Cucina pulita per un miliardo di africani, roadmap Iea per risolvere il problema al 2040

Oltre un miliardo di persone in Africa cucina ancora con legna, carbone o sterco, spesso su fuochi aperti o stufe rudimentali. Una pratica che ogni anno causa più di 800.000 morti premature per inquinamento domestico e colpisce in modo sproporzionato donne e bambini. Ma secondo la nuova roadmap pubblicata dalla Iea, questa grave emergenza sanitaria, sociale ed energetica può essere risolta in meno di 15 anni, a costi sostenibili e con tecnologie già disponibili. Il rapporto – Universal Access to Clean Cooking in Africa – è il primo a mappare in modo capillare le infrastrutture per la cucina pulita in tutta l’Africa subsahariana. L’analisi, aggiornata al chilometro quadrato, mostra dove e come intervenire, proponendo una strategia su misura per ciascun Paese. L’obiettivo: portare soluzioni moderne di cottura a 80 milioni di persone ogni anno, con un ritmo sette volte superiore a quello attuale.

Per raggiungere questo traguardo entro il 2040 servono 37 miliardi di dollari complessivi, pari a circa 2 miliardi l’anno: meno dello 0,1% degli investimenti globali annuali in energia. Una cifra che copre sia i costi per fornelli, bombole e attrezzature domestiche, sia le infrastrutture di distribuzione e i potenziamenti delle reti elettriche. Nel modello proposto, il Gpl resta la soluzione più adottata, fornendo accesso a oltre il 60% delle nuove famiglie. Il resto viene coperto da elettricità, bioetanolo, biogas e stufe a biomassa avanzata. Entro il 2035 le aree urbane arriverebbero a una copertura quasi totale, mentre nelle zone rurali la diffusione crescerebbe progressivamente durante gli anni ’30.

Ma l’accesso alla cucina pulita non è solo una questione energetica. Secondo la Iea, i benefici sarebbero enormi: oltre 4,7 milioni di vite salvate da qui al 2040; 2 ore al giorno recuperate da donne e ragazze, oggi impegnate nella raccolta della legna; 460.000 nuovi posti di lavoro permanenti lungo la filiera, tra distribuzione di combustibili, vendita e manutenzione. Dal punto di vista ambientale, il bilancio è nettamente positivo. Le maggiori emissioni legate all’uso di Gpl o elettricità verrebbero più che compensate dalla riduzione della deforestazione e della combustione incompleta. Il risultato: 540 milioni di tonnellate di CO2 evitate ogni anno nel 2040.

Il rapporto fotografa anche i progressi già fatti dopo il summit sulla cucina pulita in Africa, tenutosi a Parigi nel maggio 2024. L’evento, organizzato dalla Iea, ha mobilitato oltre 2,2 miliardi di dollari in impegni pubblici e privati, di cui 470 milioni già erogati. Inoltre, 10 dei 12 governi africani partecipanti hanno già adottato nuove politiche per accelerare la diffusione della cucina pulita. Oggi, oltre il 70% della popolazione senza accesso vive in Paesi che dal 2024 hanno rafforzato i propri quadri normativi. “L’accesso alla cucina pulita resta una delle più grandi ingiustizie del nostro tempo”, ha dichiarato Fatih Birol, direttore esecutivo della Iea. “Il 2025 può diventare un punto di svolta per l’Africa, ma servono coordinamento, volontà politica e investimenti mirati”.

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