Silver housing, il nuovo modello di abitare

L’Italia è uno dei Paesi più anziani al mondo. Secondo i dati dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) nel 2010 la quota di over 65 era il 17,7% del totale della popolazione; nel 2021 è arrivata al 23,5%, ed è prevista crescere fino al 33,7% nel 2050. Secondo i dati Istat nel 2023, a 65 anni, l’attesa di anni di vita in buona salute si attestava a 10,62 anni. Considerata la speranza di vita in assoluto, fissata attorno agli 87 anni, questo significa che oggi, chi ha 65 anni ha un’aspettativa di trascorrere circa 12 anni in condizioni di non autosufficienza o con un bisogno di assistenza.

Gli anni di differenza tra aspettativa di vita e aspettativa di vita in buona salute sono molti e sarebbe dunque preferibile agire su tutti i fattori che favoriscono la “healthy longevity”. Uno di questi è rappresentato dal cosiddetto “silver housing innovativo”, modello approfondito nella ricerca “Silver housing innovativo. La necessità di un nuovo modello abitativo, le strategie per creare valore per la domanda, politiche di sviluppo dell’offerta”, realizzata da Tendercapital e Luiss Business School. Si tratta di un sistema che integra l’abitazione indipendente con l’erogazione di di servizi che possono variare con il mutare delle sue condizioni ed esigenze. L’abitazione è collocata in un sito residenziale più o meno esteso, dove vi sono anche le strutture per la fruizione di tutti o di gran parte dei servizi offerti. Oltre ai servizi per la prevenzione i controlli sanitari basilari e l’assistenza personale, nelle strutture residenziali sono offerte attività culturali, ludico-sportive e di socializzazione.

A differenza di Paesi come Stati Uniti, Regno Unito, Australia e Paesi Bassi, in Italia, nonostante l’enorme massa di over65, la domanda di silver housing innovativo è per ora in massima parte solo potenziale.

“Il silver housing innovativo rappresenta una soluzione utile e di grande impatto, sia a livello sociale e ambientale sia economico – ha dichiarato Moreno Zani, presidente di Tendercapital – Oggi in Italia l’offerta di queste strutture residenziali, complete di adeguati servizi alle persone, è ancora abbastanza scarsa, ma resta un obiettivo perseguibile e che deve essere incentivato al meglio. In questa prospettiva, è auspicabile un sostegno reale agli investitori, agli sviluppatori e ai gestori di questi nuovi modelli abitativi”.

Un aspetto molto importante da considerare è che il cosiddetto “silver” non ha percezione della necessità di tale cambiamento, nel senso che non ritiene che il procedere dell’età renda necessario cambiare la sua abitazione tradizionale. La scelta abitativa di un anziano però può essere influenzata da due tipologie di soggetti: gli stretti familiari e il medico di fiducia.

Secondo lo studio Tendercapital-Luiss Business School l’orientamento al cambiamento dell’abitazione è influenzato da quattro fondamentali condizioni in cui un over65 può trovarsi: le condizioni di salute, quelle familiari, quelle economico-patrimoniali e, infine, quelle culturali.

Da un punto di vista strettamente economico, invece, bisogna sottolineare che il passaggio a una nuova residenza comporta, naturalmente, un esborso. Questo nuovo tipo di realtà residenziale si rivolge, in ogni caso, a soggetti che hanno già una buona base patrimoniale. Nello specifico, la fascia degli over-65 risulta essere la più abbiente in Italia. Secondo gli ultimi dati della Banca d’Italia elaborati nel 2022, la fascia di popolazione silver dispone di un reddito “spendibile” più elevato rispetto alle altre. Per gli over 65, ammonta a 288,7 miliardi di euro ma si tratta di un dato prudenziale, in quanto non tiene conto dei redditi percepiti dai 705 mila over 65 che lavorano e degli altri redditi. Inoltre, secondo i dati del Mef, il numero di proprietari di case over 65 è 9,512 milioni su un totale di 25,033 milioni di proprietari italiani, pari al 38%.

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