Tagli ai fondi Oms, l’allarme: “A rischio milioni di vite umane”

Il blocco di finanziamenti all’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) che da qualche mesi diffonde come allarme globale, ora si trasforma in appello. “L’improvvisa interruzione dei finanziamenti per la salute globale ha messo a rischio milioni di vite”: è l’inizio della lettera aperta firmata da 479 centri collaboratori dell’Oms e pubblicata su The Lancet, dove si denuncia il blocco improvviso dei fondi destinati alla cooperazione sanitaria internazionale.

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Violati i principi bioetici fondamentali

L’interruzione che, scrivono gli autori, “viola i principi bioetici fondamentali e i valori sanciti dalla Costituzione dell’Oms, tra cui i diritti umani, l’universalità e l’equità”. Inoltre, tutto questo avviene senza piani di transizione per garantire la continuità dei servizi clinici e dell’assistenza sanitaria.

Pur senza citare in modo esplicito le politiche del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, i firmatari richiamano le sue scelte citando nelle note studi che ne evidenziano le conseguenze. L’Oms, ricordano i firmatari, ha guidato l’eradicazione del vaiolo, ha contribuito alla riduzione di numerose minacce sanitarie globali come Covid e Ebola, ed è presente nei contesti di crisi per assicurare assistenza salvavita.

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Serie difficoltà operative

Eppure oggi l’organizzazione sta affrontando serie difficoltà operative: secondo un’indagine interna, l’80% degli uffici Oms nei Paesi ha subito interruzioni di almeno un’area programmatica a causa della riduzione degli aiuti allo sviluppo. Le aree più colpite includono la preparazione alle emergenze sanitarie, la sorveglianza epidemiologica, le vaccinazioni, i programmi contro malaria e tubercolosi. Secondo i firmatari, questo è un grave errore. “La riduzione di programmi sanitari critici – spiegano – genera nel lungo periodo perdite economiche legate a maggiori costi sanitari, riduzione della produttività e aumento delle malattie”.

Uno studio della Banca Mondiale ha calcolato che ogni dollaro investito nella preparazione alle pandemie può generare un ritorno fino all’88% annuo, “evitando danni economici catastrofici”. Quindi concludono: “Qualsiasi minaccia alla cooperazione internazionale e agli investimenti sostenuti nella

salute pubblica rischia di trasformare crisi locali in emergenze globali”.

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L’allarme tagli

L’allarme sui tagli ai fondi destinati all’Oms è scattato già in primavera. L’Organizzazione mondiale della sanità aveva avvertito: “Tagli ai finanziamenti globali stanno colpendo severamente i sistemi sanitari in molti Paes”. Il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus ha sottolineato che la situazione è critica, con “quasi tre quarti degli uffici nazionali dell’Oms segnalano interruzioni nei servizi sanitari” e “un quarto ha riferito della chiusura di strutture sanitarie”.

Secondo i dati raccolti dall’Oms, oltre 100 Paesi hanno mostrato una serie di difficoltà causate da questi tagli. Tra le problematiche emerse, Ghebreyesus ha evidenziato “l’aumento dei pagamenti diretti da parte della popolazione, la perdita di posti di lavoro nel settore sanitario, blocchi nei sistemi informativi, difficoltà nell’approvvigionamento di farmaci e prodotti medici”.

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