Produzione agricola e ittica +14% in dieci anni

Nei prossimi dieci anni la produzione agricola e ittica mondiale crescerà del 14%, trainata soprattutto dai Paesi a reddito medio grazie ai progressi tecnologici e all’aumento della produttività. Lo prevede l’Outlook agricolo 2025–2034 pubblicato da Ocse e Fao, che fotografa un settore in piena trasformazione ma ancora alle prese con importanti contraddizioni.

Da un lato, la crescita economica nei Paesi emergenti sosterrà l’aumento dei consumi di carne, latticini, pesce e altri prodotti animali, con un incremento medio del 6% delle calorie pro capite derivanti da questi alimenti entro il 2034. Tuttavia, nei Paesi a basso reddito il consumo di alimenti ricchi di nutrienti resterà drammaticamente basso, fermandosi a circa 143 kcal pro capite al giorno, meno della metà dei 300 kcal raccomandati dalla “Healthy Diet Basket” della Fao.

L’Outlook evidenzia che, pur con i miglioramenti previsti nella produttività, l’espansione delle mandrie e delle superfici coltivate porterà a un aumento del 6% delle emissioni dirette di gas serra dall’agricoltura entro il 2034. Ma c’è spazio per scenari più virtuosi: secondo le analisi Ocse-Fao, con un +15% di produttività e l’adozione diffusa di tecnologie per la riduzione delle emissioni, sarebbe possibile non solo eliminare la denutrizione ma anche ridurre le emissioni dirette agricole del 7% rispetto ai livelli attuali. Tra le tecniche chiave si segnalano l’agricoltura di precisione, la gestione avanzata di nutrienti e acqua, il miglioramento dei mangimi e pratiche a basso costo come le rotazioni e l’intercropping (tecnica agricola che consiste nel coltivare due o più specie diverse sullo stesso terreno nello stesso periodo di tempo).

Sul piano dei mercati, il rapporto prevede che il 22% delle calorie globali continuerà a essere scambiato tra Paesi, confermando la centralità del commercio internazionale per l’equilibrio alimentare mondiale. La cooperazione multilaterale e un sistema commerciale agricolo basato su regole condivise saranno indispensabili per garantire sicurezza alimentare, stabilità dei prezzi e resilienza di fronte ai rischi di interruzione delle forniture.

Dal lato dei prezzi, l’Outlook indica una tendenza al calo dei valori reali delle commodity agricole nel medio termine, effetto diretto degli incrementi di produttività. Una dinamica che metterà sotto pressione soprattutto i piccoli agricoltori e chi opera con livelli di produttività più bassi, costretti a innovare per rimanere competitivi. Accesso a tecnologie, input, mercati e strumenti di gestione del rischio diventeranno fattori sempre più strategici per la tenuta dei redditi agricoli.

Infine, il rapporto sottolinea le sfide specifiche di alcune aree, come l’Africa e l’Asia meridionale, dove l’accesso a tecniche moderne resta limitato. Senza interventi mirati, l’espansione agricola in queste regioni rischia di alimentare ulteriormente le emissioni, pur migliorando la disponibilità alimentare.

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