P. Diddy alla sbarra per traffico sessuale, attesa la sentenza. Il produttore rischia l’ergastolo
La giuria del processo per traffico sessuale di Sean “Diddy” Combs, il produttore discografico noto come P.Diddy, ha concluso il suo primo giorno di deliberazioni senza raggiungere un verdetto e tornerà a discutere del caso oggi, martedì, alle 9:00 (le 15:00 qui in Italia).
I giurati hanno il compito di valutare le prove presentate nelle ultime sette settimane di processo, che vanno dalle testimonianze raccapriccianti di abusi sessuali a decine di registrazioni telefoniche. Combs, 55 anni, rischia l’ergastolo se condannato per cinque capi d’accusa federali, tra cui associazione a delinquere, traffico sessuale e trasporto a fini di prostituzione.
Il produttore e imprenditore, un tempo una delle persone più potenti dell’industria musicale, nega le accuse. Venerdì, il suo avvocato ha cercato di mettere alla prova la credibilità delle sue accusatrici – in particolare due donne con cui era uscito per anni – sostenendo che fossero in cerca di denaro, respingendo l’idea che il musicista fosse a capo di un’organizzazione criminale. Ma nella loro arringa finale, i pubblici ministeri hanno attaccato duramente la difesa, affermando che il team di Combs aveva “distorto i fatti all’infinito”. Il pubblico ministero Maurene Comey ha dichiarato ai giurati che quando Combs aveva commesso i suoi reati più evidenti, “era così oltre il limite che non riusciva nemmeno a vederlo”. “Nella sua mente era intoccabile”, ha dichiarato alla corte. “L’imputato non ha mai pensato che le donne di cui aveva abusato avrebbero avuto il coraggio di dire ad alta voce ciò che aveva fatto loro”.

L’avvocato difensore Marc Agnifilo ha descritto Combs come un “imprenditore nero di successo che si è fatto da sé” che ha avuto relazioni sentimentali “complicate” ma consensuali. La difesa ha ammesso che a volte picchiava le sue compagne, ma ha insistito sul fatto che la violenza domestica non costituisce traffico sessuale o associazione a delinquere di cui è accusato.
Gli otto uomini e le quattro donne che compongono la giuria dovranno raggiungere una decisione unanime, che stabilirà se dichiarare colpevole o innocente ciascun capo d’accusa.
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