Philipsen è la prima maglia gialla del Tour: successo a Lille su un gruppo ristretto. Ganna ritirato
LILLE – È Jasper Philipsen la prima maglia gialla del Tour de France 2025. Il belga della Alpecin-Deceuninck ha vinto una volata ristrettissima, appena una trentina gli uomini nel gruppo di testa a giocarsela, al termine di una giornata piena di vento e di rischi. Ai -15 km dall’arrivo l’azione decisiva: la Visma di Vingegaard ha aperto un ventaglio che ha spezzato letteralmente il gruppo in tanti tronconi. Jonathan Milan è rimasto nel secondo gruppetto ed è finito tagliato fuori dalla volata per la vittoria di tappa.
?? Relive the last km of stage 1 won by a dominant @JasperPhilipsen.
?? Revivez le dernier km de cette 1ère étape remportée largement par @JasperPhilipsen. #TDF2025 pic.twitter.com/jWRPkjRRmG— Tour de France™ (@LeTour) July 5, 2025
Philipsen ha battuto nettamente Girmay, terzo il norvegese Waerenskjold, quinto Matteo Trentin. Pogacar e Vingegaard hanno già guadagnato 39” su Evenepoel e Roglic. E Ganna si è già ritirato: la caduta dopo una cinquantina di km, il ritiro ai -70. Il suo Tour è durato meno di tre ore, 114 km. Infinite le cadute, i momenti di tensione, le forature. Una giornata di ordinario Tour. “Avevo grandi gambe” le prime parole di Jasper Philipsen, vincitore della Milano-Sanremo 2024, al 10° successo al Tour, “negli ultimi due km tutta la gente vicino alle transenne mi ha dato i brividi. Sapevo che dovevo fare quello che era nelle mie forze, l’adrenalina mi ha dato una spinta in più. Il vento era trasversale, tutta la tappa è stata nervosissima. I compagni mi hanno tenuto sempre lì. La squadra ha fatto un lavoro eccezionale, era un’opportunità grandiosa per noi e siamo riusciti a coglierla. La maglia gialla? L’avevo solo sognata e ora avere la maglia gialla da appendere a casa, da qualche parte, è qualcosa di incredibile”.
Filippo Ganna cade in curva, insegue, rientra in gruppo, poi si ritira: il suo Tour è durato 114 km
La cronaca
Una giornata intensissima, la prima di questo Tour. Velocisti subito protagonisti, sulla carta, ma nella realtà è tutto un altro programma: va via una fuga, ma il vento contrario respinge indietro gli attaccanti. Cadute, corridori sparsi dovunque, manovre pericolosissime delle ammiraglie. Succede davvero di tutto davanti e dietro. Ganna è il primo a cadere e il primo a ritirarsi, a 70 km dall’arrivo: tutta la preparazione e i programmi in fumo per una scivolata in curva. Pippo lascia toccandosi la schiena. È una battaglia continua, fino ai -15, quando proprio Vingegaard promuove il ventaglio decisivo. Milan può consolarsi con la vittoria dello sprint intermedio e con la platonica vittoria nella volata sul secondo gruppo. Era un grande obiettivo per lui ed è sfumato. A Boulogne sur Mer, domani, sarà tappa simile dal punto di vista ambientale, ma l’arrivo è preceduto da tre strappi e si chiude con un km al 5%: sarà storia per scattisti. Magari per lo stesso Pogacar, vispo e sempre nel vivo dell’azione.

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