‘Call my agent – Italia 2’, con Muccino scatenato. “E per la terza stagione vogliamo Fiorello”

Per la terza stagione, la guest star che tutti acclamano è Fiorello. “Ci piacerebbe molto averlo” dicono in coro i produttori e chissà che lo showman, fan della serie con la moglie Susanna, non accetti. Intanto dal 22 marzo su Sky e in streaming su Now arriva la seconda stagione di Call my agent – Italia, la serie Sky Original diretta da Luca Ribuoli remake del cult Dix pour cent. Prodotta da Sky Studios e da Palomar, continua a raccontare segreti, manie, vizi e virtù dei protagonisti dello spettacolo. Il primo episodio è dedicato alla grande Marzia Ubaldi, scomparsa il 21 ottobre 2023, straordinaria agente della Claudio Maiorana Agency.

Tornano Michele Di Mauro, Sara Drago, Maurizio Lastrico con i loro assistenti: Monica, interpretata da Sara Lazzaro, Pierpaolo (Francesco Russo) e Camilla (Paola Buratto). Nei nuovi episodi ritornano anche Kaze nel ruolo di Sofia, la receptionist dell’agenzia, e Emanuela Fanelli, esilarante nei panni dell’attrice mitomane Luana Pericoli, che non dà tregua al suo attore preferito, Corrado Guzzanti. Guest star nei panni di se stessi Valeria Golino e Valeria Bruni Tedeschi. Mattatore del secondo episodio sarà Gabriele Muccino, folle visionario, con Gian Marco Tognazzi.

Claudio Santamaria per essere accettato dagli americani viene affidato a un’esperta dei social che gli fa fare cose stravaganti, lo trasforma con look assurdi. Scintille fra i protagonisti del quarto episodio, Serena Rossi e Davide Devenuto, suo marito. Nel quinto arriva Elodie, mentre il sesto si chiude alla Mostra di Venezia con Sabrina Impacciatore madrina del Festival. “Ed è stato davvero divertente e anche emozionante” racconta il regista Ribuoli “girare durante la Mostra, abbiamo fatto un film nel film. Nella serie ogni star che arriva porta il suo, potremmo stare ore a ridere”.

“Siamo riusciti a creare un mondo italiano che fa dimenticare il format originale” dice il produttore Carlo degli Esposti, “l’idea di questa serie è una delle più belle degli ultimi anni. Ci divertiamo moltissimo a farla è un titolo divertente ma anche terapeutico”. “Dopo aver scritto tutte le fregnacce che si dicono alle conferenze stampa e ai junket, non aspettatevi che dica cose vere” ironizza la sceneggiatrice Lisa Nur Sultan. “La sfida era portare anche qualcosa di adulto all’interno di un fumettone, abbiamo provato a raccontare anche sfumature più cupe del dietro le quinte e qualche sentimento più profondo tra i protagonisti dell’agenzia, al di là della guest che passa. È stato molto faticoso scrivere questa stagione ed è la ragione per cui non scriverò la terza, non ho la vocazione al martirio. Se l’ha fatta per tre anni l’autrice francese che l’ha creata, per me due sono abbastanza”.

“La scrittura quest’anno va alla scoperta dei personaggi”, spiega Sara Drago, che interpreta l’agente Lea “lasciando emergere l’umanità. Lea è come se si trovasse, forse, la prima volta nella vita, quasi a chiedersi: ‘Quanto spazio ho dedicato all’amore e quanto al lavoro?’. E viene sopraffatta da questa domanda. È bello trovare questa morbidezza in un personaggio che è così forte. Chi mi piacerebbe avere se facessi l’agente? Vanessa Scalera”.

Ironia, provocazioni, il cinema raccontato dietro le quinte tra capricci e miserie: la provocazione maggiore di questa stagione? “Non penso che si possa trovare un messaggio” dice Lisa Nur Sultan, “cerchiamo di raccontare anche il nero del dietro le quinte e questa è una novità e un rischio che ci siamo presi. Non volevamo raccontare solo i frizzi e i lazzi. L’accoglienza di un progetto è anche aleatoria, come non bisogna farsi scappare i capolavori non bisogna farsi catturare dalle trappole. Non ci sono tragedie, le tragedia sono altre. Una serie può piacere e non piacere, ma non rischiamo la vita. Tante idee partono anche da trovate un po’ stupide, con Federico Baccomo e Dario D’Amato buttiamo lì tante idee. Una era che un fantomatico autore texano Alex Barber autore di un libro su Giordano Bruno, fosse poi Alessandro Barbero… Dopo arriva il momento in cui qualcuno deve chiederglielo, le persone devono anche accettare. Tante idee sono sciocche ma divertenti. Bisogna capire quali idee vengono a noi in scrittura, e quali sono le guest disponibili: è un’enorme matrice di incastri che diventano dei soggetti. Ma le cose gravi, importanti, sono altre a questo mondo. Non prendiamoci sul serio”.

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