Bitcoin, tra rischio e diversificazione
L’atteggiamento più favorevole da parte dell’amministrazione statunitense verso il mondo crypto e la progressiva distensione nei rapporti tra autorità regolatorie e principali piattaforme digitali. Ma anche variabili macroeconomiche più tradizionali, come il rallentamento dell’inflazione e le attese di tagli dei tassi da parte della Fed. Sono alcuni dei fattori che, negli ultimi mesi, hanno spinto il Bitcoin verso nuovi massimi storici.
“Analizzato come asset singolo, il Bitcoin presenta un profilo di rischio-rendimento estremamente elevato”, osserva Roberto Rossignoli, head of research e senior portfolio manager di Moneyfarm. “È un asset che richiede cautela e che, se non gestito correttamente, può esporre il portafoglio a oscillazioni violente”.
Per Rossignoli, però, il vero potenziale strategico del Bitcoin emerge quando lo si analizza nel contesto di un portafoglio diversificato. “In Moneyfarm, riconosciamo il potenziale del Bitcoin, ma lo approcciamo con la prudenza e la disciplina che da sempre caratterizzano la nostra filosofia di investimento”, puntualizza.
Il Bitcoin, spiega Rossignoli, viene trattato come una sorta di ‘oro digitale’, grazie alla sua scarsità programmata e per la sua caratteristica di indipendenza dalle politiche monetarie. La scelta dell’allocazione, tuttavia, non è fissa: “Maggiori sono la correlazione (con il resto del portafoglio, ndr) e la volatilità, minore sarà l’allocazione consentita”, spiega Rossignoli. “Avendo il Bitcoin una volatilità superiore al 40% e una correlazione, nei casi peggiori, intorno allo 0.5 con un portafoglio azionario, abbiamo optato per un limite del 5%. Lo scopo resta di offrire un’esposizione controllata ai potenziali benefici di questa asset class, in modo coerente con una strategia di investimento disciplinata e orientata al lungo termine”, specifica il senior portfolio manager, che ricorda come il Bitcoin rimanga comunque un asset complesso.
Per questo,”il nostro obiettivo è di imbrigliarne il potenziale senza esserne travolti, integrandolo nei portafogli in modo disciplinato, trasparente e coerente con gli obiettivi di investimento e il profilo di rischio di ciascun cliente”.
Condividi questo contenuto: