Cina, nuovo muro contro l’Europa: imprese Ue di dispositivi medici escluse dai bandi pubblici
MILANO – Continua la scontro commerciale a distanza tra Cina e Unione europea. Dopo il via ai nuovi dazi sul brandy europeo Pechino ha annunciato oggi che escluderà le imprese dell’Unione Europea dalle grandi commesse pubbliche di apparecchiature mediche, con alcune eccezioni, come ritorsione per le restrizioni simili imposte alle imprese cinesi nell’Ue. Il Ministero delle Finanze cinese ha dichiarato in una nota che “la partecipazione delle aziende dell’Unione Europea (escluse le aziende con capitale europeo stabilite in Cina) dovrà essere esclusa” quando l’ordine supera i 45 milioni di yuan (5,3 milioni di euro).
Nel dettaglio la misura riguarda un’ampia gamma di prodotti, da dispositivi e parti di protesi a macchinari medici e strumenti chirurgici. “Per i dispositivi medici (…) il cui budget di acquisto supera i 45 milioni di yuan (5,3 milioni di euro) (…) la partecipazione di aziende dell’Unione Europea (escluse le aziende con capitale europeo stabilite in Cina) dovrà essere esclusa”, ha dichiarato il Ministero delle Finanze cinese in una nota. Si specifica anche che, nelle offerte di aziende non europee, la percentuale di prodotti importati dall’Ue non può superare il 50% del valore totale del contratto.
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“Da Ue assurde misure protezionistiche”
Le misure entreranno in vigore da oggi e fanno seguito a iniziative molto simili contro le imprese cinesi annunciate il 20 giugno dalla Commissione europea. L’Ue ha dichiarato di aver preso questa decisione come ritorsione per le restrizioni imposte alle imprese europee sul mercato cinese. In una dichiarazione separata, un altro ministero cinese, il Ministero del Commercio, ha spiegato le motivazioni di Pechino. “La Cina ha ripetutamente espresso, attraverso il dialogo bilaterale, la sua volontà di risolvere queste controversie in modo appropriato attraverso consultazioni, dialogo e accordi bilaterali nel campo degli appalti pubblici”, ha sottolineato. “E’ deplorevole che, nonostante la buona volontà e la sincerità dimostrata da noi, la parte europea abbia voluto persistere in questa direzione, adottando misure restrittive ed erigendo nuove barriere protezionistiche. La Cina è quindi costretta ad adottare misure restrittive reciproche”.

Negli ultimi tre anni, Bruxelles e Pechino sono entrate in conflitto in diversi settori economici, tra cui le auto elettriche, l’industria ferroviaria, i pannelli solari e le turbine eoliche. Nell’aprile 2024, la Commissione ha aperto un’indagine sugli appalti pubblici cinesi per i dispositivi medici, la prima nell’ambito di un nuovo meccanismo che l’Ue ha adottato nel 2022 per ottenere l’accesso agli appalti pubblici stranieri. Secondo le stime dell’Unione Europea, il 95% dei suoi appalti pubblici è aperto alla concorrenza del resto del mondo, mentre le aziende europee non hanno praticamente accesso agli appalti pubblici cinesi.
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