromettere temporaneamente la memoria e la capacità di elaborazione delle informazioni, con effetti simili a quelli osservati nella demenza. Questi risultati sollevano preoccupazioni riguardo alla validità delle dichiarazioni rese da sospetti subito dopo l’esposizione al Taser.
Questa “pistola” è considerata uno strumento di “controllo intermedio” da usare quando i metodi verbali o le tecniche di contenimento fisico risultano inefficaci. Per questo motivo, il suo utilizzo richiede un addestramento particolare. Chi lo usa deve aver studiato le implicazioni mediche e legali dell’uso del dispositivo, saper valutare rapidamente le condizioni del soggetto e utilizzare il taser solo in situazioni particolari. E, come accade già, chiamare il 118, per verificare le condizioni di salute dell’individuo, una volta colpito.
Le precauzioni
Gli esperti invitano alla prudenza e ricordano l’importanza della formazione degli agenti. Con tutte le raccomandazioni del caso: evitare di colpire parti del corpo particolarmente sensibili. “Seguirei le precauzioni che sono giù usate dalle forze dell’orine in Svizzera – conclude Santomauro – . Non bisogna colpire determinate parti del corpo come gli occhi e il cuore. Non va usato su persone in evidente stato di eccitazione, sugli anziani, i bambini e le donne in gravidanza, come è accaduto negli Usa. Poi, insisto sull’addestramento che deve comprendere anche le manovre di primo soccorso e la capacità di servirsi del defibrillatore. Ovviamente, il presupposto è che le pattuglie vengano dotate dei defibrillatori, così come avviene da tempo alle forze di polizia in Svizzera”.
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