Covid, la forma grave potrebbe accelerare il declino cognitivo
Il Covid potrebbe accelerare il deterioramento cognitivo, almeno quando l’infezione è in forma grave: lo suggerisce uno studio di esperti della Mayo Clinic, a Rochester, secondo cui il deterioramento cognitivo annuo degli anziani ricoverati per Covid è circa il 67% più rapido rispetto a quello dei coetanei mai infettati.
Il confronto tra 1016 e 2022
Lo studio è stato pubblicato su Jama Network Open. L’infezione da SARS-CoV-2 è stata associata a effetti neurotossici e deficit cognitivi. Gli epidemiologi hanno voluto determinare se il declino delle funzioni cognitive fosse accelerato dopo l’infezione da Sars-CoV-2 rispetto agli individui non infetti. Hanno condotto uno studio multicentrico dal 2016 al 2022 su 3525 partecipanti che hanno completato una valutazione cognitiva pre-pandemica e una valutazione in era pandemica.
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È emerso che i pazienti anziani ricoverati per Covid hanno un deterioramento cognitivo annuo dopo l’infezione di 0,15 punti (misurati su una scala di valutazione ad hoc), contro gli 0,09 punti annui dei coetanei che non hanno avuto il Covid, il che corrisponde a una velocità del deterioramento di circa il 67% maggiore.
Danni ad aree legate a funzioni esecutive e memoria
Le aree che mostrano le perdite più evidenti sono quelle delle funzioni esecutive e della memoria. Questi risultati suggeriscono che evitare un’infezione grave da Sars-CoV-2 potrebbe aiutare a preservare le funzioni cognitive negli anziani, concludono gli autori del lavoro.
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