Spettacoli in Italia, il rapporto Siae: il pubblico torna al cinema, ma i concerti pop battono tutti
ROMA – Il cinema si conferma il settore dello spettacolo che rappresenta la fetta più importante in Italia (l’81%) ma con solo il 29% di pubblico e il 13% della spesa, mentre è la musica dal vivo e in particolare i concerti rock e pop a trainare l’economia. Sono solo il 2% degli eventi ma producono il 25% della spesa, primo settore in assoluto. D’altronde un biglietto per un concerto è una spesa ben più impegnativa che un tagliando cinematografico.
Il rapporto Siae 2024, presentato oggi a Roma dal presidente Salvatore Nastasi e dal direttore generale Matteo Fedeli, fotografa un’annata positiva per il mondo dello spettacolo e la conferma del superamento della fase post-pandemica. “Abbiamo passato anni bui con la pandemia, ma quest’anno parliamo di un settore molto florido. È la prima volta che non vedrete paragoni con gli anni della pandemia, ma solo con l’anno precedente, nel segno di una normalizzazione della situazione del settore spettacoli- ha commentato Nastasi – C’è stato un ritorno enorme di pubblico in sala, il che dimostra che se hai un’offerta adeguata la gente al cinema ci va”. Inoltre, “l’altro macrodato riguarda i concerti. C’era questa voglia assoluta di partecipare ai grandi concerti, ma ora l’offerta è sempre più capillare”.
In generale, la stagione ha fatto registrare 3.4 milioni di eventi distribuiti in 6.700 comuni, cioè sull’85% dei comuni italiani: “Un comparto in consolidamento”, ha sottolineato Fedeli.
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Il cinema: il top a Natale e in sala tornano i giovanissimi
L’anno scorso nelle sale si è chiuso con 2,7 milioni di spettacoli cinematografici (+6,4% rispetto al 2023), 73,5 milioni di spettatori e una spesa complessiva di 539,5 milioni di euro (+0,6%), con una spesa media per spettatore di 7,34 euro (+1,4%). Il periodo più remunerativo per il settore rimane, e non sorprende, quello delle feste natalizie, lo scorso anno a farla da padrone è stato il film Disney Mufasa (che in tutto ha incassato più di 22 milioni di euro) seguito poi dalla sorpresa di Diamanti di Ferzan Ozpetek. Il 2024 è stato anche l’anno che segnato il ritorno al cinema di un pubblico di giovani e giovanissimi, i film per famiglie (oltre al live action del Re Leone anche i cartoon Oceania 2 e Cattivissimo me 4) risultano il genere che traina i migliori risultati. Il titolo italiano più visto è stato Il ragazzo con i pantaloni rosa, unico film italiano presente nella top ten in mezzo a film di animazioni e blockbuster. “La presenza di quel titolo è la conferma che la generazione X è interessata al cinema in sala”, ha commentato il direttore generale della Siae Fedeli, “la sfida è quella di trasformare i giovani fruitori in appassionati stabili”. Lo stesso Fedeli ha sottolineato che il 2025 vedrà l’uscita anche del nuovo film di Checco Zalone, che tradizionalmente fa impennare i numeri verso l’alto.
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I concerti pop e rock trainano il settore e cresce il jazz
I concerti hanno registrato 65.515 spettacoli (+6,3% sul 2023), 29 milioni di spettatori (+2,9%) e una spesa complessiva di 989,3 milioni di euro (+1,4%). Cala leggermente la spesa media per spettatore (-1,5%), pari a34,13 euro, segno di una maggiore accessibilità in un contesto di inflazione generale. A trainare il settore è ancora una volta la musica pop, rock e leggera, con il 59% dell’offerta e l’83% degli spettatori, seguita dalla musica classica (30% degli spettacoli, 13% del pubblico) e dal jazz, che nel 2024 ha registrato un notevole +18,6% di pubblico. Per quanto riguarda i concerti pop e rock, (N.B: la tabella della top 10 riguarda soltanto la singola data), l’unico italiano presente è Max Pezzali che allo staio Olimpico di Roma ha radunato 62.978 spettatori, classificandosi nono, davanti al concerto dei Coldplay, sempre all’Olimpico, del 15 luglio 2024. Primo nel ranking lo show degli AC/DC alla Rcf Arena di Reggio Emilia (25 maggio 102.894 spettatori), seguito dai Green Day (16 giugno Ippodromo Milano Trenno, 78.500) e dai Metallica (29 maggio Ippodromo Milano del Trotto, 72.637). Fedeli ha sottolineato come l’Italia sia ormai considerata una buona location anche per i grandi tour internazionali e come la presenza di un numero crescente di spettatori provenienti dall’estero crei un circolo virtuoso di indotti. Lo stesso Fedeli è intervenuto anche sulla questione dei finti sold out: “Non è una bolla, i biglietti venduti esistono. Gli stadi vengono riempiti. Poi magari a qualcuno va male, a volte si fa il passo più lungo della gamba, ma non esiste una bolla”. Come per il cinema, i dati del prossimo anno potrebbero evidenziare una ulteriore crescita, anche grazie a fenomeni come quello di Ultimo. “Un trend inimmaginabile 20 anni fa”, ha commentato Fedeli, “ma che ormai rappresenta eventi nazionali rilevante”.
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Il teatro va bene, crescono la danza e il musical
Anche il teatro dà buoni segnali secondo il report della Siae. Nel 2024 sono stati realizzati 153.014 spettacoli (+4,5% rispetto all’anno precedente), che hanno attirato 28,25 milioni di spettatori, realizzando l’incremento percentuale maggiore di tutto il Rapporto (+7,2%), per una spesa complessiva di 578,6 milioni di euro (+7%). La spesa media per spettatore si attesta a 20,48 euro, stabile nonostante l’inflazione. La prosa resta il cuore dell’attività teatrale, con 94.772 spettacoli, 16,5 milioni di spettatori e 283,9 milioni di euro di spesa (+8,8%). Crescono la danza – con 12.275 spettacoli (+6,8%) e 2,67 milioni di spettatori (+12,7%),per una spesa di 55,1 milioni di euro (+22,5%) – e anche la rivista e il musical, con 1,6 milioni di spettatori (+9%) e una spesa di oltre 57 milioni di euro (+17%). “Domina ovviamente la prosa”, ha commentato Angela Tibaldi, vice presidente Ptsclas, “mentre si registra un leggero calo della lirica, compensata un po’ dalla crescita del balletto”. “A teatro aumentano gli spettacoli – commenta Fedeli – il trend positivo rappresenta una novità. Gli spettacoli vanno in scena in tutta Italia e anche qui la generazione x mostra concreti segnali di interesse. Nella danza c’è un campione assoluto come Bolle”.
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