Lo squalo, 50 anni fa il primo blockbuster che cambiò la storia di Hollywood

New York – Il nuotatore britannico Lewis Pugh, per celebrare o condannare il cinquantesimo anniversario del film Lo squalo, ha nuotato per dodici giorni intorno all’isola di Martha’s Vineyard dove era stato girato nel 1975, percorrendo circa 60 miglia. È sopravvissuto, senza ricevere neanche un morsetto, a conferma del fatto che Steven Spielberg ha inutilmente rovinato per sempre la reputazione di questi pesci, che in genere quando attaccano gli esseri umani lo fanno solo per sbaglio, confondendoli con le loro prede. In compenso però Jaws ha lanciato la carriera del regista di Cincinnati, creando nel contempo anche il sistema hollywoodiano dei blockbuster, film estivi di cassetta, nel senso buono della parola, se esistesse. Tutto ciò ricorda l’America in questi giorni, anniversario di un’epoca che forse sta finendo, non solo per l’avvento di Netflix e Donald Trump.

‘Lo squalo’ di Spielberg, quel mostro che è il simbolo di un’epoca

Spielberg non aveva ancora trent’anni, quando si era messo in testa di terrorizzare il mondo con Bruce, come gli amici avevano soprannominato lo squalo meccanico protagonista del film. La leggenda vuole che si rompesse così spesso, da costringere il regista a trovare la soluzione creativa di far sentire la sua presenza, anche quando non era visibile, attraverso la musichetta diventata poi il sinonimo globale di un devastante pericolo in agguato. Il caso, o la “serendipity” come si dice da queste parti, hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nelle vite degli esseri umani.

Lo Squalo, una colonna sonora che fa paura

Jaws non ha fatto eccezione, perché ad esempio il paesino di Edgartown, a Martha’s Vineyard, è diventato il set solo perché il maltempo aveva impedito ai produttori di navigare verso Nantucket. Così avevano ripiegato dall’isola di Moby Dick a quella dove Ted Kennedy, probabilmente brillo, aveva provocato l’incidente automobilistico in cui perse la vita la segretaria e forse amante Mary Jo Kopechne. Il resto è storia. Storia perché Lo squalo era diventato in breve il film con i maggiori incassi di sempre, ma anche perché aveva lanciato insieme la carriera di Spielberg e il modello dei blockbuster.

Steven Spielberg chiede scusa per ‘Lo squalo’: “Colpa mia se sono stati sterminati”

Gli abitanti di questa isola raffinata, dove venivano in vacanza i presidenti democratici Clinton e Obama, e dove il governatore repubblicano della Florida DeSantis deportava gli immigrati illegali per disturbare i ricchi liberal, hanno sempre odiato la celebrità del film che li ha derubati della loro pace. Centinaia di fan sono arrivati per le celebrazioni, che hanno incluso mostre di reperti come la barca “Orca”, e candele da 40 dollari profumate all’albicocca, per ricordare l’ultima nuotata della povera Chrissie, maciullata dallo squalo nella scena iniziale del film. Provateci voi, se pensate sia così facile, a girare un film di tanto successo, capace di cambiare una cultura e un’industria. Magari l’era dello streaming consente ora di fare anche di più, ma nostalgia è la parola d’ordine oggi, almeno a Martha’s Vineyard.

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